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Percorso : HOME > Cassago > Archivio Storico > Settecento > 17111711: Beneficio di oriano
Cortile principale di villa Origo, chiamata "ul palazz" a Torricella
20 settembre 1711
Nota del conte Francesco Origo in qualità di Amministratore del figlio minore Antonio circa il Beneficio di Oriano
Archivio di Stato di Milano, Fondo Culto Antico, cartella 436, fascicolo 11
1711 20.7bre in Milano
Sono lire cento trenta e soldi quatordici Imperiali dico L. 130:14 che io sottoscritto Come Padre legitimo Amministratore del Conte Antonio mio figliolo Minore ricevo dal Signor Stefano Lugano V. Cancelliere del Reggio Economato quali unite ad’altre lire ottanta trè Imperiali e soldi sei dico L. 83:6 dal medemo spese di mio ordine per levare il Placet Reggio per detto mio figlio, sono il Compimento delle lire duecento quatordici state sotto il 12 novembre 1710 pagate al medemo Signor Lugano dal molto reverendo Signor Prevosto Carlo Francesco Micheli Amministratore del Beneficio di cui è stato instituito detto mio figlio essendo pure stato il sudetto Signor Lugano ristituito il suo Confesso di riceuta delle dette Lire duecentoquatordici e per fede.
d. Francesco Origo come Padre e legitimo
Amministratore di Antonio mio figlio Minore
La distinta famiglia Origo di Torricella è presente in Barzanò sin dalla prima metà del secolo XVI, come risulterebbe dallo stato d'anime della parrocchia del 1574. I suoi componenti arrivavano da Paderno-Robbiate. Verso il 1630, secondo il Bedoni, al vecchio oratorio di S. Bernardino in Torricella si sostituì l'attuale chiesuola di Maria Assunta, dotandola di un beneficio per una Messa quotidiana, (incamerato nel 1867), ma che il 20 marzo 1782 era già stato ridotto a 294 messe annue. Rimase perciò di loro patronato, ma di uso pubblico. Sulla facciata della chiesa, scolpita su lastra di marmo nero, si legge:
"De fonte Paradisi Origo mea. Hinc ad caelos assumptio. Unde de caelis Origo".
Nella sagrestia si conserva quest'altra iscrizione scolpita su lapide di marmo: "Ex parietinis restaur / sacellis. Iacobi / in Eccl. M. Assump. loci Paderni / huc trasferri cur / Marc. Anton. et Dionis. / Fratr. de Origo / MDCXXXIII".
Dozio nei suoi manoscritti riporta quest'altra iscrizione esistente in sagrestia: "D. O. M. / Baptistino Patri: Dioniso Avo / Berthole pro avo Martiro abavo / Mapheolo atavo de Origis / De Robiate / Nob. et integ. viris / Matheus in hac sacello / S. Iacobi patronatus gentilizius / Habens una cum nob. de Airoldis Maiorum suorum B. V. / Temparum edacitatis memoriam obiiciebat / Anno MDLXV".
Un Marco Antonio Origo nel dicembre del 1692 acquistò in feudo la vicina Cortenova per sé e per i suoi discendenti maschi primogeniti, con l'esborso di L. 48 per focolare o famiglia: i fuochi erano 30. Con diploma di Carlo III di Spagna del 3 marzo 1700 ottenne anche il titolo di conte trasmissibile ai discendenti maschi primogeniti. Nel giugno del 1791, essendo morto il primogenito conte abate Carlo Origo senza prole, feudo e titolo ritornarono alla R. Camera il 13 agosto dell'anno seguente. Non vi era annesso alcun reddito feudale. Gli Origo avevano comperato fin dal 1657 nel comune di Barzanò il dazio del bolino e della macina, ossia del pane venale e del vino al minuto (A. S. M., Finanza, cart. 132).
Il dazio detto del bolino fu imposto dagli spagnoli nel 1626, e consisteva nel pagamento di un soldo per ogni boccale di vino venduto al minuto. Fu abolito nel 1777 con reale dispaccio, aggiungendo una tassa di esercizio agli osti. In Barzanò vi era allora una sola osteria ed un solo prestino. Verso la metà del secolo XVIII i conti Origo risultavano i maggiori proprietari terrieri del comune di Barzanò. I loro fondi si stendevano da una parte sino al Baciolago, e dall'altra ad Oriano dove un Dionisio Origo vi eresse un beneficio per Messe presso la chiesuola di S. Gregorio. L'ampio caseggiato di Torricella e gran parte dei beni della nobile casata, ridotta alla rovina dallo scialacquatore Paolo Origo, ultimo rampollo collaterale, nel 1846 passarono per acquisto al collegio delle zitelle della Immacolata di Como, ed il restante ad altri.
Gli Origo erano provenienti da Robbiate-Paderno d'Adda. Infatti da un istrumento rogato il primo dicembre 1434 dal notaio Agostino de Riboldis di Besana, figlio del quondam Luchino, si trova che "Dominus Johannes et Martinus fratres de Origo de Robiate filii quondam Domini Maphioli habitantes in loco Paderno, Plebis Brippii Ducatus Mediolani, et uterque eorum in solidum teneantur" a pagare una data somma a "Domino Johanni de Nava filio quondam Domini Symonis de loco Cogorè Plebis Uglonis Ducatus Mediolani." L'atto fu rogato in Oggiono nella casa d'abitazione del notaio. Fra i testimoni c'è un Isacchi figlio di Giovanni abitante "in castro de Isacchis vicinantie loci de Uglono".
Gli Origo possedevano una grande villa padronale con caratteristiche agricole. Facevano parte della struttura grandi cantine con torchi per la spremitura dell'uva, granai, stalle per il bestiame e magazzini per gli attrezzi. Dell'originario complesso non va dimenticata la chiesetta in pietra costruita nel 1630, che conserva ancora all'interno alcune tele di notevole interesse artistico.