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1756: CONVOCATO DEL 28 APRILE

La Casa della Torre in un disegno settecentesco

La Casa della Torre in un disegno settecentesco

 

 

12 luglio 1756

Stesura definitiva della Convenzione fra il conte Francesco Antonio Visconti e la Comunità di Cassago

 

Archivio Visconti di Modrone, Fald. I-82, Culto e Benefici Cassago

 

 

 

1756.12.Luglio.

Approvazione e Ratifica di Convenzioni fatta dal Signor Conte Francesco Antonio Visconti, Antonio Caglio, e Reverendo Giuseppe Beretta Rettore dellaParrocchiale di Cassago in cui detto Signor Conte cede a detta Comunità qualche porzione di terreno, ad effetto di erigervi la Chiesa e riceve dalla medesima Comunità il sito della vecchia Chiesa, ed uniti per l'erezione di una nuova Chiesa.

Rogato Pietro Antonio Rusca Notaro, ad Attuario della Curia Arcivescovile di Milano.

Fatto estrarre a spese del signor Conte Francesco Antonio Pirovano.

 

Duplicato.

 

Cart. G

Fasc. 1

 

Reperitur abbreviatis Cancellarius Curiae Archiepiscopalis Mediolani et sequentes videlicet.

 

In Nomine Domini, anno à Nativitate eiusdem Millesimi Septingentesimo quinquagesimo Sexto, Indictione quarta, die Lunae duodecima Mensis Julij.

Pontificatus Sanctissimi in Christo Patris, et Domini Nostri D. Benedicti in divina Providentia Papae XIV anno decimo sexto.

Cum sit, quod Parochialis Ecclesia Sancti Jacobi loci Cassagi in Plebe Missaliae Mediolanensis Dioecesis, nedum sit adeo angusta, ut Populus eidem subiectum continere nequeat, verum etiam ex eius antiquitate ruinosa, ut amplius nequeant in ea tute divina Officia celebrari, quam propter Communitas eiusdem loci considerans nullo modo posse Ecclesiam ipsam ampliari, et in sita, in quo degit nova aedificari, cum sit, adeo coarctata ab Edibus Parochialibus, et infrascripti Illustrissimi domini Comitis Francisci Antonij Vicecomitis Pirouani, ut nullo modo in ipsomet situ construi possit, addita etiam difficultate accessus propter situm montuosum, in quo erecta est, duxerit se convertere ad ipsum dominum Comitem Vicecomitem Pirouanum alterum etc Existimatis in ipsa Communitate, pro habendo spatio terrae capaci in situ plano prope habitatum pro constructione novae Ecclesiae, et pro habenda domo, in qua Parochus habitare possit, cumque pronas aures dederit idem dominus Comes Vicecomes Pirouanus deventum fuerit ad approstractus pro conciliando, nedum modo, quo exequi posset conceptum desiderium, sed etiam pro concordandis conditionibus, sub quibus paremissa fieri valerent et ideo post seriam rei discussionem, ac diversos tractatus, omnis in publica Convocationem habitam sub die Vigesima octava nuperi Aprilis, fuere proposita, et approbata, facta etiam delegatione in infrascriptos Antonium Calium, et Aquilinum Riboldum, aliasque personas iuxta opportunitate rerum propositarum in ipsa Convocatione, ut ex actu Communali, tenoris sequentis videlicet.

 

1756.adì 30.Aprile = Trouasi nell'Archivio della delegazione di me sottoscritto Cancelliere una consimil Copia Originale.

 

Cassago 1756 circa 28 aprile alle ore 23

Essendosi ad istanza del Console, Sindico e delegati di questa Comunità fatto esporre alla Pubblica Piazza sotto il giorno 26 Corrente un avviso invitatorio a tutti li Capi di Casa perche intervenissero in questo giorno, per trattare sopra l'affare che qui sotto si descriverà, e come dalla stessa Cedola invitatoria, ed essendo stati nel giorno 27 resi notiziosi, ed avvisati tutti li suddetti Capi di Casa per come sopra per mezzo del Console stesso portatosi nelle rispettive Case, finalmente doppo triplicato suono di Campana come il solito fatto in questo giorno per detta Convocazione e così.

Convocati e congregati tutti li qui sotto descritti, quali sono intervenuti sopra la pubblica Piazza secondo le Consuetudini e con l'assistenza di me sottoscritto Cancelliere e sono li seguenti:

Cassago =

1. Signor Domenico Sangalli

2. Giuseppe Motta

3. Andrea Caccia

4. Giuseppe Mapello console

5. Antonio Caglio Sindico

6. Messer Aquilino Riboldi

7. Signor Giovanni Antonio Caccia

8. Messer Rocco Rouello

9. Gervasio Brambilla

10. Filippo Cazzaniga

11. Giovanni Nava

12. Ambrogio Viganò

13. Messer Pietro Antonio Confalonerio

14. Gasparo Cazzaniga

15. Messer Antonio Maria Radaello

16. Giuseppe Ratto

17. Giuseppe Camesasca

18. Luca Villa

19. Pietro Caccia

20. Thomaso Ghezzo

21. Francesco Ratto

22. Messer Giovanni Caglio

23. Messer Giacomo Caglio

24. Giovanni Colzani

25. Cesare Confalonerio

26. Francesco Mapello

27. Mauro Giussano

28. Gerolamo Cazzaniga

 

Zizzanò =

29. Giovanni Pirovano

30. Giovanni Battista Viganò

31. Carlo Val

 

Oriano =

32. Antonio Rouello

33. Il Motta detto il Scencino

34. Giuseppe Antonio Gallo

35. Giuseppe Pirovano

36. Paolo Redaello

37. Domenico Rigamonte

38. Giovanni Consono

 

Tremoncino =

39. Benedetto Fumagallo di Antonio

40. Benedetto Fumagallo di Pietro

41. Carlo Giuseppe Radaello

42. Francesco Dongo

43. Pietro Antonio Mambretto

44. Bernardo Feligura

 

La Chà =

45. Paolo Fumagallo

 

La Costaiola =

46. Paolo Penat

 

La Costa =

47. Clemente Radaello

 

Campi Assuti =

48. Alessandro Colzano

49. Carlo Antonio Pozzolo

50. Antonio Pozzolo

51. Antonio Taiabò Ortolano

 

Quali sono e passano il numero di due terzi di età maggiori.

