Percorso : HOME > Cassago > Parroci > Hoz Ortiz

I Parroci di Cassago: HOZ ortiz

Il parroco Carlo Alfonso de La Hoz Ortiz firma un atto di matrimonio

Il parroco Carlo Alfonso de La Hoz Ortiz firma un atto di matrimonio

 

 

PRETE CARLO ALFONSO DE LA HOZ ORTIZ

20 agosto 1781

 

 

 

 

In data 20 agosto 1781 l'Amministrazione Comunale di Cesana espone le proprie ragioni al Magistrato Regio circa l'uso dei pascoli con la stesura di un ricorso che è un documento, copioso di notizie e di dati interessanti, come l'affermazione che il grande lavoro della costruzione della Piazza Maggiore di Cesana fu possibile per l'utilizzazione del denaro ricavato dalla vendita del fieno:

 

 

20 Agosto 1781.

Regio Ducale Magistrato Camerale.

Li Deputati dell'Estimo di Cesana, servi umilissimi delle Signorie Loro Illustrissime, prima di rispondere a quanto per ordine loro dal Regio Cancelliere Appiani nel mese di Luglio prossimo passato gli fu incaricato, credono loro dovere ed interesse d'umiliare al Tribunale una sincera e genuina informazione dell'Affare di cui si tratta, sebbene niente appartenente alla loro Comunità, e per conseguenza niente appartenente anche a loro stessi Deputati considerati come rappresentanti della sodetta Comunità.

L'Abbazia di San Pietro di Civate posseditrice quasi della metà del Territorio di Cesana, prima del secolo decimoquinto ha diviso pertiche 1468 tavole 17 in otto possessioni, e di queste ne ha investite otto famiglie cognominate come segue: Peracina, Fontana, Bonesani, Cattenacci, Perseghini, Fagni, Beneggi e Bonetti, e per scorta delle dette Possessioni ha l'Abbazia assegnate le Pertiche 800 di Monte da godersi promiscuamente dalle soddette otto Famiglie investite come sopra, ritenendo solo in suo pieno dominio e proprietà il Prato di Monte di Pertiche 63, tavola 1, descritto nella Tavola di Cesana al numero 1, limitrofo a Settentrione alle sopra riferite Pertiche 800 esistenti a mezzodì, e Pertiche 60, tavole 12 di qualità diversa al Piano.

Queste otto Possessioni, che da solo otto Conduttori in origine si godevano, coll'andar de' tempi diramandosi le sodette otto Famiglie, è per necessità avvenuto che si diramassero anche le Possessioni stesse, e mescolandosi il sangue ed il diritto delle Famiglie già investite, si mescolassero anche i possessi delle terre sodette e perciò al giorno d'oggi si contano più di 80 Possessori delle sodette pertiche 1468 tavole 17. Rispetto poi alle altre pertiche 800 dall'Abbazia date in scorta come sopra sul Monte, ciascuno delli Compossessori sodetti è sempre pacificamente andato a goderle, e va ancora presentemente senza opposizione alcuna e contrasto a far legna, fraschette per vestire le Viti, scarioni e torte per le siepi, strame a riserva del taglio del fieno, del quale non potendosi più per la molteplicità di tanti Possessori sì ineguali nel possesso, e canone, assegnare a ciascuno la di lui proporzionata giusta tangente, per ovviare le liti e li sconcerti fu ab immemorabili da quei Possessori praticato che il taglio del fieno annualmente s'incantasse, e, per tenere sul luogo l'ingrasso, si deliberasse a soli abitanti in Cesana, e col prodotto dell'annuale Incanto si facesse fare un annuale Officio in suffragio de' Defunti, e l'avanzo si impiegasse o in qualche altra opera pia o in qualche fattura tendente al comune commodo ed utilità de Possessori sodetti.

A ricordanza d'Uomini sempre si eseguì quanto da nostri Antenati fu introdotto, impiegatosi sempre l'avanzo nell'annuale Officio o in altra Opera Pia o tendente al comune vantaggio sino all'anno 1760, nel quale censite essendo le dette pertiche 800 in scudi numero 400, per l'adietro sempre tenute esenti come fondo ecclesiastico antico, si sospese l'Officio solito farsi e, fatti li conti con chi per l'addietro del detto fieno amministrato ne aveva il prodotto, pagato il regio carico, col residuo fondo di Cassa si pagò il Restello di ferro posto alla campestre Capella del Lazzaretto, e si fece fare una copia della Mappa Territoriale di Cesana per evitare all'occorrenza 47 l'incomodo d'adire e consultare il gravante Cancelliere per unanime consenso de Possessori parziali di dette otto Possessioni.

