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La Vergine Maria con il figlio Gesù
Pasqualino Cattaneo
A difesa di una tradizione
DA "RUS CASSICIACUM" A CASSAGO BRIANZA
UN RICORDO ... UN SALUTO ...
e questa è la tua ultima fatica, dopo posasti la penna e serenamente chinasti il capo nel riposo eterno!
Caro Pasquale,
non puoi immaginare con quanto affetto i tuoi collaboratori e tutta quanta l'Associazione S. Agostino hanno raccolto i fogli di questo ultimo lavoro per darli alla stampa, lieti d'esaudire un tuo vivo desiderio.
Cassago è fiera del suo tenace concittadino che, nella più profonda umiltà, ha saputo, con paziente amore da certosino, ripescare dal profondo dei secoli i documenti che, alla luce d'una giusta, se pur appassionata, interpretazione, danno al nostro Paese la gioia di difendere, con argomentazioni sempre più probanti, l'antica tradizione della presenza di Sant'Agostino in Cassago.
Il tuo esempio, la tua passione per una ricerca storica, nè facile, nè allettabile, non andranno comunque dispersi. L'Associazione e i Cassaghesi, consci del valore che i tuoi studi hanno portato alla valorizzazione della tradizione paesana, affermano che simili tesori non possono disperdersi nell'oblio e nell'indifferenza. ma sarà per tutto ami, impegno serio di promozione continua sia civile, sia culturale che sociale.
... e questo lo faremo nel tuo costante ricordo!
Mario Colnago
Pergamena n. 4487. Biblioteca Ambrosiana. (Sec. XII).
Breve recordationis de terra sancti lacobi de Pontida in Cassciago et quam terram fuit de heredibus Johannis de Rotenate et quam fuit aquisita a nigro de quarto. In primis sedimen cum broilo insimul se tenente dicitur sedimen Johannis pollani. A mane et a meridie via a sero riale a sero Sancti Petri de Cremella a monte sancti lacobi. Pertice V et tab. IIII et plus. Secunda petia est campus ibi. Coher. A mane Sancti lacobi et a meridie. A sero heredum loderani. A monte illa predicta ibi et est perticam unam et tabule V. Quarta petia est campus dicitur a trebia de prato mezano. Coheret a mane Sancti lacobi a meridie fiale de campo longo a sero Sancti lacobi a monte via. Pert. II et tabul. decem et novem. Quinta petia ibi prope. A mane et a monte Sancti lacobi a meridie fiale de campo longo a sero illa ibi scripta est tabul. XXX. Sesta petia dicitur a trebia a mane Sancti Johannis a meridie via a sera et a monte Sancti lacobi et est per mensuram iustam pertice III et plus. Septima petia est pratum et busscum dicitur a roxello a mane et a monte Johannis ariberti de rotenate a meridie Tadonis de briosco et busco gratiani et mani de rotenate et est pert. VI et tabul. XII et dimidia. Octava petia est campus ibi prope. A Mane Sancti Jacobi a meridie mati de rotenate a sero tadonis de briosco a monte Johannis ariberti et mataciolo. pert. IIII et tab. XVIIII et plus. Nona petia est campus dicitur similiter a roxello. A mane sancti Petri de Besana a meridie via et Johannis et flumen roxello. A sero flumen roxello a monte Sancti lacobi et Sancti Petri de Besana et est pert. III et tab. XI et dimidia et amplius. Decima petia ibi prope et dicitur a roxello Coheret a mane Johannis cotta a meridie Sancti Johannis a sero flumen roxello a monte Sancti Jacobi et est per mensuram iustam pert. Il et tab. una. Undecima petia dicitur a montexello de tornago a mane matti de rotenate a meridie Sancti Johannis a sero Ambrosii porco a monte similiter. Duodecima petia ibi prope et est pratum dicitur a predale. A mane sancti Petri et Marcellini a meridie matti de rotenate a sera Ambrosii porco a monte Sancti Johannis et sunt iste due petie tab. XXI vel ampius. Tertiadecima petia est campus et dicitur a predalo a mane semata a meridie et a sera sancti Johannis a monte Sancti Johannis et via et est per mensuram iustam pertice V et dimidia. A mane johannis pedecreda