 

Propostosi da Antonio Caglio come doppo longo, e serio discorso per lo spazio circa d'un anno e più sij riuscito mediante l'intercessione di diverse persone pie e confidenti, quali hanno trattato con l'Illustrissimo signor Conte Francesco Antonio Visconti Pirovano, per una parte, e con gli Officiali di questa Parocchiale per l'altra, per la conciliazione alla nuova Fabbrica d'una Chiesa tanto necessaria, con annessa sua casa Parocchiale mediante Cambio che più diffusamente resta descritto e declinato anche per dissegno, quindi facci duoppo esaminare e stabilire ciò più convenga per l'esecuzione della medesima proponendosi il seguente progetto.

Che il Signor Conte suddetto si offerisce dare a cotesta Chiesa Parrocchiale e Comunità il sito di propria ragione lavorato dal Baldino di circa pertiche 4 tavole 1.6 per formare detta nuova Chiesa, Cappelle e Sagrestia e i suoi comodi, e di più la Casa detta della Torre per l'abitazione del Signor Curato, riservata però in parte da separarsi e ciò a titolo di cambio con la riserva di passare alla Stipulazione di detta convenzione ogni qualvolta piaccia a codesti communali, e venga fatta delegazione con ampia autorità in due dè medesimi per trattare e concludere con il suddetto Conte in valida forma, e con tutti quei patti che resteranno convenuti.

Che la Comunità o siano Componenti della medesima doveranno à titolo di cambio come sopra cedere e dare in propria ragione al detto Signor Conte tutto il sito della Chiesa presentanea e Casa Parocchiale, Ortaiolo e Piazza con le reciproche ragioni il tutto demolito à spese di detta Comunità nel termine d'anni quatro prossimi futturi lasciandosi dal detto Signor Conte per sua equità tutti i materiali, ferramenti e legnami di detta Chiesa e Casa vecchia per la costruzione della nuova chiesa, ben inteso però che il sito demolito debba essere spurgato di qualunque rottame, e terra ed altro a spese della medesima Comunità dovendosi lasciare intatto il sito solo della Sala con suoi Superiori, Scala e Cantina che presentemente serve al signor Curato per comodo e dominio dello stesso Signor Conte in maniera tale che questi non si possino demolire se non con speciale licenza del Signor Conte sudeto e come più ampiamente si spiegherà nella Scrittura che in seguito si dovrà fare frà le parti sudette quando così piacerà per il mantovato scambio.

Che però è stato unanimemente approvato, ed accordato, che si faccia detto Cambio, concedendo la facoltà ampia e generale al Signor Antonio Caglio e Messer Aquilino Riboldi, quali possano cedere, obbligarsi e fare tutto ciò che convenga, presso detto Signor Conte, per l'esecuzione di detto Contratto, incaricando pure li medesimi delegati à dare le grazie al prefato Signor Conte d'una sì pia opera, come altresi possino detti delegati concedere al detto Signor Conte la facoltà di poter ricorrere in nome anche di questa Comunità per qualunque dispensa dal Senato eccellentissimo ed anche della Curia Arcivescovile se così convenisse e piacesse al detto Signor Conte e tutto ciò à spese di detta Comunità.

Propostosi dal detto Antonio Caglio che per l'esecuzione di detta Fabbrica converrà ricorrere alla Curia Arcivescovile di Milano, esibendo il dissegno di già fatto dal signor Ingegnere Collegiato di Milano Gian Carlo Besana per detta Chiesa e despone ricorso per l'approvazione di detta Construzione così facci duopo vi sij persona, o persone che faccino tutti que passi necessarij ed opportuni.

Per ciò sono stati e vengono delegati i signori Antonio Castiglione e il signor Giovanni Girola, quali col loro zelo passino fare tutto ciò che convenga per utile anche con l'assistenza del su accennato signor Conte Visconti come Procuratore o sia Protettore di detta Chiesa. Propostosi dal suddetto Caglio, Console e Sindaco come per maggior utile di detta chiesa credersi convenire passare alla alienazione di pochi fondi de detta Comunità e Chiesa in parte già dispensati procurandone il maggior utile.

Perciò restano delegati il reverendo signor Don Giacomo Bossi, Messer Giovanni Pirovano e Messer Antonio Taiabo, quali procureranno il più possibile vantaggio, e convenendo passeranno alla alienazione come sopra, conferendo al Compratore o Compratori ogni ragione e stato con qualunque approvazione o dispensa successiva da riportarsi, à quali delegati gli si conferisce ogni autorità come sopra.

Propostosi finalmente da suddetti Console e Sindaco che prima della costruzione di detta nuova fabbrica sij spediente e ben giusto darne parte ai Signori compratori ed Estimati della Comunità sperando non solo che agradiranno la detta pia opera, ma altresì useranno della loro particolare Carità atteso una tanto necessaria costruzione, cosiche sopra di ciò restano delegati il reverendo signor Parroco pro tempora, e il Signor Reverendo Isidoro Cacia, Messer Giovan Battista Viganò, e il signor Antonio Caglio, quali mediante un memoriale di ricorso che faranno stendere si passi a presentarlo presso li Signori Estimati, procurando li medesimi delegati esigere a titolo di Carità qualunque elemosina ò di denari ò di generi, ponendosi altresì nella Chiesa una Cassetta per raccogliere le elemosine per detta nuova Fabrica ed animando tutti li Operaij, Massari e Piggionanti perchè concorrino al detto travaglio con procurarne il permesso del signor Curato di poter travagliare anche nè giorni festivi per la maggior speditezza, atteso la grande necessità, non potendosi quasi più officiare nella presentanea Chiesa, pregando li mentovati delegati della loro continua assistenza, e che possino nelle occorrenze subdelegare altri Soggetti capaci in loro compagnia, non mancando di raccomandarsi specialmente alla Carità e pietà del signor Curato, dal quale si spera mediante la sua assistenza un felice esito.

Io sottoscritto fui presente al Convocato suddeto publicato nella pubblica Piazza di Cassago coll'intervento della maggior parte delli Uomini componenti la detta Comunità di Cassago, e per fede mi sono sottoscritto questo giorno 30 del mese d'Aprile 1756.

