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I Nobili Romagnoli

Stemma dei Romagnoli

Stemma dei Romagnoli

 

 

I Nobili Romagnoli

 

 

 

Questa famiglia è originaria di Forlì trapiantatasi a Cesena nel 1491 e decorata del titolo di marchese dal pontefice Clemente XI nel 1715. In seguito si stabilì a Piacenza, ove un ramo si sviluppò fino al Novecento. La famiglia é iscritta nell'Elenco Ufficiale Nobili Italiani col titolo di nobile, in persona dei discendenti da Pietro Romagnoli.

Arma: Inquartato in croce di S. Andrea: in capo d'azzurro a un tronco d'albero naturale, nutrito nel terreno dello stesso e sostenente un uccello di nero con un ramoscello d'ulivo di verde nel becco; in punta d'azzurro a due tronchi d'albero al naturale, nutriti sul terreno dello stesso, nei fianchi d'oro pieno.

Dimora della famiglia: Piacenza.

 

Villa Romagnoli

I Romagnoli costruirono nel Settecento una villa sulle loro proprietà terriere in località Campiasciutti. Sede oggi dell'Istituto dei Guanelliani, la Villa Romagnoli è certamente l'edificio signorile di maggior pregio e rilevanza architettonica di Cassago. Fu innalzata alquanto discosta dal centro del paese in aperta campagna: è una costruzione settecentesca barocchetta omogenea nel suo complesso, così come nei particolari, assai ben esemplificativa delle tipologie intermedie tra le sontuose ville di "delizia" e le case padronali di tipo signorile.

In effetti possiede una rigorosa costruzione ambientale che integra nella natura circostante con la sequenza giardino, salone, portico mediano, scalone esterno, terrazzo, cancellata monumentale, gradinata multipla e giardino degradante con violone centrale alberato. Mostra tuttavia una certa sobrietà decorativa, una contenuta volumetria e l'assenza di saloni di rappresentanza di particolare rilevanza monumentale.

L'aspetto più notevole è in effetti la costruzione della imponente scenografia ambientale a cui contribuisce in una certa misura lo schema icnografico a L della villa, con una seconda ala minore costituita dalla Cappella Gentilizia, che sembra voler abbozzare il tipico schema a U.

La chiesetta ha l'ingresso nella testata dell'ala ed è a navata unica. Il portico è del tipo usuale in ambito brianzolo, a tre fornici con archi appena ribassati privi di corniciature, sormontato da un balconcino con ringhiera in ferro battuto. A causa del terreno in pendenza risulta piuttosto rialzato rispetto alla quota del cortile d'onore e i due fornici laterali sono chiusi da una balaustra in molera e ferri battuti di piacevoli forme settecentesche.

Dai conti Romagnoli la villa passò nei primi decenni del Novecento alla famiglia Ballabio e da questi fu venduta al Vescovo di Lodi, che infine la cedette all'Opera Pia don Guanella, che vi aprì l'Istituto S. Antonio. Una impegnativa serie di lavori sono stati compiuti nel 2000 che hanno permesso la ristrutturazione interna della villa per adibirla a laboratori per CSE.