Nell'anno 1762 da detti Possessori fu constituito loro Procuratore il Reverendo Prete Fermo Mauri ad incantare e deliberare come sopra detto fieno ed a scoderne anche in via giuridica il prodotto, col quale pagato d'anno in anno il regio carico e formatone un considerevole fondo di Cassa distribuibile, se ne facesse a ciascun Possessore un proporzionato riparto giusta il di lui annuo canone, salva anche la ragione di disporne altrimenti a beneplacito loro.

Di fatti l'anno 1771, essendosi assunta la riforma del Piazzale esistente nanti la Parrocchiale, l'opera andava lentamente, onde desiderosi li detti Possessori di vederla al più presto possibile terminata, d'unanime consenso deliberarono di concorrere ad un'Opera sì lodevole, col prodotto del fieno di Monte di privativa loro ragione come sopra; e, confirmato l'antidetto Prete Fermo Mauri in di loro Procuratore, gli diedero ordine ed ampia facoltà, fino alla totale finizione dell'opera, di spendere tanto il residuo degl'Incanti passati quanto, pagato il regio carico, il residuo degli Incanti futuri, come consta dalla scrittura già esibita a questo Regio Ducale Magistrato. Questa ordinazione quanto fu grata alli Particolari Riformatori della Piazza altrettanto spiacevole ed odiosa riesci alli fratelli Mauri Giovan Battista, Cristoforo e Prete Francesco, nemici giurati dell'onor publico ed ostinati impugnatori d'un'opera universalmente applaudita.

Piccati questi dal vedere strascinata la di loro voluntà contraria dalla pluralità de' Consorti come sopra, deliberarono di vendicarsi e, suscitato nella Comunità di Suello nella quale sono ancor essi possessori e Fittabili del maggior Possidente coll'amparo di Primo Deputato dell'Estimo, di Primo e maggior Estimato, che niente ha a che fare in questo affare, compilarono il ricorso di Lamenta e pretensione sporto al Tribunale Illustrissimo nello scorso anno 1780, lusingandosi con questo di frastornare l'ordinazione fatta da Livellari detta sopra ed impedire il proseguimento dell'Opera incominciata.

Ritenuto in considerazione quanto sopra, li Deputati dell'Estimo di Cesana, non come tali, perché non avendo la Comunità in questo interesse parte alcuna, nessuna pure ne ponno avere li di Lei appresentanti, ma bensì come attuali parziali Possessori di dette Otto Possessioni situate tutte in Cesana, ed in scorta delle quali come si disse sono state assegnate le mentovate pertiche 800, si danno l'onore di dire alle Signorìe Loro Illustrissime che essi intendono di continuare a godere soli del frutto d'un tal assegno, ad esclusione de' Livellari Possessori in Suello ed altrove, perché per l'adietro sono sempre stati esclusi e nel decorso di duecento e più anni non hanno mai se non al presente fatta alcuna e consimile petizione; che essi soli ab immemorabili hanno sempre fatti del fieno gl'Incanti, e questi fra essi deliberati escludendo gli esteri avventori; che essi soli del ricavato senza participazione alcuna agli Aversanti hanno sempre a di loro talento speso il residuo senza che mai siasi sopra di ciò sentita la minima lamenta, contradizione o contestazione, pretendendo come al presente porzione d'un reale ricavo o divisione d'un tal assegno: che anzi, furono castigati gli Usurpatori, quantunque fossero Livellari Possessori in Suello della stessa Abbazia di San Pietro. E per ciò li stessi Deputati, servi umilissimi del Regio Ducale Magistrato, credono che qualunque imparziale Giudice competente non sarà per detruderli da un sì longo inveterato pacifico possesso di buona fede, massime che gli Aversanti non hanno né son per avere chiari autentici ed incontestabili ricapiti giustificanti la di loro presentanea petizione.

Il che sperano etc.

Prete Carlo Alfonso De La Hoz Ortiz Deputato dell'Estimo e Livellario come sopra.

Carlo Castelnovo Deputato dell'Estimo e Livellario come sopra.

Prete Fermo Mauri sostituto del Signor Dottore Fisico Carlo Giuseppe Garioni, Deputato dell'Estimo, Livellario Possessore come sopra».