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1858-1862: De Rossi

La chiesa di san Pietro a Sirone 

La chiesa di san Pietro a Sirone

 

 

1858-1862

Don Angelo De Rossi prete di Sirone chiede al vescovo di Milano dispensa di accedere al legato Perego nell'Oratorio di Oriano

 

Archivio parrocchiale di Cassago, cartella 1

 

 

 

Eccellenza Reverendissima,

 Per disposizione Testamentaria 20.Gennajo 1753 un tal Pietro Riva istituiva un Legato di Messa Quotidiana da celebrarsi nella Parrocchia di Sirone, Pieve di Oggiono, lasciandone diritto di investituendolo poghi individui di alcune famiglie nominate nel testamento, al più idoneo e abile al Sacerdozio degli abitanti di Sirone, pel qual'ultimo titolo trovasi appunto investito il sottoscritto. E' da notarsi che la entità del capitale costituente la dote di questo legato venne diminuita di lire duemilla Imperiali, che vennero perdute per l'incidenza di avvenimenti politici, essendo esse state investite nel Banco di Sant'Ambrogio, ed è pure da avvertire che l'investito ottenne varie volte e per varj titoli delle indulgenti riduzioni degli oneri, e l'ultimo indulto lo dispensava della celebrazione di tutte le Messe dei giorni feriali, scadde il giorno 5 prossimo passato settembre e con tale cessazione sarebbe l'investito ritornato nell'obbligo di celebrare le Messe nel modo espresso dalla Fondiaria, cioé tutti i giorni dell'anno, e in Aurora da Giugno fino al san Martino nei giorni feriali, ed in qualunque giorno di festa ed ogni sabbato a comodo non della popolazione ma del celebrante.

Nel verosimile supposto che al Comune di Sirone, dove non v'era che una sola altra Messa potesse accomodare che si continuasse a celebrare la messa festiva ad ora fissata ed a comodo della popolazione, il sottoscritto si esibiva a concorrere nella domanda di una derogazione al diritto espresso dalla fondiaria di celebrarsi la Messa festiva senza riguardo alcuno del comodo della popolazione, sperando Egli che la derogazione stessa, come erasi già concesso, avrebbe altresì ottenuto un desiderabile vantaggio al corrispettivo emolumento che scarso già dalla sua primitiva istituzione, divenne ancor meno sufficiente per la sofferta detrazione. Ma in attenzione di una risposta adesiva o meno da questa Parrocchia alla fatta interpellazione dovette il sottoscritto accorgersi che la Parrocchia stessa, col mezzo di altre beneficenze ecclesiastiche faccendi al Comune, stava provvidendo, come ha di fatto provveduto diversamente il Comune di un altro celebrata della Messa festiva.

Pel qual evento, da cui avrà il Comune trovato il Migliore vantaggio, torna affatto superflua la proposta del sottoscritto, e si trovò egli esposto alla sfavorevole condizione che il legato del quale fruisce oltre all'essere già troppo sottile nella costituita sua entità produttiva per fornire all'Investito si può dire l'unico appoggio della propria esistenza, è altresì in danno dell'investito stesso alterato nelle sue condizioni fondiarie, cié a dire che il legato stesso, dove è conservato integralmente negli obblighi imposti al celebrante, è cambiato nelle integrità dotali che l'intenzione benefica del Testatore gli aveva accordato.

E però la dimanda che lo scrivente è per umigliare all'Eccellenza Vostra Reverendissima di una favorevole modificazione degli oneri che spettano a questo legato se è raccomandata dalla evidente sproporzione della pochezza del Reddito colle più semplici necessità del vivere più frugale di un povero sacerdote è altresì (ragionevolmente intendendo) onestata dalla conseguente occorrenza di riottenere l'equilibrio tra gli oneri e l'emolumento il più vicino a quello istituito dalla mente benefattrice, diminuendo quelli non potendosi restituire questo alla sua primitiva entità. E la modificazione degli oneri che il sottoscritto osa dimandare e sperare dall'Eccellenza Vostra Reverendissima sarebbe questa che: lasciato intatto l'obbligo di celebrare le messe tutti i giorni feriali, non escluso il sabbato, colle relative prescrizioni indicate dalla fondiaria, venisse dispensata la celebrazione delle Messe nei giorni festivi. Avvegnaché questa implorata modificazione sembri del tutto intesa all'unico favore dell'Investito essa si accorda eziandio I° alla Minore derogazione delle fondiarie disposizioni, II° alla Minore derogazione del diritto Comune, derogazione che è giustificata dall'avvenuta sottrazione, a nessuno incolpabile del reddito del legato, III° colla manifesta soddisfazione di un importante bisogno spirituale di un'altra Parrocchia.