Quartadecima petia est campus dicitur in silva albini a mane et a meridie via a sera Sancti Johannis a sero et a monte Johannis cotta. Pert. II et tab. II. Ouintadecima petia est silva et dicitur in silva albini a mane Johannis ficterio a meridie et a sero via a monte Sancti Stefani de broilo et est tab. XL. Sestadecima petia ets campus dicitur a roxello a mane Sancti Petri de Besana a meridie Sancti Jacobi a sero flumen roxello et sancti Jacobi a monte matacioli et est pertice Il et tab. XVI: Septimadecima petia est campus dicitur suto sancto Salvatore a mane matti de rotenate a meridie ... sancti Petri de Besana. Pert ... et tab VI et plus. Octavadecima petia est pratum dicitur a roncariolo a mane Sancti Jacobi et Sancti Johannis a meridie fiale a sero Sancti Jacobi a monte via et pert. I et tab.V et dimidia. Nonadecima petia est pratum et dicitur pradello a mane Sancti Jacobi a meridie Sancti Johannis et a sero et a monte Sancti Jacobi tab. XII.
Vigexima petia est campus ibi prope et dicitur pradello a mane et a sero et a monte sancti Jacobi a meridie via et est tab. XLII. Vigexima prima petia est campus et dicitur a videmaiorius a mane Sancti Jacobi et sancti Johannis a meridie Sancti Johannis a sero Sancti Jacobi et a monte et est pert. III et tab. III. Vigexima secunda petia est pratum dicitur a pradello de faido a mane Johannis sibolle a meridie Sancti Jacobi a sero heredum loderani a monte Sancti Johannis et est tab. XVIIII. Vigeximatercia petia jacet in territorio mezano dicitur incodecasale in barcoana a mane Sancti Petri de Cremella a meridie colzarii et nicole de biulzageto a sero ... de buzino a monte flumen corneria pert. VI et plus.
La pergamena qui riprodotta e tradotta è conservata nella Biblioteca Ambrosiana e proviene dal Monastero di S. Giacomo di Pontida.
Dall'esame e dallo studio di questa pergamena si ricavano alcune cose notevoli.
1) Essa si riferisce a Cassago per i seguenti motivi: nella catalogazione della Biblioteca Ambrosiana
figura con il titolo « de Cassago ».
In essa vi è descritta la proprietà del Monastero di S. Giacomo di Pontida in località Rosello, che è una frazione di Cassago. Per indicare i confinanti con i vari appezzamenti della proprietà sono indicate varie località di residenza dei proprietari confinanti.
Precisamente:
Johannis de Rotenate (Renate)
Sancti Petri de Cremella (Cremella)
Johannis Ariberti de Rotenate (Renate)
Tadonis de Briosco (Briosco)
Tadonis de Briosco (Briosco)
Sancti Petri de Besana (Besana)
Matti de Rotenate (Renate)
Matti de Rotenate (Renate)
Sancti Petri de Besana (Besana)
Sancti Petri de Cremella (Cremella)
Colzari et Nicole de Biulzageto (Bulciaghetto).
Renate - Cremella - Besana - Bulciaghetto sono paesi e località confinanti con Cassago. Briosco è molto vicino.
Vi è nominato più volte il Rosello; che è un cascinale, una corte, una frazione di Cassago.
Pratum et busscum dicitur a Roxello (Rosello).
Campus dicitur similiter a Roxello (Rosello).
Et flumen Roxello (Rosello)
Decima petia ibi prope et dicitur a Roxello (Rosello).
Sesta decima petia est campus dicitur a Roxello (Rosello).
Septima decima petia est campus dicitur suto sancto Salvatore.
