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La Chiesa di San Giuseppe ai Campiasciutti

Battesimo di Agostino (1986): vetrata nell'Oratorio di San Giuseppe ideata dal rettore don Leo Brazzoli

Battesimo di Agostino (1986):

vetrata nell'Oratorio di San Giuseppe

 

 

SAN GIUSEPPE AI CAMPIASCIUTTI

 

 

 

Questo Oratorio o cappella gentilizia è di origini settecentesche. Si trova attualmente accorpato negli edifici oggi sede dell'Istituto dei Guanelliani, che furono in origine la Villa Romagnoli. Questo complesso che è certamente l'edificio signorile di maggior pregio e rilevanza architettonica di Cassago, sorge alquanto discosto dal centro del paese in località Campiasciutti.

La villa è una costruzione settecentesca barocchetta omogenea nel suo complesso così come nei particolari, assai ben esemplificativa delle tipologie intermedie tra le sontuose ville di "delizia" e le case padronali di tipo signorile.

In effetti possiede una rigorosa costruzione ambientale che integra nella natura circostante con la sequenza giardino, salone, portico mediano, scalone esterno, terrazzo, cancellata monumentale, gradinata multipla e giardino degradante con violone centrale alberato. Mostra tuttavia una certa sobrietà decorativa, una contenuta volumetria e l'assenza di saloni di rappresentanza di particolare rilevanza monumentale.

L'aspetto più notevole è in effetti la costruzione della imponente scenografia ambientale a cui contribuisce in una certa misura lo schema icnografico a L della villa, con una seconda ala minore costituita dalla Cappella Gentilizia, che sembra voler abbozzare il tipico schema a U.

La chiesetta ha l'ingresso nella testata dell'ala ed è a navata unica.

Dai conti Romagnoli la villa passò nei primi decenni del Novecento alla famiglia Ballabio e da questi fu venduta al Vescovo di Lodi, che infine la cedette all'Opera Pia don Guanella. Quest'ultima vi ha aperto l'Istituto S. Antonio dove l'Oratorio fu adibito a laboratorio di applicazioni tecniche, prima che importanti lavori di ristrutturazione voluti nel 1986 dal rettore don Leo Brazzoli non lo riportassero al suo stato originario di cappella sacra.

In quella occasione don Leo Brazzoli commissionò una vetrata che raffigura il battesimo di sant'Agostino.