 

I° La modificazione degli oneri nel senso richiesto sta colla minore derogazione delle prescrizioni fondiarie perché non si oppone al diritto scopo del testatore, mentre a chi bensì si addentra nello Spirito della istituzione deve apparire che la mira spirituale del pio fondatore era quella di non lasciare mancare ai villici la Messa quotidiana specialmente nel tempo del massimo lavoro campestre, il quale è sempre relativo ai giorni feriali, epperò ne prescriveva perfino l'ora più acconcia, e se lasciava celebrare la Messa festiva senza riguardi del Commodo Pubblico, ma a quello solo del celebrante è segno che dava a questa Messa minor importanza, dacché ai Contadini poteva riescire ascoltabile anche l'altra del Parroco; non avendo essi nella festa le occupazioni dei giorni feriali, né sarebbe fuori affatto del caso il supporre che dando questa facoltò al Celebrante abbia voluto lasciar campo ad un'aumento del tenue emolumento dell'Investito offribile se è da chi si avesse voluto anche questa Messa festiva fosse celebrata ad ora fissata e comoda, il che avrebbe potuto essere desiderato e richiesto non che dal pubblico povero ed operajo ma anche dall'agiato.

 

II° E' colla minore derogazione del diritto del Comune per questo che se la diminuzione degli oneri è legittimata dalla successa diminuzione dell'onorario, nella circostanza di avere già una Messa festiva in Sirone oltre quella del Parroco, come è effettivamente accordata, il Comune troverà più utile che da questo legato sieno dispensate le festive che non le feriali onde averne due certi in tutti i giorni dell'anno.

 

III° Siccome nel Comune di Oriano non molto distante da Sirone mancherebbe il celebrante di una Messa festiva legata da un Pio Benefattore a quella Parrocchia numerosa di 400 abitanti circa e di tutta necessità a quella Comune, che ne è privo affatto, così il sottoscritto se ne assumerebbe l'adempimento accordando il Comodo di quella Popolazione col desiderato aumento del proprio emolumento senza discapito dal lato del Legato di Sirone.

A schiarimento e prova delle qui esposte assunzioni si uniscono i seguenti allegati:

La Fondiaria e Codicillo dal quale si rileva e l'entità della Primitiva dote del Legato, gli obblighi e diritti dell'Investito.

B. Istromento di Investitura dal quale rilevasi l'entità attuale della stessa dote, e quindi la rendita delle Lire 2000 Imperiali.

C. Attestato del Molto Reverendo Parroco di Cassago, con cui si dimostra la attuale necessità di un Sacerdote celebrante nel Comune di Oriano, di quasi 400 anime, Membro della Parrocchia di Cassago, Pieve di Missaglia.

Che se l'Indulgenza dell'Eccellenza Vostra Reverendissima trovasse di accordare la richiesta dispensa delle Messe festive, il sottoscritto oserebbe implorare che la Dispensa stessa fosse estesa alle già celebrate in tempo in cui non vigeva l'Indulto a favore dell'umile sottoscritto e perciò tante Messe meno da celebrarsi in avvenire mediante incontro di dette Messe di già celebrate dal giorno in cui venne Investito fino a tutt'oggi.

Che della grazia, umilmente si dichiara

Suo Ubbidientissimo Servo

don Angelo De Rossi

 

 

A Sua Eminenza Reverendissima

Supplica

Del sacerdote Angelo De Rossi per ottenere la riduzione del proprio legato di cui trovasi rivestito, alle sole Messe feriali, attesa la perdita di lire due mille imperiali che furono investite alla Banca di sant'Ambrogio in Milano, ed anche per ottenere la sanatoria di tutte le messe già celebrate atteso la suddetta perdita d'una parte della Dote constituente la somma capitale del legato Riva e come entro per non lasciare privo il Comune di Oriano, Membro della Parrocchia di Cassago, Pieve di Missaglia, di circa 400 anime, ed alquanto discosto dalla Parrocchia stessa, della Messa festiva, mentre che il Parroco di Sirone s'è già provveduto d'un altro celebrante, come è già noto a Vostra Eminenza Reverendissima.

 

 

A Sua Eminenza Reverendissima

Supplica

dell'infrascritto P. Angelo De Rossi qual'Investito della Cappellania Riva con cui dimanda che gli sia accordato la riduzione del legato Riva di Messa quotidiana, ad un numero minore, in forza delle lire 2000 Imperiali perdute presso la Banca di Sancto Ambrogio in Milano oltre una sanatoria di dette messe da non celebrarsi in forza di detta Perdita di detto Capitale di lire 2000 Imperiali.