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1685: Medici da Seregno

Battesimo di Carlo Ambrogio Corrente il cui padrino fu Giovanni Battista Seregno da Capriano

Battesimo di Carlo Ambrogio Corrente il cui padrino fu Giovanni Battista Seregno da Capriano

 

4 ottobre 1685

Il massaro Cesare Mauri lavora i beni dei Medici da Seregno a Oriano

 

Archivio Privato Medici da Seregno, Briosco MS 3

Istrumento di vendita delli Beni di Silvano con la subrogatione de Beni d'Oriano fatto l'anno 1685 li 4 ottobre

 

 

 

Nel 1685 i beni di Oriano della famiglia Medici di Seregno erano gestiti dal massaro Cesare Mauero. La casa dove abitava era composta al piano terra da un locale con finestra, che fungeva da camino e un altro locale utilizzato come cucina.

All'esterno c'era un portico con due pilastri in cotto che conduceva a un altro spazio al piano, utilizzato come camera. Grazie a una scala in cotto e legno, dal portico si accedeva alla casa principale chiamata "casa da nobile" situata ai piani superiori e a disposizione dei Signori Seregni. Nel cortile interno v'erano due stalle, un orto e dei pollai. Erano presenti anche un forno e un pozzo. Si poteva trovare anche un giardino e altri due piccoli spazi utilizzati dalla casa "da Nobile". Tra i vicini di proprietà c'era anche il signor Antonio Corrente, al cui figlio Carlo Ambrogio nel 1650 Giovanni Battista Seregni aveva fatto da padrino.

Lo stesso Giovanni Battista "Medici Seregno da Capriano" l'anno prima era stato padrino di Anna Maria figlia di Geronimo Corrente.

Le proprietà includevano anche una seconda casa "da Nobile" notevolmente più grande, parte della quale era occupata da Antonio Gerosa. Questa casa aveva pavimenti in cotto di buona qualità, colonne e soglie in pietra e finestre con inferriate.

Il dettagliato inventario era stato redatto per valutare le proprietà e trasferire il fidecommesso ad esse associato, che gravava sui beni di Silvano oltre Po, Principato di Pavia, che la famiglia aveva intenzione di vendere. Per poter procedere alla vendita dei beni di Silvano, su cui pesava il fidecommesso, era necessario trasferirlo su proprietà di pari o maggiore valore. Le due case e i 14 ettari di terreno a Oriano erano stati valutati a un valore molto superiore rispetto alle due case da massaro e ai 56 ettari di terreno a Silvano, quindi si procedette in questa direzione.