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1617: Relazione favorevole a Alessandro Masnaga

La lapide che ricorda Alessandro Masnaga nella chiesa parrocchiale di Cassago

La lapide che ricorda Alessandro Masnaga

 

 

4 aprile 1617

Relazione favorevole alla richiesta di Alessandro Masnaga

 

Archivio Storico della Diocesi di Milano, Fondi Spedizioni Diverse 4, 4

 

 

 

Relazione favorevole alla richiesta di Alessandro Masnaga per l'erezione di un sepolcro nella chiesa parrocchiale di Cassago dove si indica il luogo designato nello spazio fra la cappella maggiore e quella della Beata Vergine, sul lato del Vangelo.

 

 

La lapide che venne realizzata riporta:

 

ALEXANDER MAS/

NAGHUS SIBI/

POSTERISQUE SUIS/

VIXIT ... /

MDCXVII

 

 

 

 

A metà della navata della chiesa di Cassago, davanti all'altare del Crocefisso, si trova murata nel pavimento una lapide, nascosta dalle panche, che è stata riscoperta durante i lavori per il rifacimento della pavimentazione e dell'impianto di riscaldamento. Questa lapide si trovava in origine nella chiesa medioevale di S. Brigida abbattuta alla metà del Settecento.

La lapide riporta questa iscrizione in bei caratteri latini:

ALEXANDER MAS/NAGHUS SIBI/POSTERISQUE SUIS/VIXIT ... /MDCXVII

 

La borchia-maniglia in metallo applicata sulla lapide impedisce di leggere dopo il VIXIT. La borchia fu applicata alla lapide dopo il 1760 quando fu riutilizzata come copertura di uno dei due vani tombali dove furono riposte le ossa dei morti conservati nel cimitero che si sviluppava attorno alla chiesa medioevale.Questi due vani esistono tuttora sotto il pavimento della chiesa.

Chi era questo Alexander Masnaghus?

Sappiamo che proprio nel 1617 egli fece richiesta di costruire un sepolcro di famiglia nella chiesa di Cassago. Il 1 aprile 1617 le autorità ecclesiastiche fecero un sopralluogo e il 4 aprile fu redatta la relazione finale che accolse favorevolmente la richiesta. Per l'erezione del sepolcro nella chiesa parrocchiale di Cassago fu individuato lo spazio fra la cappella maggiore e quella della Beata Vergine, sul lato del Vangelo.

Nei registri parrocchiali è riportato anche il suo atto di morte: "Adi cinque Novembre detto anno (1667) Il signor Alessandro Masnaga d'anni novanta è passato a miglior vita doppo hauer riceputo li Santisimi Sacramenti della Penitenza, Eucharestia et Estrema Untione et se li fecero le esequie con l'intervento di dieci Sacerdoti e fù sepolto in questa Parochiale di Cassago"

Alessandro Masnaga, che apparteneva alla piccola nobiltà di campagna, fu un uomo pio e devoto. Di lui parla Giovanni Dozio (Notizie di Brivio e sua Pieve, Milano 1858, pp. 111-112) dove scrive: “In quel periodo (1664) un Alessandro Masnaga, gentiluomo milanese d'anni presso i 60, abitante a Cassago, pieve di Missaglia, deliberato di finire i suoi giorni in servigio della nuova chiesa di S. Maria del Bosco, dimandò ed ottenne dall'arcivescovo Monti di vivere a modo di eremita; egli diè principio a spianare coll'aiuto di gente divota, quel boscoso dorso di monte dissodando il terreno, allivellando un ampio viale e formando un bell'orto. Era un curioso spettacolo il vedere costui che, vestito di bianco con una veste lunga e mantello e con cingolo rosso e con sessant'anni sulle spalle adoperava zappa e vanga in que' lavori e col suo esempio animava i villani a proseguirli alacremente."

Dagli atti dei Registri parrocchiali risulta che Alessandro Masnaga era maritato con la Signora Mamma Sirtora (1578-1623). Dal loro matrimonio nel 1605 nasce Francesco mentre nel 1609 e nel 1611 nascono successivamente Anna Francesca e Isabella. Il figlio primogenito Francesco divenne Fisico Dottore, fu Amministratore delle proprietà che i nobili Pirovano possedevano a Cassago, fra cui il Castello, e si sposò il 15 ottobre 1657 con Margherita della nobile famiglia dei Nava di Zizzanorre. Dal loro matrimonio nacquero cinque figli: Impolita Flaminia, Marcellino, Flaminio, Vittoria e Giovanni Antonio. La stirpe dei Masnaga proseguì a Cassago con Marcellino, figlio di Francesco e nipote di Alessandro, che sposò Maddalena Albana da cui ebbe otto figli.