Questo è San Salvatore di Cassago dove anticamente esisteva una cappella ed ora sorge il mausoleo Visconti di Modrone.
Undecima petia dicitur a montexello de Tornago.
Questo monticello del Tornago è una collinetta all'estremità di Cassago confinante con Renate.
Per chiarire meglio dirò che S. Pietro di Cremella è il Monastero delle Benedettine di Cremella. S. Pietro di Besana è la chiesa parrocchiale di Besana, che è meglio precisata con « ... a mane sancti Petri et Marcellini ...».
Il confinante sancti jacobi che sovente ricorre è il Monastero di S. Giacomo di Pontida, il proprietario dei vari appezzamenti descritti.
Il confinante « sancti Johannis» è la parrocchiale di S. Giovanni di Bulciago.
Mi pare così di avere fatto notare le locuzioni della pergamena sufficienti per farla attribuire a Cassago in Brianza e questo come primo assunto del presente opuscolo.
2) Il secondo fatto rilevante di questa pergamena è la grafia in essa usata per indicare Cassago, e precisamente CASSCIAGO.
E' questa la novità, di cui dovranno tener conto filologi e paleografi.
Io che non sono filologo nè paleografo, mi limito a far notare la doppia SS equivalente perlomeno ad una S dura, così da farci leggere CASS CIAGO.
Questa doppia SS nella pergamena che stiamo esaminando, ricorre soltanto due volte e precisamente per scrivere CASSCIAGO e per scrivere BUSSCUM.
Nelle molteplici volte in cui ricorre la S in questa pergamena, essa è scritta nella forma semplice.
Nello studio dell'ortografia di questa pergamena è preferibile rimanere nell'ambito di essa, considerato che è un pezzo abbastanza ampio completo e che i casi simili ed uguali sono molteplici e ricorrenti.
Se dunque in questa pergamena la doppia SS è usata soltanto due volte, ciò significa che ha in queste due volte la sua funzione propria di doppia SS o per lo meno di S dura.
Altrimenti, volendo attribuire alla doppia SS il valore di S semplice, avremmo dovuto ritrovare quest'uso con più frequenza.
3) Il terzo fatto da rilevare è il suffisso, la determinazione CIAGO di CASSCIAGO. Si giustifica con ciò l'uso della doppia SS dell'amanuense per separare questa dalla C seguente. Ciò è molto importante per arrivare al CASSICIAGO agostiniano. E' evidente infatti là derivazione: CASSICIACO - CASSICIAGO - CASSCIAGO.
Riassumendo e a conclusione dello studio diretto di questa pergamena dico che essa si riferisce a CASSAGO in Brianza e che CASSAGO è dato con la grafia CASSCIAGO.
Ora usciamo dall'ambito di questa pergamena per andare alla ricerca di oltre località della Lombardia, che hanno avuto una medioevale terminazione CIACO - CIAGO.
E troviamo subito poco lontano da Cassago il Santuario della Madonna del Bosco nel territorio del Comune di IMBERSAGO.
In un documento dell'anno 975 (Cod. Long. 135)
Imbersago è scritto AMBRECIAGO.
In un documento dell'anno 985 (Giulini I. 651) Imbersago è scritto AMBERCIACO.
In provincia di Varese troviamo ARSAGO (del Seprio).
In un documento dell'anno 976 (Rota - Gallarate II e Arsago 5) Arsago è scritto ARCIACO
Ancora in provincia di Varese troviamo BRISSAGO (Valtravaglia).
In un documento dell'anno 838 (Odorici III) BRISSAGO è scritto BRICIAGO.
In provincia di Bergamo troviamo un altro ARSAGO.
In un documento dell'anno 774 (Mazzi 28) questo Arsago è scritto ARCIACUS.
In un documento dell'anno 983 (Cod. Crem. I) questo Arsago è scritto ARCIACO.
Queste documentazioni le ho tratte da « Dante Olivieri. Dizionario di toponomastica lombarda ».
