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1765: DISTINTA RELAZIONE DELLA FABBRICA DELLA NOVA CHIESA PAROCHIALE DI CASSAGO

Il complesso della chiesa e della canonica medioevali nel 1756

Il complesso della chiesa e della canonica medioevali nel 1756

 

 

1765

DISTINTA RELAZIONE DELLA FABBRICA DELLA NOVA CHIESA PAROCHIALE DI CASSAGO

di Carlo Sangalli

 

Archivio parrocchiale di Cassago.

 

 

Essendo molto necessaria la costruzione di nuova Chiesa per essere molto angusta ed in pericolo di cadere ed in specie il soffitto che da lunghi d'Antichi travi era sostenuto quali si spezzarono; quindi il pensare a nova Fabrica riusciva l'intrapresa troppo ardua e difficile il conseguimento, non solo per l'impossibilità come per mancanza del sito e però si è pensato per superare tali e tante difficoltà di eleggere l'illustrissimo signor Conte Don Francesco Antonio Visconti Pirovano priore, come in fatti non è andato fallito il pensiero poichè molto ha influito e giovato questa Illustrissima Casa cosicchè per la prima cosa volle che si eleggesse in Congregazione persona per fare li conti a molti che avevano interessi con questa Veneranda Scuola o Chiesa che da molti anni non erano mai stati fatti, onde fui eletto indegnamente io Carlo Giovanni Sangalli che volontieri aderii e posi in chiaro molti crediti esigibili per la somma in tutto di lire 4977.8.9. Inoltre detto illustrissimo Visconti Pirovano con convocazione generale del 28 aprile 1756 trattò con la comunità di Cassago e suoi uniti. In cambio della Chiesa Vecchia e Casa Parrochiale secondo quanto resta delineata di contro, le diede pertiche 4.1.6 terra consistente Prato e Orto tutto cinto e traversato d'alcuni muri dirocati e Antichi, così pure le diede altra casa che a sue spese fu rimodernata, e ridotta assai comoda e civile, il qual trattato con le dovute solennità fu ridotto a istrumento il 12 luglio 1756 rogato dal signor Pietro Antonio Rusca notaio ed attuario della Curia Archiepiscopale di Milano.

Ma non bastando tutto ciò alle sensibili spese che dovevansi fare vi concorse la pietà d'alcuni divoti con diverse oblazioni fra cui l'Illustrissimo Duca diede lire 450 con che si dividesse a dritta linea con recinto la Piazza e sito destinato per fare la Chiesa col suo della parte di Levante, il che fu eseguito sul principio dell'ano 1756 col essersi fatto quadretti 1063 3/4 di muro, dico lire 450. Inoltre detta illustrissima Casa Ducale in varie occasioni ed in diversi tempi e rate partendo dal giorno ed anno che s'intraprese la Fabrica fino all'ano 1765 diede la somma di lire 2111.6.6 e ciò oltre a diversi legnami dati ed altri imprestati de' quali non si sa individuare il preciso suo valore. Per la qual somma sudetta resta distinta come segue: Dati dall'Ill. ma Signora Contessa Donna Laura Secco Borella Visconti in più volte come sopra lire 425.6.9. Dall'Ill. mo signor Conte don Francesco Antonio Visconti di lei figlio oltre alli retroscritti lire 221.5.

Dall'Ill. mo monsignor Conte Don Vincenzo fratello del sudetto per la Celebrazione di messe diverse a scarico d'alcuni legati ceduti poi per Elemosina a favore della fabbrica lire 407. Per altre Messe celebrate dal sudetto a scarico della Comunità di Cassago per la causa come più diffusamente si dirà abbasso e dal medesimo ceduto l'Elemosina per questa Fabbrica lire 1050.14.9. Dall'Ill. mo signor Marchese Don Alessandro Visconti Modrone zio Paterno di detti Ill.mi signori Conti Fratelli, lire 6. E più dal sudetto ill.mo Marchese don Alessandro Visconti l'anno 1761 in circa il 15 dicembre furono regalati due quadri di straordinaria grandezza del celebre Tomaso Rovere detto Fiammenghino rappresentanti la Nascita e lo Sposalizio della Beata Vergine Maria.