Sottoscritto Francesco Antonio Balsamo Cancelliere Delegato.

 

Sitque etiam, quod inter ipsos delegatos, prefatum Dominum Comitem Vicecomitem Pirouanum et rectorem ipsium Ecclesiae deventum exinde fuerit ad scripturam conventionalem collaudatam per Illustrissimum Dominum Marchionem Joannem Paulum Plantanidam, pro cuius approbatione ut sortiri posset efectum, habitus fuerit recursus ad Eminentissimum et Reverendissimum dominum Cardinalem Archiepiscopum, à quo praevia recognitione delineationis novae aedificandae Ecclesiae, ac praevio Voto domini Praepositi Vicarij Foranei Missaliae, fuit interpositum opportunum decretum, ut ex eo cum insertione precum, Voti, et Scripturae Conventionalis tenoris sequentis, videlicet.

 

Joseph Miseratione divina Tituli Sanctae Mariae in Via S. R. E. Praesbiter Cardinalis Puteobonellus Sanctae Mediolanensis Ecclesiae Archiepiscopus.

Visis precibus notis porrectis pro parte Communitatis loci Cassafi Plebis Missaliae nostra Mediolanensis diocesis, una cum voto domini Praepositi Vicarij Foranei dictae Plebis per nos super precibus ipsis requisito sequentis tenoris videlicet.

 

Eccellentissimo Principe = Evi nella Comunità di Cassago Pieve di Missaglia, ducato di Milano una sola ben angusta Chiesa, quale chiamasi Parochiale sotto il Titolo, e Prottezione di S. Giacomo, ove radunasi il Popolo di detta Comunità, non senza pericolo d'una repentina ruina, cosiche impossibile si riducano alla continuazione dell'Ufficiatura, non ostante la più possibile diligenza usata con mezzo di non pochi ripari.

Per un si compassionevole stato, che trouasi la Casa di Dio, credono far duoppo li Uomini Parochiani di detta Comunità passare alla costruzione di nova fabrica, per lo che non essendo capace un si angusto spazio di sito esistente circa pertiche 1 tav. 4 piedi 10 in confronto del numeroso Popolo abitante nassime, che si tratta in detto perticato, anco la Piazza, er abitazione del Parroco, e riducendosi ad una somma spesa, oltre le difficoltà dè Carreggi per la montuosità, e troppo distanza dal maggior copro dè Parochiani, quando si volesse riadatare nuova fabrica in detto fondo a considerazione di tali ben fondate circostanze stimarono li delegati del Convocato generale del giorno 28 Aprile prossimo scorso ripigliare il trattato propostosi nelli scorsi anni col Nobile Signor Conte Don Francesco Antonio Visconti Pirovano Estimato di detta Comunità Zelantissimo Protettore per ottenere un conveniente cambio di sito, affinché si possa una lodevol fabbrica in maggiore capacità di fondo, come anche d'abitazione propria ad uso del Reverendo Paroco per tempora doppo longo esamina riuscì à detti delegati conchiudere col mentovato Nobile Cavagliere un cambio così vantaggioso per detta Comunità, Chiesa e Casa Parrocchiale come manifestamente lo proua la citata scrittura di Convenzione del giorno 28 scorso Aprile successiva al mentovato Convocato.

Trattasi, che il fondo di detta Chiesa, Piazza, e Casa Parrocchiale in tutto consiste di pertiche 1 tavole 4 piedi 10 come di sopra citato, quando in confronto di ciò ne viene ad ottenere la Chiesa pertiche 4 tavole 1 piedi 6 oltre l'abitazione nuova per il Paroco, non meno di tutti li materiali, legnami, ferramenti, ed ogni altra cosa della presentanea Chiesa, quali servir potranno per la costruzione della nuova Chiesa. Credesi pertanto necessario, che l'eccellenza Vostra si compiaccia, compassionando il miserabile stato dè supplicanti à vista delli qui inserti dissegni di detta nuova Fabrica, cioè rispetto al fondo segnato col n. 1 facciata interiore al n. 2 esteriore, o sia prospetto n. 3 firmato dal Perito Delegato Signor Ingegnere Collegiato Giovanni Carlo Besana, e come dà descrizione in detto dissegno n. 1 sotto le lettere dall'A sino alla lettera H, onde graziosamente conceda la desiata facoltà, che si ponga principio à detta fabbrica della mentovata Chiesa per la più pronta speditezza, lo che per quello riguarda l'abitazione Parochiale, atteso la rimessa del presentaneo Paroco, stimano li Suplicanti, che preceduta la visita del signor Vicario Foraneo, o da chi stimerà l?eccellenza Vostra si passi alla determinazione, ed approvazione di quanto sopra.

Si fanno cuore li Supplicanti esporre Eccellenza Vostra, come sarebbe di non poco utile per detta Chiesa, se dal Popolo di concorresse al travaglio anche nè giorni festivi, e per animar quelli, opportuno sarebbe, quando l'Eccellenza Vostra concedesse qualche Indulgenza, oltre la mentovata facoltà di poter travagliare in detto tempo.

Finalmente si ha nella Scrittura sudetta di convenzione, che sij facoltativo al prefato Cavagliere il far costruere piacendo una tribuna per commodo di sè e suoi, e come saranno tenuti li Uomini di detta Comunità cedere il fondo di detta Chiesa demolito nel termine limitato à titolo di cambio come sopra, così che si habbi detto fondo à considerarsi come laico, e idi primitiva ragione dello stesso Signor Conte.

Quindi li Supplicanti à nome di tutti di detta Comunità ricorrono all'Eccellenza Vostra non dubitando sarà li per dare li più opportuni ordini per la spedizione nell'atto stesso, che passerà all'approvazione di quanto sopra, lo che sperano videlicet.

Sottoscritto Antonio castiglione anche à nome del Signor Giovanni Girola delegati di detta Comunità.

A tergo= della Comunità di Cassago Pieve di Missaglia.