Le località lombarde sopra citate: Imbersago, Arsago (Seprio), Arsago (Bergamo), Brissago (Valtravaglia) hanno avuto nel Medioevo una terminazione CIACO - CIAGO, divenuto poi SAGO.
Analogamente CASSCIAGO medioevale è divenuto CASSAGO.
Da CASSAGO quindi risaliamo al CASSICIACO agostiniano.
E qui abbiamo la seconda novità, derivata dalla prima novità, dall'esistenza cioè dalla grafia CASSCIAGO, per indicare CASSAGO, in una parola della pergamena 4487 della Biblioteca Ambrosiana.
Questa seconda novità la esprimo nella seguente affermazione:
Il CASSICIACO agostiniano per divenire CASSAGO non ha perso le due lettere IC intermedie, ma ha mutato la terminazione CIAGO in SAGO con la perdita delle intermedie SI, analogamente ARSAGO (Bergamo) derivanti da AMBRECIAGO, BRICIAGO, ARCIACO, ARCIAGO.
Ora una terza novità.
Il Benedettino Fra Mauro Cortinovis mi scriveva dal Monastero di Pontida in data 7 febbraio 1971:
« La bolla di Urbano III è una bolla di privilegio per il Monastero di Pontida, dove vengono confermati i vecchi e ne vengono conferiti di nuovi; vengono inoltre confermati, riconosciuti e presi sotto la protezione papale i vari possedimenti monastici e tra questi di suo interesse: ... - in CLOZAGO capellam Sanctae Mariae cum pertinentiis suis, cum decima etc. ut supra. Sententiam quoque bonae memoriae Guidone qui Hostense Episcopo super predicta capella S. Mariae inter vos et clericos de Massaglia Canonice latam; sicut in eius scriptu continetur ab utraque parte recepta est et servata ratam habentibus ...
La bolla è datata da Verona al 23 febbraio 1185, che sicuramente va corretta in 1186 giacchè Urbano III (Uberto Crivelli milanese) fu papa dal 28 novembre 1185 al 20 ottobre 1187.
La sentenza cui si accenna, per la vertenza tra i monaci di Pontida e i chierici canonici di Missaglia a riguardo alla cappella di S. Maria deve risalire al 1151. Il Cardinale Guido da Somma che diede la sentenza fu per più anni legato in Lombardia, ma vescovo di Ostia lo fu solo nel 1151. Era allora papa Eugenio III, ma non sappiamo cosa dicesse la sentenza.
La bolla di Urbano III si conservava nell'archivio monastico pontidese fino alla soppressione del monastero nel 1798, e qui la lesse il Lupo che l'ha pubblicata nel suo codice diplomatico (Vol. II, col. 1359). Con i soliti errori di stampa la bolla si trova anche nella Patrologia del Migne.
Non da documenti, ma da deduzioni, credo che i monaci di Pontida i loro beni in Cassago e i loro diritti sulla chiesa di S. Maria li conservassero fino al 1456. Nel 1428 Pontida passava sotto Venezia e i suoi beni sullo stato di Milano furono usurpati da Giovanni Scaccabarozzi fino al 1456. Riavuti in quel tempo i suoi beni si preoccupò di alienarli, perchè non si ripetesse l'inconveniente e vendette quel che aveva sul milanese per comprare sul bergamasco; questo intorno al 1456 ... ».
Dunque come terza novità abbiamo un'altra grafia di CASSAGO e precisamente CLOZAGO.
E' superfluo dimostrare che questa bolla con il nome di CLOZAGO si riferisce a CASSAGO in Brianza, bastando a ciò la menzione della chiesa di S. Maria e la vertenza con i chierici di Missaglia. (Cassago era ed è in pieve di Missaglia).
Di rilievo per la glottologia considero la terminazione ZAGO. "
Dalla glottologia sono portato a fare una analogia della terminazione ZAGO di questa bolla con la terminazione CIAGO del CASSCIAGO della pergamena 4487 della biblioteca ambrosiana.
