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I viaggi a Milano

 

I viaggi verso Milano

da Cassiciaco  (Cassago Brianza)

 

Da Cassiciaco Alipio si reca per lavoro  a Milano, dando utili indicazioni sulla distanza della località dalla capitale dell'Impero.

 

 

Hic Alypius: Huius quaestionis, inquit, iudicem me tutius puto. Cum enim iter mihi in urbem sit constitutum, oportet me onere alicuius suscipiendae partis relevari.

 

Contra Acad. 1, 2, 5

Alipio intervenne: "Ritengo conveniente far da giudice in tale discussione. Siccome è già stato prestabilito un mio viaggio in città è opportuno dunque che io sia esonerato dall'incarico di difendere l'uno o l'altro punto della controversia."

 

 

Tum Alypius: Suscepti a me officii nondum partes esse, vosmetipsi mecum recognoscitis. Sed quoniam iamdudum dispostita profectio interrumpere me compellit, pro meo quoque munere geminatam, sibi potestatem particeps mecum iudicii non longius progressurum. Et cum discessit: Quid, inquit Licentius, temere concesseras ? Profer .... Quod cum concedendum putarem, non renuentibus caeteris, deambulatum ire surreximus: nobisque inter nos multa variaque sermocinantibus, ille incogitatione defixus fuit. Quod cum frustra esse sensisset, relaxare animum maluit, et nostro se sermoni miscere. Postea cum iam advesperasceret, in eumdem conflictum redierant: sed modum imposui, persuasique ut in alium diem differri paterentur. Inde ad balneas.

 

Contra Acad. 1, 3, 8 - 1, 4, 10

Alipio interloquì: "Voi stessi riconoscete, d'accordo con me, che non è ancora giunto il turno del ruolo da me assunto. E poiché la partenza già predisposta mi costringe a un rinvio, chi partecipa con me all'incarico di giudice non rifiuterà di assumersi, fino al mio ritorno e in sostituzione del mio compito, le due parti del potere. Sto osservando che la vostra disputa andrà per le lunghe". E se ne andò. Licenzio riprese: "Che cosa avevi ammesso senza riflessione ? Parla ".... Io non ero contrario a tale concessione e gli altri si dimostrarono favorevoli. Ci alzammo allora per andare a passeggio. Licenzio era immerso nella riflessione. Ma non venendone a capo, preferì distrarsi e partecipare ai nostri discorsi. E cadendo già la sera, finirono per tornare all'argomento. Ma io mi imposi e li convinsi a rimandarlo all'indomani. Quindi ce ne andammo alle terme.

 

 

 

Inde ubi tempus advenit, quo me nomen dare oporteret, relicto rure Mediolanum remeavimus. Placuit et Alypio renasci in te mecum iam induto humilitate sacramentis tuis congrua et fortissimo domitori corporis usque ad Italicum solum glaciale nudo pede obterendum insolito ausu. Adiunximus etiam nobis puerum Adeodatum ex me natum carnaliter de peccato meo. Tu bene feceras eum. Annorum erat ferme quindecim et ingenio praeve niebat multos graves et doctos viros.

 

Confessioni   9, 6, 14

Giunto il momento in cui dovevo dare il mio nome per il battesimo, lasciammo la campagna e facemmo ritorno a Milano. Alipio volle rinascere anch'egli in te con me. Era già rivestito dell'umiltà conveniente ai tuoi sacramenti e dominava così saldamente il proprio corpo, da calpestare il suolo italico ghiacciato a piedi nudi, il che richiede un coraggio non comune. Prendemmo con noi anche il giovane Adeodato, nato dalla mia carne e frutto del mio peccato. Tu l'avevi ben fatto. Era appena quindicenne e superava per intelligenza molti importanti e dotti personaggi.