 

Dominus Praepositus Vicarius Foraneus Missaliae recognito annexo Tijpo Ecclesiae noviter edificandae in loco Cassagi istius Plebis se conferat in rem presentem, et recognoscat qua in parte aperienda sit fenestrella vulgo, Tribuna, de qua in precibus. Visitet insuper domus, quam nunc Parochus inhabitat, aliamque subrogandam, et recognoscat, utrum subroganda possit reduci ad decentem Rectoris habitationem, informationes insuper assumat, an Parochus teneatur ad reparationem domus, vel potius Communitas, et de omnibus relationis Nobis faciat, votuum suum addendo.

Ex palatio nostro Archiepiscoplai Mediolani 21 Maij 1756

Signatus J. Cardinalis Archiepiscopus.

 

Me contuli in rem presentem, et recognovi annexum Tipum Ecclesiae circiter aedificandae, et situm, in quo est aedificanda: Cumque Tjipus correctus omnia exhibeat ad normam Instructionis fabricae Ecclesiae Sacristiam nempe meridionalem, vestibulum in fronte Ecclesiae, Capellam maiorem, aliasque minores ad praescriptam mensuram, et delegati Comunitatis parati sint Sepulcra, et pro Maribus, et pro foeminis defunctis constructae in Cemeterio, nec alia in Ecclesia praeter Sepulcrus Sacerdotale, et Situs Veteris Ecclesiae, et domus Parochialis nunc existentis, evidenter lucrentur utilitate, ac Domus Parochialis exhibita possit reduci ad decentem rectoris habitationem, si conventa inter Venerandum Parochum et delegatos Communitatis, etiam me praesente perficiantur, nempe obturatio fenestrarum, quae nunc Domui servitutem constituunt, Scala e vivis lapidibus duobus paucis hospitijs, superioribus eodem plano ingressum dent, ispsique domui adnectatui viridarium grandius, cedendo circum spectum vivo muro, fenestrae tum foris cum intra domum sequali linea redigantur, quae omnia pro executione committi possunt fidelitati, honestatique domini Architecti Besanae, dumodo in primis reformetur nova domus Parochialis antequam alia disponantur, et cum ex informationibus sumptis constet in usu esse pacifico, reparationes domus Parochiualis pro opportunitate spectare ad Comunitatem, et postremo Fenestrella vulgo Tribuna, paululum elevanda intra Capellam minorem à parte Euangelij, et Capelam Fontis Baptismalis munienda ferrea Crate ex ipsa pateat aditus in Ecclesiam favore Nobilis Domini Comitis don Francisci Pirouani Vicecomitis, et suorum cum ijs omnibus super expositis concedi posse censeo, ne tamen hac die 20 Junij 1756.

Missaliae

Suscriptus Lucas de Damianis Praepositus Missaliae Vicarius Foraneus.

 

Visa delineatione novae Ecclesiae edificandae cum omnibus annexis, et connexis aedificijs eidem inservientibus, cum situ, in qua fenestrella vulgo Tribuna aperiri desideratur per dominum Comitem Franciscum Antonium Vicecomitem Pirouanum per non approbata Visa Scriptura Conventionali per ipsum dominum Comitem Vicecomitem Pirouanum delegatos ipsius Comunitatis ac Reverendum Parochum eiusdem Ecclesiae firmata, relative ad constructionem dictae Ecclesiae ad permutationes, tum domus Parochialis, tum situs occupandi pro ipso novo aedificio, ac cessionis antiquae ecclesiae demoliendae, cuius tenor sequitur videlicet.

 

Cassago Pieve di Missaglia, Ducato di Milano, 1756 à 28 Aprile alla sera

 

28 aprile 1756 alla sera

Per tenore della presente, quale vogliono le infrascritte parti alla forza come se fosse per pubblico giurato istrumento solennemente stipulato da pubblico Notaro di Milano con le dovute clausole e formalità, cioè l'Illustrissimo signor Conte don Francesco Antonio Visconti Pirovano per una parte e M. Antonio Caglio ed Aquilino Riboldi per l'altra parte, come delegati di detta Comunità, come appare approvato dal Convocato Generale seguito questo giorno, al quale si rimanda.

Essendo che doppo lo spazio d'un anno scorso sij riuscito agli Uomini ed abitanti in detta Comunità unitamente all'infrascritto signor Curato di detto luogo, mediante l'interposizione di pie persone, quali hanno ottenuto il sottoscritto Cambio col predetto signor Conte Visconti per formare una nuova Chiesa Parrocchiale, con annessa una Casa per conveniente abitazione del predetto signor Curato, ed essendo che dallo stesso signor Conte per far cosa grata a detta Comunità e Chiesa concorse al detto cambio ed aderisca all'istanza suddetta.

Quindi il suaccennato Signor Conte Visconti dà e cede alli detti delegati per detta Chiesa il sito di propria sua ragione lavorata dal Baldino di pertiche 4 tav. 1 p. 6 circa per formare detta nuova Chiesa, Cappelle, Sagristia, Campanile e suoi comodi, come altresì dà e cede in cambio come sopra la Casa annessa a detto fondo detta della Torre per l'abitazione del signor Curato riservata però in parte da separarsi dalla detta Casa che si cede, qual consiste come segue cioe.

Porta grande verso levante per l'ingresso con un andito, alla sinistra, del quale avvi Stalla grande, e successivamente altro Stallino, o sia Solaio verso mezzo giorno, un portico di cotto in quattro archi, ed infine del medesimo una Stanzina a piano terra, il tutto sino al tetto inclusivamente, come di presente si ritrova, verso ponente una scala di vivo con parapetto di muro coperto di lastre, la qual Scala discende ad una Cantina Sotterranea, sito di Corte come si trova al presente alla parte di tramontana, e sotto l'andito della porta pozzo con suo Curletto di legno e susseguentemente uscio di Cantina, che serve di comunicazione per ascendere la Scala a Superiori, ed anche alla Cucina ivi annessa, e dispensino, Scala in parte di cotto e vivi, ed in parte di tavole e piotti ove alla sinistra del ripiano della medesima avvi Stanza sopra l'andito di porta da rifarsi e seguendo detta Scala, Loggia pure di tavole che serve per ingresso a due stanze Superiori, confinanti all'angolo verso ponente, nel qual sito vi è uscio, che serve di comunicazione ad un solaro di detto Signor Conte Visconti, qual deve essere anch'esso otturato e dette due stanze Superiori s'intendono sino al tetto inclusivamente, come di presente si ritrovano e ciò con li patti seguenti.

