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1723: Visita pastorale

Annotazione della Visita del cardinale Benedetto Erba Odescalchi

Annotazione della Visita del cardinale Benedetto Erba Odescalchi

 

 

11 giugno 1723

Visita pastorale del cardinale Benedetto Erba Odescalchi arcivescovo di Milano

 

Archivio parrocchiale di Cassago, IV° Registro dei battesimi, morti e matrimoni

 

 

 

Die 11 Junij 1723

Vidit in Personali Visitatione Eminentissimi P. Benedicti Cardinalis Odescalchi Archiepiscopi

Antonius Cornelianus Canonicus Ordinarius Theologiae Visit.

 

 

 

Benedetto, nato a Como nel 1679, era figlio del senatore Antonio Maria Erba. Inoltre era pronipote per parte di padre di papa Innocenzo XI. Imparentato con i cardinali Antonio Maria Erba Odescalchi e Carlo Odescalchi, aveva per fratello Baldassarre, il primo dei principi Odescalchi. Dopo avere intrapreso la carriera ecclesiastica nel 1689, proseguì gli studi in ambito giuridico conseguendo nel 1700 la laurea in utroque iure all'Università di Pavia. Papa Benedetto Erba Odescalchi lo nominò suo prelato domestico e lo avviò ad una progressiva carriera amministrativa a Ferrara e Bologna. Ordinato sacerdote nel 1711, fu nominato arcivescovo di Tessalonica, quindi nunzio apostolico in Polonia, assistente al Trono pontificio e infine assegnato alla cattedra di Milano. Clemente XI lo creò cardinale nel 1713.

A Milano promosse la cultura e le arti, contribuendo a dar vita al primo nucleo della galleria del Museo Diocesano. Nel corso del suo episcopato, si distinse per la rigorosità con cui seguì i modelli proposti di Carlo Borromeo e Francesco di Sales. Si applicò alle visite pastorali e definì accuratamente i compiti di prevosti, arcipreti e parroci. Attribuì numerosi compiti alla Congregazione degli Oblati di Sant'Ambrogio di Rho affidando loro la direzione di importanti seminari milanesi. Nel 1716 fondò a Milano il convento di Santa Sofia e promosse l'apertura di scuole specializzate per insegnare una professione ai mendicanti. Nel 1716 concesse ai canonici della Cattedrale di Milano l'uso della mitra nelle celebrazioni solenni. Negli ultimi anni della sua vita fu colpito da vari malanni che costrinsero infermo nel 1736. Per questa ragione rinunciò alla carica arcivescovile. Ritiratosi a vita privata, non partecipò al conclave romano del 1740, anno in cui morì. Fu sepolto nella chiesa di San Giovanni in Conca e quando la chiesa venne demolita nel 1949, le sue spoglie furono trasferite nel Duomo di Milano presso la cappella del Crocifisso.