La grafia CLOZAGO corrisponde alla pronuncia CLOCIAGO.
Questa pronuncia CIAGO per la grafia ZAGO la troviamo per il vicino villaggio di BULCIAGO, che figura nelle antiche carte con la grafia BIULZAGO, BULZIAGO, accanto a BIOLCIAGUM, BULCIAGO.
(Dante Olivieri. « Dizionario di toponomastica lombarda).
(Lo scambio della z invece della c lo troviamo ancora nella lingua italiana: pronunzia = pronuncia; limonzina = limoncina; ecc.). Tremoncino, una frazione di Cassago, in antiche carte l'ho trovato scritto Tremonzino.
Presento ora una documentazione che attesta l'esistenza della chiesa di S. Maria in Cassago e nello stesso tempo l'uso della Z invece della C I.
E' un atto del 28 febbraio 1397 esistente nell'Archivio di Stato di Milano. Fondo di religione. Cremella. Monastero di S. Pietro, cartella quinta.
In esso è detto:
«... dominus presbiter Johannis de tabiago beneficialis eclesie sancti Johannis de biolzago et rector eclesie sancte Marie loci de Cassago ...»
Qui Bulciago è scritto BIOLZAGO. La terminazione CIAGO è resa ZAGO. Faccio notare una analogia fra CLOZAGO e BIOLZAGO, limitandomi alla terminazione ZAGO dei due nomi, senza andare alla ricerca di errori ortografici, tanto frequenti negli antichi ed anche moderni manoscritti e nelle stampe.
Mi interessa far notare in questi due nomi la pronuncia CIAGO resa con ZAGO.
BIOLZAGO = BIOLCIAGO CLOZAGO = CLOCIAGO
Citerò ora le altre antiche documentazioni della grafia di CASSAGO.
In Goffredo da Bussero nel L. N . S. M. alla col. 237 abbiamo:
« ... de S. Brigida est eclesia in loco CASIAGO de Massaia …. ».
Accanto a questa grafia nello stesso L. N. S. M. per indicare lo stesso paese alla col. 57 abbiamo: «... Cassago ecclesia S. Marie ».
Nell'anno 1117 abbiamo ripetute volte: « ... de loco CASSIAGO ».
Questo nella pergamena del Monastero di Pontida conservata nel R. Archivio Diplomatico di S. Fedele ora Archivio di Stato Milano.
Nell'anno 854 ci incontriamo nel più antico documento che si conservi a Cassago:
« ... Guiderissi filio Agemundi de Cassiaco ...»
E' scritto nella pergamena del Monastero di S. Ambrogio conservata nel R. Archivio Diplomatico di S. Fedele ora Archivio di Stato Milano. Nel C.D.L. col. 312.
In una pergamena del 25 febbraio 1268 si ha memoria di un atto rogato « in castro de CAXAGO ...». A. S. M. Pergamene di S. Giacomo di Pontida.
Riassumendo da CASSAGO ATTUALE risaliamo a
CASIAGO - Goffredo da Bussero L.N.S.M. Sec. XII o XI.
CASSIAGO - Pergamena del Monastero di Pontida in A S M. Anno 1117.
CASSCIAGO - Pergamena 4487 nel1a Bibblioteca Ambrosiana. Sec. XII o XI.
CAXAGO - Pergamena del Monastero di Pontida in A S M. 28 febbraio 1268.
CLOZAGO - Bolla di Urbano III datata da Verona 23 febbraio 1186.
Già nel Monastero di Pontida. Pubblicata da Mario Lupo nel «Codex diplomaticus civitatis et ecclesiae Bergomatis» (Vol. II - col. 1359). Raccolta anche nella Patrologia Latina del Migne.
CASSIAGO - Pergamena del Monastero di S. Ambrogio in A S M. Anno 854.
CASSICIACO - S. Agostino. Confess. Lib. IX. Sec. IV.