 

Primo, che il cambio suddetto in corrispettività di quanto sopra i menzionati Antonio Caglio ed Aquilino Riboldi delegati come sopra, danno e cedono ad utile dominio, ragione, luogo e stato tutto il sito che attualmente serve di Chiesa parocchiale, Sagristia, Campanile, Casa Parrocchiale e Piazza, obbligandosi, come sin da adesso si sono obbligati, e si obbligano i menzionati delegati in nome di detta Comunità di dare al detto signor Conte Visconti detti siti demoliti, a riserva come sotto, nello spazio di anni quattro prossimi venturi, rimossa ogni eccezione, qual sito da riservarsi intatto è la Sala verso mezzogiorno con suo Superiore, Scala e Cantina che presentemente serve al signor Curato e ciò per comodo di detto signor Conte, di maniera che non si possino demolire, se non con special licenza di detto signor Conte Visconti, nel rimanente poi da demolirsi tanto della Chiesa, campanile, sagrestia ed altro dovrà il tutto farsi a spese di detta Comunità cedendosi dal detto signor Conte tutti i materiali, legnami, ferramenti ed altro ad utile di detta Chiesa, perchè detto sito venga spurgato da ogni rottame, o terra, così che si debba lasciarlo libero e senza alcun imbarazzo.

 

2° Sarà a carico di detto Signor Conte il far adattare detta Casa della Torre, riducendosi la Stalla grande in una Sala, la Stanza superiore all'andito della Porta da rifarsi, e queste per commodi di detto signor Curato. Sarà pure a carico di detto signor Conte ed à sue spese far otturare il portico verso ponente e dirimpetto alla porta costruito in tre archi con colonne di vivo, con muro di cotto per segregarlo da detta casa, avendovi l'ingresso per l'altra parte, qual portico serve di comunicazione dalla Casa del Fattore al granaio riservato a detto signor Conte, come pure di fare otturare tutte le finestre e fori, che riguardano verso detta Casa per togliere qualunque servitù e soggezione a detta Casa Parrocchiale, che detto signor Conte dà e cede in cambio come sopra, così che i detti siti riservati a detto signor Conte non abbiano comunicazione alcuna, nè servitù verso detta Casa Parrocchiale, a riserva delle acque pluviali dai tetti di detta casa.

 

3° Sarà lecito al detto signor Conte il poter ricorrere alla Curia Arcivescovile e Senato Eccellentissimo in nome di noi sottoscritti delegati per detta Comunità per l'approvazione di detto Cambio ed occorrendo qualche spesa, si dovrà rimborsare il signor Conte dalla detta Comunità perchè così resta convenuto.

 

4° Dovendosi infalibilmente nel corrente anno dar principio alla scavazione dei nuovi fondamenti e continuare detta fabbrica così che quando riuscisse prima di detto termine d'anni quattro di poter terminare detta Fabbarica, o almeno ridurla all'Officiatura e Fonzioni Parrocchiali, s'intendano tenuti ed obbligati i detti delegati a lasciare immediatamente a detto signor Conte i menzionati siti nel modo come sopra e cioè a piena sua disposizione, ragione, dominio, come sopra.

 

5° Sarà pure lecito a detto signor Conte come gli si è concesso e si concede per nome di detta Comunità la facoltà di poter far fare in detta Nuova Chiesa una Tribuna per comodo di se e suoi in quel sito che più gli converrà, e di minor incomodo a detta Chiesa con appoggiarsi occorrendo ai muri di detta Chiesa per costruire il passo a detta Tribuna.

 

6° Sarà tenuta detta Comunità nella Costruzione della nuova Fabbrica lasciare il passo libero per transito capace per carrozza, che procede dall'ingresso del Portone e comunica al Viale di detto signor Conte perchè pure così resta convenuto.

 

7° Sarà pure a carico di detta Comunità il far continuare e perfezionare la Cinta di muro di già cominciata, lasciando soltanto il sito, che verà indicato da detto signor Conte per formarvi due pilastri per la costruzione di un Restello in detta Cinta per divisone di detta nuova Chiesa e Piazza a fondi del predetto signor Conte, qual Cinta s'intende divisoria e nei successivi tempi obbligati reciprocamente alla manutenzione della medesima perchè così.

 

8° E la presente si dovrà ridurre a pubblico e giurato istrumento nel termine di giorni quindici, si dice quindici prossimi futuri, perchè così resta convenuto, ed in fede essi sono sottoscritti alla presenza degli infrascritti Testimonij.

Sottoscritto Conte Francesco Antonio Visconti Pirovano affermo come sopra.

Sottoscritto Jo:Antonio Calio delegato come sopra affermo come sopra.

Sottoscritto Jo:Aquilino Riboldi delegato affermo come sopra.

Io sottoscritto Curato di Cassago approvo il cambio come sopra per quello che riguarda la Comunità, e Chiesa suddetta con il predetto signor Conte, e rispetto a me sottoscritto per quanto riguarda la nominata permuta di mia abitazione parrocchiale ed altre giurisdizioni mi riporto a quanto risulterà e credesi giusto convenire nell'atto della Visita de' miei Superiori come sempre rimettendomi.

Sottoscritto Jo Prete Giueppe Beretta Curato di Cassago affermo come sopra.

Sottoscritto Jo Giuseppe Bossi fui presente per testimonio.

Sottoscritto Jo Francesco Nava fui presente per testimonio.

Sottoscritto Jo Giovanni Domenico Rivolta fui presente per testimonio.

Sottoscritto Jo Prete Isidoro Caccia fui presente per testimonio.

Sottoscritto Jo Giovanni Paolo Piantanida ho collaudato come sopra e fui presente.

