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1733: Fideicommisso Pirovano

Una camera padronale della Villa Pirovano-Visconti

Una camera padronale della Villa Pirovano-Visconti

 

 

1733

Nota circa il fideicommisso di Gian Francesco Pirovano

 

Archivio Visconti di Modrone, fald. I-157, Eredità Visconti_modrone, testamento 1720, addizione, liquidazione, atti divisionali 1731.

 

 

 

Nelle osservazioni fatte sopra la sussistenza del fedecommesso del S. Gian Francesco Pirouano 1581 come di altri Instrumento 1551 assegnatosi all'heredità del Mons. Filippo Auditore di Rota la sua rata parte in f. 6000, e da altri riflessi risultanti da altre congeture, e recapiti dimostranti che il sudeto fidecommesso sussisteva che non pone indubio però ne figlioli maschi, e loro discendenti, ma non già questo continua nelli discendenti di quelle femmine che non sono espresse del di lui Testamento 1581 che ne sia il vero dopo essere stato dal sig. marchese Filippo Pirouano e successivamente dalla Signora Donna Teresa Madre de Signori Conti Fratelli Visconti pretesa il rilascio di quella parte de che che possedevano le Signore Sorelle Pirouane delli Signori Conti Anguisola e Marchesi Busca e mentre le sodete parti contendevano frà loro, Compare il Sig. Capitano Marc'Antonio Pirouano descendente in linea masculina del Sig. Gio: Batta Pirouano figlio del Sig. Gaspare un de figli del Sig. Gian Francesco per mezo del Sig. Dottore Branchaleone pretendente li due Fedecommessi del detto Gian Francesco, e di Gaspare, dalli detentori de beni sodeti, con che ogni una delle sodete parti dovetero pensare a casi loro finché fù fatto compromesso nel Sig. Avocato Trenta nel quale sentenziò che li Signori Conti Anguissola e Busca pagassero al sodeto Capitaneo Pirouano L. 30000 per causa del fedecommesso del Sig. Gaspare Avo delle sodete sorelle, dichiarando che sopra il fedecommesso non veniva la disposizione del etto Guan Francesco con che non induce prova per la sussistenza del medemo fedecommesso e proseguendo la Transazione trouasi fissato per massima due terze parti della sostanza di Gian francesco alli eredi della Signora Contessa Teresa Modrona Visconti et alli Signori Conti e Marchesi Anguissola e Busca l'altra terza parte, e ciò ad effetto per qualunque evento delle suscitata petizione del detto Sig. Capitaneo Pirouano sapesse regolarsi e finalmente le lire 46000 pagate dalli eredi della detta Donna Contessa sono particolarmente a contemplazione delle f. 15672:5 dovuti al Sig. Gaspare per parte de beni di Cassago con l'interessi al 5 per cento 1664 in avanti, e per certe pretensioni sopra beni di Cassino, per L. 4000 imprestate al sig. Marchese Gio: con l'interessi di molto anni in ragione di L. 4 per Cento più per L. 1161:9:6 per cessione fatta contro Pietro Paolo Rognne, più per L. 778 in una parte, et in altra L. 1800.

 

L. 15672.5

da 1664

    4000

     160.9.6

     778

    1800

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L. 28074.9.6

oltre l'interssi di circa 50 anni

 

Certi Vignarchi e bandite dalli atti altresi appare la pretensione delli 2 fideicomissi cio si rispondera con forti ragioni, ma con il mezzo della transazione del 1724 rogata dal Sig. Dottore Gio: Francesco Stellari adi 11 Marzo mediante il sudetto pagamento furono terminate tutte le sudette controversie.

Nelle due rinunzia fatte dal sig. Capitaneo Marco Antonio Pirouano e dopo del tenente Piruoano suo figlio con l'intendimento del unico figlio del medemo con dispensa del Eccellentissimo Senato, et aprouazione apare la rinuntia del sodeto Capitaneo per Instrumento del 1691 adi 12 marzo rogato dal Sig. Dottore Giuseppe Gattoni, che essendosi consultato con suoi SS.ri Avocatti Confidenti pro veritate gli habiano detto, che non li Competeva alcuna ragione contro il fedecommesso del Sig. Gian Francesco rinunziando alla Petizione fatta successivamente il Sig. Tenente dopo la morte del suo Sig. Padre ripropose la petizione, è pretenzione contro li heredi della sudetta Signora Contessa e mediante una cartolina che in monete del Banco di sancto Ambrogio è di L. 10300 che in monete corrente, e poco più della metà che il Sig. Conte Nicolò Padre de Signori Conti fratelli Visconti gli haueva dato per sostenere in parte due figli del sudetto Sig. Tenente cioé un maschio, et una femina con una condizione che non si potesse esigere li frutti se non da detti figlij, e stretissima  proibizione del alienazione, e finalmente riservandosi il dichiarare in qual causa dovesse cedere, considerando detti Conti Fratelli Visconti che non acconsentire alla premura del sodeto Sig. Tenente per alienare detta Cartella non gli faceva alcun benché minimo Pregiudizio hanno aderito, e con questo esso Signor Tenente con suo Figlio, e dispensa ha fatto ampla rinuntia alla sodeta Pretensione del Fideicomesso delSig. Francesco come apare difusamente del Instrumento 1733 adi 2 ottobre Rogato dal Sig. Dottore Carlo Raimondo Bolla.

La lista de debiti Paterni non esibita resta dedotto l'equivalente nella pretensione delli Crediti.