Nell'anno 1755 per legato della fu Nobile Eugenia Nava di Zizanò lire 50. Le sensibili spese che tuttavia continuavano nel costruire la Fabbrica della Chiesa facevano pensare seriamente al modo di ritrovar denaro, onde l'anno 1759 diecinove di agosto con convocato generale e con tutte le cauzioni e solennità necessarie, come da atti della Comunità, si affittò per anni 30 da incominciarsi a S. Martino di detto anno il Pascolo di detta Comunità a Giuseppe Motta per lire 60 annue da corrispondersi alla Comunità di Cassago. Per il che la medesima non ebbe difficoltà concorrere ed obbligarsi verso la signora Catarina Mantellara dalla quale si prese poi imprestito l'Anno medesimo alle 25 d'agosto con obbligo del 4 per cento lire 1200. Somma totale Lire 8788.15.3. Detta Signora Cattarina Mantellara con suo legato del giorno 31 gennaio 1760 rogato dal signor Dottor Lodovico Bossi di Milano parrocchia di S. Sisto nel qual tempo morse, dispose che la Comunità suddetta dovesse sanare il di lei Credito di Capitale e Interesse con tante messe da farsi celebrare per cui detto ill.mo Monsignore Conte Don Vincenzo Visconti per sua particolare divozione si obbligò di celebrarle esso, e di cedere l'elemosina a favore di questa Veneranda Fabbrica, avendo perciò costituito per suo procuratore in questa parte per ricevere dalla Comunità detta Elemosina e convertirla nella Fabbrica il molto Reverendo signor don Giuseppe Scotti. Come pure fatto l'Ossario l'anno 1759 sopra il disegno di me Carlo Giovanni Sangalli, vi concorse la pietà di diversi benefattori cogniti come da libro separato che le diedero la somma di lire 207.10 ed altre 115.18.9 si danno per ricevute da chi ha avuto l'Amministrazione di detta opera come a parte di detto Libro.

L'anno 1757 il 12 settembre vendutosi all'ill.mo don Francesco Antonio Visconti Pirovano pertiche 10 terreno aratorio avitato in ragione di lire 146.1 ove si dicono le Vignole in vicinanza della Costaiola, come pure venduto la casa ove dicesi del Spiazello a detto Antonio Caglio detto il Balgano per lire 415. Totale lire 11108.0.4. Erano già due anni allorchè l'anno 1761 la Chiesa era ridotta coperta sì ma rustica dentro e fuori e non ancora compiuti li muri all'intorno, mentre a guisa de pilastri veniva sostenuto il tetto, in tal sistema si stimava d'ognuno che per lungo tempo dovesse rimanere, si per aver dimessa la carica per giusti motivi chi per l'adietro ne aveva avuto l'ingerenza come per essere affatto esausta la Cassa. Quindi interpostasi varie persone fra le quali e più d'ogni altro il molto reverendo sig. curato Viganò di Bernareggio, confortò l'animo di chi era rimasto disgustato e lo dispose in modo che dovesse riassumere gli incomodi e le soprintendenze. Chi fuosse questi non si scrive, che diede per compagno il molto reverendo don Giuseppe Scotti il quale per grazia del Signore prese tanta premura e coraggio che da allora in avanti tutti gli interventi di questa fabbrica e chiesa si fecero più che suoi proprij. Si aveva già sino dal 1760 circa il 18 giugno ottenuto da Sua Eminenza il cardinale Pozzobonello una pensione per anni dieci sopra la Cura di Mesate di lire 150 annue da pagarsi alli 25 dicembre onde per la prima cosa si trattò detta Pensione col Capo Mastro Tomaso Molteno di Rogeno a rendere per la medesima interamente perfezionare d'opera sua di muratore detta Chiesa a riserva del Pavimento, il che fu incominciata l'anno 1761 nel mese d'agosto e fu terminata nel mese di dicembre di detto anno per li 23 fu benedetta d'indi in avanti detto reverendo signor don Giuseppe e il Popolo di Cassago ebbero il contento di vederla officiata.