 

Visis stabilitis per ipsam Comunitatem in generali Convocatione habita sub die Vigesimo octavo nuperi Aprilis, sumptisque opportunis informationibus, ex quibus ratis constare videtur, praemissa, si fiant, cedere in evidentem Ecclesiae utilittem Hanc itaque serie auctoritate nedum nostram ordinaris qual etiam Apostolica, qua fungimus vigore Indultionum nobis concessorum omnique alio meliori modo conventionem superius insertam, et intra dictas partes in ratam, approbamus, et cofirmamus, illam que ad publicum Instrumentum ducendi sub conditionibus de quibus in Voto dicti Domini Praepositi Vicarij Foranei Missaliae superius inserto, facultatem concedimus, ac impertimur occernentes in quorum

Mediolani Ex Palatio nostro Archiepiscopali 23 Junij 1756.

Signato J. cardinalis Archiepiscopus.

Suscriptum in actis

Ita est J. C. Petrus Antonius Rusca Notarius Actuarius Curiae Archiepiscopalis Mediolani.

 

Sique etiam, quod praemissis attentis aliud non remaneat pro perfectione Contractus, quam ad praesens Instrumentum devenire. Hinc est, quod in mei Notarij Actuarij Curiae Archiepiscopali, Testiumque infrascriptorum ad haec specialiter vocatorum, et rogatorum praesentia praesentes et personaliter costituti.

Illustrissimus dominus Comes Franciscus Antonius Vicecomes Pirouanus regius Pheudatarius Lonati Putheoli, ac Cesanae, et Corgeni, ex Condominis Sommae Agnadelli, et pertinentiarum ducatus Mediolani filius quondam Illustrissimi domini Comitis Caroli olim ex sexaginta decurionibus huius Excellentissimae Civitatis habitans in Porta J. Parochiae Sancti Sixti Mediolani, ex una parte, Antonius Calius filius quondam Joannis Mariae, ac Aquilinus Riboldus filius quondam Melchioris ambo eiusdem loci Cassagi, facientes infrascripta, tam quam specialiter ut supra delegati ab ipsa Communitate Cassagi, ut ex delegatione superius inserta, cui ex altera et Multus Reverendus dominus Joseph Beretta Rector dictae Parochialis Cassagi habitans in eius domibus Parochialis penes ipsam Ecclesiam partibus ex altera,

Voluntarie

Et omnibus modo,

Audito tenore Scripturae Conventionalis in superius inserta facultate per tenorem registratae per me dicutm, et infrascriptum notarium Actuarium lectae de verbo ad verbum, pro ut iacet, et de cuius continentis, ac tota serie dixerunt, et protestati fuerunt plenam et perfectam, et scientiam habere, ipsamque fuisse concessam de pleno earumdem partium consensu, assensu, et voluntate, ipsamque firmatam esse proprijs eorundem respective manibus, pro ut recognoverunt in praesentia mei Notarij, et testium Infrascriptorum.

Suprascriptam Conventionem in eadem Scriptura contentam ac omnia, et singula in ipsa expressa, et conventa, approbaverunt, ratificaverunt, et confirmaverunt, approbant, ratificant, et confirmant, ac promiserunt et promittunt illam exequi in omnibus et per omnia, pro ut in ea legitur, et continetur, ac fit mentio. Eique inhaerendo devenerunt, et deveniunt ad consimilem Conventionem, stabilimenta, ac accordia inter ipsas partes adimplenda et observanda, quorum vigore.

Idem Illustrissimus dominus Comes Franciscus Antonius Vicecomes Pirouanus contemplatione infrascriptorum cessit, cedit, et assignavit, decit, dat et assignat Communitati eiusdem loci, praesentibus prefatis Calio, et Riboldo delegatis, ut supra praesentibus, et acceptantibus pro ipsa Communitate, me Notario etiam infrascripto stipulante nomine eorum quorum.

Perticas quatuor, tabulam unam, et pedes Sex circiter ex et de illa petia terrae maioris perticatus in plano dictae Terrae Cassagi, nunc conducta per Fictabilem Josephum Mottam dictum il Gandino, quibus coheret a duabus partibus dicti Illustrissimi domini Comotis Vicecomitis Pirouani, et in parte domini Secretarij Stampae, hasque ad effectum, ut in ipso situ terrae cesso, et assignato ut supra praefatae Communitati aedficari possit expensis eiusdem Communitatis nova Ecclesia iuxta Tijpum approbatum ab eodem Excellentissimo domino Cardinali Archiepiscopo, de quo in actis Cancellariae Archiepiscopalis.

Item cessit, et assignavit, ac cedit, et assignat eidem Cammunitati presentibus, et pro es acceptantibus supradictis Calio, et Riboldo delegatis domum prope supradictis perticis quattuor terrae tabulam unam et pedibus sex ut supra cessis concupatim la Casa della Torre, consistens in pluribus locis inferioribus, et Superioribus usque ad tectum inclusive, cui coheret à tribus partibus strata, et ab alia prefati domini Comitis Vicecomitis Pirouani, et hanc ad effectum, ut per ipsam Communitatem assignetur pro habitatione Reverendi Parochi eiusdem Ecclesiae Cassagi loco praesentaneae domus habitationis eiusdem Rectoris, quae aptari et reduci debet expensis eiusdem Communitatis, praeter quam respectu stabuli à parte sinistra ab ingressu Januae, in Salam et ad civilem usum reddendi mansionem superiorem atrio Juanuae, quod erit onus eiusdem domini Comitis, prout et alia faciendi circa ipsam domum proprijs expensis, iuxta conventa in praecitata Scriptura superius inserta, et ratificata in praesenti Instrumento, quae omnia facere promisit et promittit sub sui, bonorumque suorum obligatione, remotis sub Reffectione.

Item cessi, et assignavit, ac cedit et assignat praefatae Communitati situm terrae in angulo horti Cauponae Juris dicti domini Domini Vicecomitis Pirouani sita propre domum ut supra cessam, via intermediante tabularum quinque regulata latitudine, et longitudine ad effectum apptandi in eodem situ horum pro Reverendo Paroco eiusdem Ecclesiae, cui coheret à duabus partibus hortus Cauponae propriae presenti domini Comitis, ab alia Curia domus presenti domini Comitis locata Andreae Cacciae appellatate il Bascotaro, ab alia strata, et ab alia situs terrae, cessus pro aedificanda Ecclesia.