Dopo le considerazioni che ho scritto sulle due nuove grafie di Cassago e cioè CASSCIAGO e CLOZAGO, mi sono personalmente convinto che CASSAGO corrisponda al CASSICIACO agostiniano.
Questa convinzione dovuta allo studio filologico è premio alla fede nella tradizione, di cui non ho mai dubitato, tradizione conservata dai cassaghesi di padre in figlio, di generazione in generazione.
Di ciò sono lieto e mi compiaccio di trovare conferma alla affermazione di S. Agostino:
« BISOGNA CREDERE PER MERITARE DI COMPRENDERE ».
CONCLUSIONE
Giunto al termine di questo mio breve scritto, mi sembra di lasciare l'opera incompiuta, se non aggiungo qualche parola su Casciago di Varese, che è l'altra località che si contende l'onore di aver ospitato S. Agostino, per trarre poi la conclusione che S. Agostino fu a Cassago in Brianza e non a Casciago nel Varesotto.
Occorre anzitutto risalire all'origine della questione, ossia a ciò che ha scritto S. Agostino. E qui troviamo subito un dilemma.
Una corrente di studiosi dice che S. Agostino ha scritto CASSICIACUM.
Una corrente invece dice che ha scritto CASSIACUM.
Se aderiamo alla corrente di un agostiniano CASSIACUM, la questione è risolta in favore di CASSAGO in Brianza, con la evoluzione documentata di CASSIACO - CASSIAGO - CAXAGO -
CASSAGO. Resta quindi escluso il CASCIAGO di Varese che non può risalire a CASSIACUM.
Se aderiamo invece ad un agostiniano CASSICIACUM, si dà adito alla vertenza delle due località di CASSAGO in Brianza e di CASCIAGO di Varese.
Con la illustrazione e lo studio della pergamena 4487 della presente opera, personalmente ho risolto la questione e la vertenza in favore di CASSAGO in Brianza, anche per un agostiniano CASSICIACUM.
Ora mi rimane da dimostrare i motivi della esclusione di CASCIAGO di Varese, sempre nell'ambito della grafia e della glottologia.
I motivi sono le denominazioni che CASCIAGO di Varese ha avuto dall'antichità ad oggi, che qui sotto elenchiamo.
CASTIACO - Anno 959. Pergamene di S. Maria del Monte sopra Varese in A.S.M.
CASTIAGO . Anno 1048. Pergamene di S. Maria del Monte sopra Varese in A.S.M.
KASTIACO - Anno 1056. Pergamene di S. Maria del Monte sopra Varese in A.S.M.
CASTIASCA . Anno 1069. Pergamene di S. Maria del Monte sopra Varese in A.S.M.
CASTIACO - Anno 1094. Pergamene di S. Maria del Monte sopra Varese in A.S.M.
CASLIAGO . CASLAGO - CASGIACO - CASCIAGO. Anno 1180 (Manaresi - Atti del Comune di Milano p. 27).
CASGIAGO - Sec. XIII. Bussero. L.S.N.M. col. 118.
CASCIAGO - Sec. XIII. Bussero. L.S.N.M. col. 173.
CASCIAGO - Sec. XII. (Giulini. Memorie ... Vol. VII, pag. 141).
Infine l'Olivieri ed il Salvioni suppongono per CASCIAGO di Varese un originario non documentato CASTILIACUM o CASTELLIACUM all'epoca romana.
Per concludere.
Il CASTIACO dell'anno 959 nelle pergamene di S. Maria del Monte in A.S.M. non permette a CASCIAGO di Varese di risalire al CASSICIACUM agostiniano.
Mentre il CASS CIAGO della pergamena 4487 del Monastero di Pontida nella Biblioteca Ambrosiana, apre la via a CASSAGO di Brianza per risalire all'agostiniano CASSICIACUM.
Dalla grafia di CASSAGO in Brianza nell'antichità si può ancora dedurre una analogia con la grafia del rure agostiniano dei vari codici delle « Confessioni ».
