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1727: Frate Vincenzo da Cassago è padre guardiano a Monte Barro

La chiesa di santa Maria nel 1925

La chiesa di santa Maria a Monte Barro nel 1925

 

 

1727-1730

Frate Vincenzo da Cassago è padre guardiano a Monte Barro

 

Dalla Cronaca del Convento di Montebarro dal 1685 al 1790 e altri Documenti per Montebarro e Galbiate. Poemetto

Barro in Monte di Brianza, Ditirambo di don Basilio Bertucci Milanese

 

 

Adì 7 gennaio 1727.

Essendo guardiano il padre frate Vincenzo da Cassago, si comminciò la nova lanterna e tombino a fine di ritrovare l'aqua di cui era in somma necessità il convento, il quale per più di quatro mesi antecedenti, essendone del tutto privo, dovette farla portare continovamente dalla Fontana [che] si trova sul sentiero che conduce al Falliaro, di rimpetto alla strada, chiamata volgarmente della Calcinera. Prima di comminciare quest'opera si cantò la mattina per tempo una messa ad honore della Beatissima Vergine, con l'intervento di tutti li religiosi, acciò Ella, con la sua efficacissima intercessione, si degnasse favorirla e di fatto la Madre della Pietà anche in questo si fecce conoscere benigna, come è suo proprio, a segno che, sfondandosi la terra più di 20 brazza nel far la laterna ed attraversando altretanto per il tombino, non si trovò mai alcun intoppo essentiale in luogo sì montuoso. Anzi si trovarono macigni di buona tempra, i quali furono di maggior comodità e vantaggio alla fabrica, del che stupirono l'istessi mastri, attribuendo anch'essi tal meraviglia a grazia speciale della Regina degli Angioli. La fabrica, in cui travagliarono continovamente quatro mastri con gran numero di manuali, durò quasi per lo spazio di quatro mesi, essendosi terminata sul fine del seguente aprile. È vero che non si trovò il capo dell'aqua, che per trovar questo è di necessità tirar avanti il tombino per lo spazio di 14 in 15 brazza verso il monte, ma la Beata Vergine ci fecce trovare tante vene che sin a questo dì 14 maggio del 1730 se n'è sempre havuto a sufficienza per li bisogni del convento. Del che ne sino lodi e grazie a Dio ed alla sua Santissima Madre.

 

Nell'anno sudetto 1728, essendo stato confermato guardiano il medesimo padre Frate Vincenzo da Cassago, si feccero fare in sagrista quatordeci cassettoni novi per il spartimento de' paramenti e con altre operate vi si fecce ripporre il vestaro novo di nuoce che stava nella stanza del guardiano, essendo Ministro Provinciale il molto reverendo padre Diodato da Mondonico.

 

Nell'anno 1730, essendo novamente guardiano il medesimo padre frate Vincenzo da Cassago, si fecce riparare con quatro grosse chiavi e risuolare la stanza di fuori chiamata la palazzina, che minacciava rovina, essendo Provinciale il molto reverendo padre Domenico da Casale Pustorlengo, che concesse per tal effetto li muratori della Provincia.

Nel medesimo tempo, susseguentemente, si rifondò il muro del dormitorio grande sotto la libraria e stanza del guardiano, rinforzandolo nel rifarlo, con un buon parapetto di pietre piccate. Si rifecce anche tutto illavatorio, quanto al pavimento e navello, al qual effetto furono di necessità giornate settant'otto solo di scarpellini. Si feccero poi anche riboccare molte muraglie dentro e fuori del convento, come nel'horto, e su le piazze vicine alla chiesa, come si vede. Si fecce anche l'aquedotto, tutto con cane di rame per condurre l'aqua allavatorio de' panni.