Praefati vero Antonius Calio, et Aquilinus Riboldi delegati ut supra à dicta Communitate in contraccambium

Cesserunt et cedunt, assignaverunt et assignant praefato Illustrissimo domino Comiti Francisco Antonio Vicecomiti Pirouani praesenti, et acceptanti pro se, suisque, et cui, vel quibus.

Situm, in quo de presenti est Parochialis Ecclesia, Sacrarium, Turris Campanarum, Platea ante ipsam Parochialem, nec non domus Parochialis, et annexo horticulo, reservatis favore Communitatis omnibus materialibus cuiuslibet qualitatis sint pro ut et lignaminibus, ferris, et omnibus in dictis Ecclesia et Parochiali domo existentibus, de quibus omnibus post demolitionem faciendam ut infra tam Ecclesiae quam Domus Parochialis, demptis Sala Parochiali, versus meridie cum suo Superiori, Scala, et Cella vinaria nunc deservientibus Reverendo Parocho dictae Ecclesiae quae remanere debebunt in statu, in quo reperientur, et remanere in proprietate eiusdem Domini Comitis Francisci Antonij cessionarij situm et aedificiorum ut supra non demoliendorum, nisi de speciali facultate supracitati domini Comitis Vicecomitis Pirouani, quibus Ecclesiae, et Edibus Parochualis coheret à tribus partibus eiusdem domini Comitis Vicecomitis Pirouani, et ab alia via publica.

Salvo respectivo errore

Item respectiva Jura

Et premissa cum solemnibus vicissim tenore, cessione Jurium, et actionum, translatione vicissim ex nunc pro tunc, et ut infra Dominij, et possessionibus, solemni vicissim constituto constitutione vicissim missi, et Procuratoris in rem vicissim ut supra propriam, positione vicissim in respectivum locum, Jus, et statum, et cum reciproca promissione manutenendi in forma communi, et Juris.

Quae omnia facta fuerunt nedum sub legibus, et conditionibus, de quibus in praeinserta Scriptura Conventionali, sed etiam infrascriptis videlicet.

Primo, quod non possit apponi manus demolitioni domus Parochialis nunc gavisae per prefatum Reverendum Parochum, quin sit integre aptata dicta alia Domus appellata della Torre cessa et assignata dictae Communitati pro habitatione Rectoris eiusdem Ecclesiae, et adimpletis omnibus, de quibus in capite secundo praeinsertae Conventionis à praecitato Eminentissimo approbatae.

Secundo quod pariter non possit apponi manus demolitioni Ecclesiae, quin prius sit nova aedificanda reducte saltem ad statum, qui possint in ea celebrari divina Officia, nec prius quam Ecclesia sit capax pro praedictis divinis Officijs, cogi possit Parochus ad habitandum dictam domum della Torre, etiam si habilitata iuxta conventa, attenta distantia à veteri ad edificandam de novo Ecclesiam.

Tertio, quod Communitas ipsa continuare debeat reparare Domum Parochialem etiam si subrogata sit altera praesentaneae, pro ut hinc retro fecit, et obligata est.

Quarto, quod sicuti in construenda dicta nova Ecclesia approximatur cum aedificio Chori domibus dicti domini Comitis Vicecomitis Pirouani, et inter ipsas Domos et Chroum debet relinqui situs, per quem viari cum supplicationibus ita remanere debeat capax et liber transitus cum Rheda pro ipso domino Comite Francisco Antonio, et sua familia, toties quoties ipse videbitur, et placuerit ab ingressu vulgo del Portone ad semitam privativi Juris eiusdem domini Comiti iuxta conventa ut supra.

Quinto quod sicuti post ingressum atrij Januae Domus della Turrae, cessae pro habitatione Rectoris praedicti, adest Scala, per quam ascenditur in Cella Vinaria, quae reservata est ipsi domino Comiti Vicecomiti Pirouano, sicuti gratis ceditur situs ipse licet non esse conventum, quod ideo debeat ipsa Scala subtrhai, et solo sequari, et in fine elevari munus quo mediante cluasus remaneat accessus ad ipsam domum ut supra habitandam per ipsum Reverendum Parochum, post quam ut supra fuerit habilitata modis ut supra conventis, retento quod expensae faciendae dicta de causa spectent dictae Communitati, et munus costruendus remanea communis, seu divisorius cum ipso domino Comite Vicecomite Pirouano.

Sexto, quod liceat ipsi domini Comiti Francisco Antonio Pirouano iuxta conventa in superius inserta Scriptura habere fenestrellam vulgo Tribunam per quam respici possit in ipsa aedificanda Ecclesia in situ dessignato per dictum dominum praepositum Vicarium Foraneum Missaliae in praeinserto Voto, vel in apposito situ intra Capellam minorem à latere Epistolae, et Ediculam vulgo Nichia contra similem deservientem pro fonte battesimali, quae sit munienda Crate ferrea ad eo reticulata, ut possit per ipsam introspici in Ecclesiam, quia à Populo videri possit, quis dictae fenestrellae adsit, et dicta de causa dictus dominus Coms Vicecomes Pirouanus possit muro dictae aedificandae Ecclesiae approdare ad effectum erigendi repagulum pro accedendo ad ipsam fenestrellam proprijs tamen expensis construendum, eo retento, quod clavis fenestrellae debeat retinere penes ipsum dominum Comitem seu alterum ex personis sibi coniunctis, et quod personae rusticae aut similis generis non possint accedere ad ipsam fenestrellam, ita quod tempore, quo nullus de eius consanguineis reperiatur in ipso loco omnino clausa remanere debeat, quia sic videlicet.

Quibus attentis dicti Calius et Riboldi delegati ipsius Communitatis ex nunc dicta domum della Torre cessam per ipsum dominum Comitem Vicecomitem Pirouanum dicti Communitati in permutationem ut supra assignaverunt, et assignant pro perpetua habitatione Rectoris pro tempore dictae Parochialis Ecclesiae, et sese nomine dictae Communitatis obligaverunt, et obligant domum ipsam aptare ad prescriptum descriptionis factae per dominum Ingenierum Joannum Carolum Besanam in sua descriptione inferius inserenda exceptis ijs, ad quae ut supra obligatus est dictus sominus Comes Vicecomes Pirouanus, et in super perpetuis futuris temporibus facere in ea omnes, et quaecumque reparationes necessarias, prout faciebant, et facre obligat erat Communitas ipse circa praesentaneam habitationem ipsius multi Reverendi Paroci, etiam respectu puthei pro reducenda, et conservanda acqua ad usum ipsius parochi, remotis sub Reffectione.

