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Attività letteraria

 

Attività letteraria

a Cassiciaco  (Cassago Brianza)

 

Agostino prosegue con i suoi discepoli una attività letteraria di insegnamento sui testi di Virgilio.

 

 

Et venit dies, quo etiam actu solverer a professione rhetorica, unde iam cogitatu solutus eram. Et factum est, eruisti linguam meam, unde iam erueras cor meum, et benedicebam tibi gaudens profectus in villam cum omnibus. Ibi quid egerim in litteris iam quidem servientibus tibi, sed adhuc superbiae scholam tamquam in pausatione anhelantibus testantur libri disputati cum praesentibus et cum ipso me solo coram te; quae autem cum absente Nebridio, testantur epistulae. Et quanto mihi sufficiat tempus commemorandi omnia magna erga nos beneficia tua in illo tempore praesertim ad alia maiora properanti ? Revocat enim me recordatio mea, et dulce mihi fit, Domine, confiteri tibi, quibus internis me stimulis perdomueris.

 

Confessioni 9, 4, 7

E venne il giorno della liberazione anche materiale dalla professione di retore, da cui ero spiritualmente già libero. Così fu: sottraesti la mia lingua da un'attività, cui avevi già sottratto il mio cuore. Partito per la campagna con tutti i miei familiari, ti benedicevo gioioso. L'attività letteraria da me esplicata laggiù interamente al tuo servizio, benchè sbuffante ancora, come nelle pause di una lotta, di alterigia scolastica, è testimoniata nei libri ricavati dalle discussioni che ebbi con i presenti e con me solo davanti a te; mentre quelle che ebbi con Nebridio assente sono testimoniate nel mio epistolario. E quanto mi basterà il tempo per mettere in scritto tutti i tuoi grandi benefici a noi accordati in quel periodo, tanto più che ho fretta di passare ad altri, ancora maggiori ?

La mia memoria mi richiama, pregusto la dolcezza di confessarti Signore i pungoli interiori con cui mi domasti.

 

  

 

Pauculis igitur diebus transactis, posteaquam in agro vivere coepimis, cum eos ad studia hortans atque animans, ultra quam optaveram paratos et prorsus inhiantes viderem, volui tentare pro aetate quid possent: praesertim cum Hortensius liber Ciceronis iam eos ex magna parte conciliasse philosophiae videtur. Adhibito itaque notario, ne aurae laborem nostrum discerperent, nihil perire permisi. Sane in hoc libro res et sententis illorum, mea vero et Alypii etiam verba lecturus es.

 

Contra Acad.  1, 1, 4

Quindi passati pochissimi giorni dal nostro arrivo in campagna, li trovai, dopo averli esortati e stimolati allo studio, pronti e quasi ansiosi più di quanto avevo sperato. Volli allora provare di che cosa, data l'età, fossero capaci, soprattutto perché mi sembrava che un libro di Cicerone, L'Ortensio, li avesse abbastanza ben disposti alla filosofia. Fatto dunque venire uno stenografo perché il frutto del nostro lavoro non andasse al vento, non ho permesso che qualche cosa andasse perduto. In questo libro potrai leggere i loro discorsi e le loro opinioni, di me e di Alipio anche le parole.

 

  

 

Post pristinum sermonem, quam in primum librum contulimus, septem diebus a disputando fuimus otiosi, cum tres tamen Virgilii libros post primum recenseremus, atque ut in tempore congruere videbatur, tractaremus. Quo tamen opere Licentius in poeticae studium sic inflammatus est, ut aliquantum mihi etiam reprimendus videtur... Et forte dies ita serenus effulserat, ut nulli prorsus rei magis, quam serenandis animis nostris congruere videtur. Maturius itaque solito lectos relinquimus, paululumque cum rusticis egimus quod tempus urgebat. Tum Alypius: Antequam vos, inquit, audiam de Academicis disputantes, volo mihi legatur sermo ille vester quem dicitis me absente perfectum: non enim possum aliter, cum inde huius disceptationis occasio nata sit, in audiendis vobis non aut errare, aut certe laborare. Quod cum factum esset, et in eo pene totum antemeridianum tempus consumptum videremus, redire ab agro, qui deambulantes nos acceperat, domum instituimus.

 

Contra Acad.  2, 4, 10

Dopo la prima disputa che abbiamo raccolto nel primo libro, per circa una settimana non ci occupammo di continuarla. Commentammo tuttavia dopo il primo, tre libri di Virgilio. Volevamo poi riprendere la trattazione nel tempo che sembrasse più conveniente. Licenzio fu tanto infiammato allo studio della poetica che mi parve doveroso moderarlo... E per buona fortuna era sorta una giornata tanto luminosa e serena. Sembrava fatta a bella posta per rasserenare i nostri animi. Pertanto lasciammo il letto un po' più presto del solito, ci trattenemmo con i campagnoli qualche istante soltanto. Il tempo stringeva. Alipio osservò: «Prima che ascolti la vostra discussione sugli accademici, vorrei che mi si leggesse il discorso che dite di avere tenuto durante la mia assenza. Lo chiedo perchè l'attuale discussione si deve rifare alla precedente ed io non potrei, nell'ascoltarvi, non sbagliarmi o per lo meno non trovarmi in difficoltà». Così si fece. Nella lettura si trascorse quasi tutto il mattino. Pertanto dalla campagna, in cui ci eravamo intrattenuti passeggiando, riprendemmo il cammino verso casa.

 

 

  

 

Atque ibi, ut potuimus, sane diligenter (nam et recentes res erant, et quando poterant tam insignita trium studiosorum memoriam effugere? ) omnia nostrae lucubrationis opuscula in hanc libelli partem contulimus nihilque a me aliud factum est illo die, ut valetudini parcerem, nisi quod ante coenam cum ipsis dimidium volumen Virgilii audire quotidie solitus eram, nihil nobis ubique aliud quam rerum modum considerantibus. Quem non probare nemo potest; sentire autem, cum quisque aliquid studiose agit, difficillimum atque rarissimum.

 

De Ordine 1, 8, 26

Quivi (nei balnea), per quanto ci fu possibile, ma certamente con diligenza, trascrivemmo i risultati della nostra disputa notturna in questa parte del libro. Erano fatti recenti e non potevano argomenti tanto importanti sfuggire alla memoria di tre studiosi. In quel giorno, per risparmiare la salute, non feci altro. Ero solito tuttavia ogni giorno leggere, prima di pranzo assieme a loro, metà di un libro di Virgilio. Ma per il resto non facevamo che meditare ogni occasione sulla misura della realtà. Averne la nozione è possibile a tutti, ma scoprirla, quando ci si applica intensamente, è assai difficile e raro.