Non bastò l'opera sola di muratore a perfezionare nel modo sudetto la Chiesa ma ci vollero tutte le altre conseguenze e ciò che molto più faceva pensare erano li mattoni per fare la volta che ne abbisognò circa m. ra 20 onde il Signore provvide a tempo a tutto, per il che il 21 settembre e il 29 settembre si fecero condurre quasi tutti per aver modo di poter provvedere e pagare a tutto si officiarono dalli sudetti ma molto di più dal reverendo don Giuseppe Scotti varie Pie Persone da cui si ebbero diverse elemosine tal che si fa il computo che dal 1765 retro oltre le solite annualità si fece lire 1156.

Non auendo più la Chiesa modo con che del suo far danaro senonchè un Tugurio d'una piccola Casa in Cassago d'un piede solo con suo superiore, la quale poc'anzi era stata venduta per lire 170 a Valentino Villa e dal medesimo lasciata un'altra volta a questa Chiesa e perciò si pose in vendita e per Divina Provvidenza l'anno 1763 circa il 9 ottobre fu venduta a messer Pietro Antonio Confoloniero per scrittura ridotta ad instrumento l'anno 1764 circa il 13 setembre rogato dal signor dottor Mauro di Veduggio per lire 450. L'anno 1765 si pensò a fare l'ancona per il deposito della statua della Beata Vergine cui si fece e molto si spese come da libro separato della Fabbrica ne risulta e però d'alcuni Benefattori si ebbe per loro somma lire 2225.4.3 legna di fuoco ricavata in vari tempi dei Fondi che si sono come sopra venduti e da legni rotti della Chiesa vecchia ed in ogni altra meglior maniera ricavata dico lire 282. A riporto complessivo lire 14721.4.7.

1755: 12 novembre si danno principio per far preparativi per fare la nova Chiesa.

1756: 5 agosto gettato la prima pietra delle fondamenta per la nova Fabbrica della Chiesa dall'Ill.mo signor Conte Don Vincenzo Visconti.

1758: 28 novembre evacuato li sepolcri della Chiesa Vecchia, 29 dicembre incominciato a demolire detta Chiesa e Casa del Parroco reverendo signor Giuseppe Beretta. Detto stabilito interinalmente l'oratorio l'officiatura di questa Parrocchia e dattosi dagli signori Bovara al Parroco suddetto la casa per abitarvi in Oriano per otto mesi.

1759: 13 febbraio si è dato fine di demolire la detta Chiesa e Casa e di tradurre le Ossa dei morti, trovati in grande quantità, sopra la piazza davanti alla nuova Chiesa.

Nelle rovine di detta Chiesa si è trovato le infrascritte inscrizioni sopra una lapide di sasso ciericcio di Figura Semicircolare di lunghezza di Braccia 3 circa (1):

 

Marilla R. Omini F.

O. V. M. F.

 

quali vengono interpretate:

Marilla Recepto Omini Fausto

Oraculo Veneris Monumentum Faciebat

 

Altre iscrizioni trovate sopra il volto del Coro dell'una e l'altra parte, ove restava appogiato l'Architrave.

H. O. F. F. Cristoforus et

Ambroxius De Brambilla

Fratribus III idus iulij

M. D. XXXXII

 

H. Opus Pinsit

M. R. Paulus Sumensis 

Calendas Iulij MDXXXXII 

 

 

 

(1)  [braccio milanese = 0,595 m]