Prout et assignaverunt, et assignant ipsum situm eidem Communitati cessum pro horto, seu viridario ad perpetuum usum ipsius Reverendi Parochi, et sese obligaverunt nomine dictae Communitatis situm ipsum muro cingere in illis partibus ubi non est cinctus in sua Janua, seu repagulo, cuius clavis unice sint retinenda per ipsum Reverendum Parochum quia sic videlicet.

Ultimo demum, quod sit, et postquam Ecclesia erat apta pro celebratione divinorum Ufficiorum, quod que de facto in ipsa celebrentur, ac aptata sit domus Parochialis, ita quod ad ipsam inhabitandam se contulerit reverendus Parochus, teneatur Communitas statim adimplere ea, quae conventa fuerunt in Capite primo superius insertae Scripturae, et relative ad ea omnia, quae in ipsa Scriptura continentur, quo ad demolitionem Ecclesiae, et partis domus Parochialis, et ad vacuum reddendum situm demolitionis, asportandumque terram vulgo del Mortorio prope Ecclesiam ipsam; nec non vacua sepucra Cadaverum, et eorum cinerum, et terram ipsorum sepulcrorum evacuandorum asportati faciendum in Coemeterio construendo totis expensis Communitatis ac Ser: Ser; faciendo quia sic videlicet.

Quibus omnibus sic ut supra conventis Dominus Multus reverendus Don Joseph Beretta Parochus antedictus consensum et assensum suum praestitit, et praestat pro integro eorum effectu, ac promisit, et promittit, quo ad ipsum illa ex equi modis ut supra concordatis, et non aliter videlicet.

Quare

Renuntiando Item cuicumque inequalitati certificatur.

Quae omnia Cum pactis executivis videlicet.

Et iuraverunt debito modo habere ratum et non contravenire sub Reffectione.

Tenor vero descriptionis Domus suprascriptam sequitur videlicet.

 

La casa per la presentanea abitazione del Molto reverendo Signor Curato di Cassago consiste nella porta con picciol cortile di seguito, essendovi alla dritta Porta entrando un picciol Stallino, Sala in seguito con sopra una Stanza, cui s'ascende per una Scala di Tavole, e sotto la sala evi la cantina, picciol giardinetto basso, nel quale èvi il pozzo molto incommodo per la Cucina, due piccioli luoghi terreni con pochissimo lume, quali restano posteriori al Choro della Chiesa, altro dè quali serve di Cucinetta, ed altro di salettino, per andare alli quali conviene passare per il Campanile con due piccioli superiori, e bassi, essendovi d'intorno al Campanile alli detti due luoghi alla Sagrestia, e parte della Chiesa picciol sito largo per raguagliato circa Braza 4 1/2 quale serve ad uso anche delle Processioni, che sortendo dalla Chiesa passano nella picciol Corte Parochiale, e per il detto sito ritornando in Chiesa per una portina che resta nel muro alla sinistra della detta Chiesa.

L'abitazione che intende dare la Comunità di Cassago per il reverendo Signor Curato, attesa la Fabrica della nuova Chiesa in altro sito più comodo consiste nella porta grande con spalle di vivo, ed arco di Cotto con andito successivo, alla sinistra del quale presentemente trovasi una Stalla grande con sopra Cassina à tetto, qual stalla grande dovrà essere addatata in una Sala Stallino in seguito con sopra Cassina, Portico à mezzo giorno in quattro archi, ed in fine  dello stesso picciol luogo terreno cantina grande verso Occidente, alla quale si discende per Scala in gradini di vivo, con parapetto di muro coperto di lastre di Sariccio, pozzo sotto l'andito della porta alla dritta, picciol sito in seguito, qual può servire per rendere più commoda la Scala per ascendere alli Superiori, con andito in seguito, che serve per la presentanea Scala, che mette alli Superiori, Cucina grande, alla quale si passa dal detto andito con altra portina in due ante religate verso la Corte con Dispensino vicino, essendovi Superiore al detto andito, e dispensino stanzino per un letto dà Servitore, Camera superiore all'andito della porta, quale douerà essere resa Civile, ed altre due Camere Civili con finestre squarciate, e telaro d'invetriate con soffitti civili, quali restano sopra alla detta Cucina, ed in parte sopra luogo terreno di ragione dell'Illustrissimo Domino Signor Conte Visconti con Loggia verso la Corte, quale per essere rustica doverà essere levata, Corte grande commoda per Carri, e Carozze, e giardinetto fuori della detta Casa, ed in poccha distanza dalla stessa.

Questa casa ridotta, che sij la Stalla grande come sopra in Sala, e resa Civile la Camera Superiore all'andito della Porta, e riagiustata la Scala per li Superiori, oltre l'essere di superficie più che dupplicata di quelle, che di presente abita il Reverendo Signor Curato a maggiori commodi, e miglior situazione in ogni parte della presentanea e senza la sogezione, né delle processioni, né del continuo passo delli Parochiani per l'accesso sì al Campanile, che alla Chiesa come lo è l'abitazione presente del Reverendo Signor Curato, che è quanto.

Cassago 29 maggio 1756.

Sottoscritto Gio. Carlo Besana Ingegnere Collegiato di Milano.

Et de predictis videlicet

Actum in Sala Superiori domus à Nobili eiusdem domini Comiti Vicecomitis Pirouani sita ut supra, praesentibus domino Joannes Girola filio quondam Lodovici Portae J. Parochiae Sancti Laurentij Maioris intus Mediolani, domino Antonio Castillioneo filio quondam domini Dominici Portae J. Parochiae Sanctae Mariae ad Circulum Mediolani, et Antonio Bossio filio Caietani Portae J. Parochiae sancti Laurentij intus Mediolani, Testibus notis, et Idoneis videlicet.

C. Petrus Antonius Rusca Notarius Actuarius Curiae Archiepiscopalis Mediolani suprascriptum Instrumentum rogatus confecit, edidit, et pro fide subscripsit.