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1831: Concerto campane

Immagine di Maria Madre di Dio su una campana di Cassago

Immagine di Maria Madre di Dio su una campana di Cassago

 

 

6 marzo 1831

Supplica del parroco Michele Castelli al Duca Carlo per un nuovo concerto di campane

 

 

Archivio Parrocchiale di Cassago Brianza

 

 

 

Le campane della chiesa Misericordia di Missaglia che erano state messe sul campanile di Cassago nel 1798, mostravano da tempo la loro vecchiaia. Nel 1830 se ne ruppe una per cui fu necessità sostituirla. Desiderando rifare il concerto delle campane, il 6 marzo 1831 il parroco Michele Castelli inviò una lettera al duca Carlo per invitarlo a concorrere alle spese. Il parroco cerca di toccare le corde più intime del duca, ricordando la povertà della popolazione, l'urgenza della spesa e la riconoscenza per la generosità che la Casa Ducale aveva più volte già manifestato per Cassago.

 

 

"Nell'occorrenza che si deve rinnovare il cadente castello delle Campane di questa Chiesa parrocchiale e nella rifusione della Campana rotta non sarebbe cosa malagevole che le quattro campane esistenti, che sono veramente dissonanti ed isconcertate e che due sono dello stesso calibro, siano tutte rifuse per averne quattro di voce sonora ed in concerto.

Questo fu il motivo per cui fui pregato portarmi da V. E. per sentirla in proposito. Ma privo del bene dell'udienza, mi fu detto di mettere per iscritto quanto le si chiedeva. Ecco, Eccellenza, il comune desiderio sempre però subordinato alli venerati di Lei ordini. Si desidera che le quattro esistenti campane disconcertate siano rifuse per averne quattro in concerto, coll'avvertenza che per renderla in concerto è di necessità l'accrescimento di circa 15 Rubbi per la ragione che due campane sono dell'istesso diametro.

Voglio sperare che l'E. V. sarà per annuire alle nostre umilissime suppliche mentre trattasi di una operazione che deve rendere le campane né più numerose delle esistenti, né più rumorose da recargliene disturbo. Voglio altresì sperare che questa nostra domanda non farà contrasto con l'offerta che l'E. V. ha fatta per la sola spesa del Castello, a norma della colletta proposta dall'I. R. Delegazione con Ordinatione 7021/1213 del 16 aprile 1830. Sin qui è quanto riguarda l'incombenza addossatavi.

E giacchè l'E. V. mediante l'ossequiata lettere del di Lei segretario Signor Parola, si compiacque farci conoscere le sue provide disposizioni a rendere eseguito l'ornamento e l'abbellimento a questa chiesa, non possiamo contenerci dal nuntiargliene l'espressione della verace riconoscenza, profonda gratitudine ed i rendimenti di grazia che sono senza limiti di tutta la popolazione. E riconoscendola disposta a divenirne conservatore di questa povera Chiesa s'implora la grazia ch'ella voglia riguardare con occhio benigno e stendere una provvida mano sui diversi oggetti che più interessano questa Chiesa ed i precipui dei quali sarebbero l'imbiancatura e colorimento interno, riparazione dell'Organo e Paramenti, provista di Biancheria, ripassata del tetto.

Ciò le scrivo non per altro fine ma solo per rendergliela ragguagliata dello stato bisognevole di questa Chiesa.

Nella dolce lusinga di vedermi sotto la di Lei protezione mi glorio dell'alto onore di riprotestarmi sempre.

Michele Castelli parroco."