In alcuni codici abbiamo rure Cassiaco. in altri rure Cassiciaco.
Alcuni studiosi per ciò hanno supposto due dizioni per questa località fin dai tempi della romanità ed in particolare nel sec. IV.
Avremmo avuto cioè una dizione classica latina CASSICIACO ed una dizione volgare CASSIACO.
Con la dizione della pergamena 4487 CASSCIAGO e con bolla di Urbano III CLOZAGO equivalente a CLOCIAGO, abbiamo una grafia che ci riporta alla grafia classica CASSICIACO, nel sec. IV.
Mentre con il CASSIACO dell'atto notarile dell'anno 854 possiamo risalire al volgare CASSIACO agostiniano, nel sec. IV.
Al di fuori dei testi agostiniani delle « Confessioni» troviamo conferma di ciò negli scrittori.
Tristano Calchi nel Sec. XV scrive: « in suburbano Cassiaco » (Mediolanensi Historiae Patriae, lib. XX, pag. 38, Edizione 1627).
Giuseppe Ripamonti scrive: « Cassiciacum brianteos in colles abiit ... Cassiciacum occasio digrediendi est ad montani fere tractus radices in Masaliae regione ... ». (Historia Ecclesiae mediolanensis, decas prima, Milano 1617, pagg. 229 e 234).
Abbiamo quindi un parallelismo della grafia di Cassago nell'antichità. Dizione classica:
CASSICIACO nelle “ Confessioni ”
Dizione classica:
CASSCIAGO, CLOZAGO, (CLOCIAGO) in scritture private.
Dizione classica:
CASSICIACO nello storico Ripamonti.
Dizione volgare: CASSIACO nelle « Confessioni »
Dizione volgare:
CASSIACO in scritture private.
Dizione volgare:
CASSIACO nello storico Tristano Calchi.
Alla luce quindi della paleografia posso concludere che CASSAGO in Brianza corrisponde al CASSICIACO o CASSIACO agostiniano.
La tradizione a sua volta conferma questa tesi e questa conclusione. In queste brevi note mi limiterò ad accennare alla pietra sulla quale celebrò S. Agostino. La testimonianza non andrò a cercarla nell'asserzione che S. Agostino celebrò su questa pietra. In tal caso bisogna supporre che questa pietra fu portata dall'Africa, Agostino essendo stato ordinato prete in Africa e mentre era a Cassago non era prete.
Farò osservare che se la tradizione ha esagerato nell'affermare che su questa pietra ha celebrato S. Agostino, questa esagerazione fu per S. Agostino e non per S. Ambrogio o altro santo. Questa pietra la dobbiamo considerare un riferimento ed un ricordo di S. Agostino e nella trattazione che sto per scrivere la chiameremo semplicemente pietra di S. Agostino.
Facciamo dunque la storia di questa pietra. I registri parrocchiali di Cassago ci dicono che la suddetta pietra era posta in un altare costodito in oratorio veteri e che questo oratorio o chiesa venne demolito nel 1611.
Nella più compiacente delle ipotesi e delle supposizioni questo oratorio era già esistente in Cassago ai tempi di S. Agostino.
S. Ambrogio ci fa sapere che ai suoi tempi si tenevano cerimonie religiose nei più remoti luoghi.
(Cum Ministerium gererent vel etiam Sacerdotium in abditioribus locis ... S. Ambrogio De Officiis Ministror. Lib. I, c. 50. Vedi Datiana Historia cap. XVI I, nota de Paroeciis).
Ma questa è una supposizione. Se essa è vera la tradizione di S. Agostino a Cassago è ininterrotta e continua dalle origini ai giorni nostri.
Se invece l'oratorio veteri non esisteva al tempo del soggiorno di S. Agostino, domandiamoci allora quando fu costruito?
All'epoca della sua demolizione nel 1611 è detto oratorio veteri, cioè chiesa vecchia. chiesa antica. Questa qualifica di chiesa antica trova giustificazione con il paragone ed il confronto con un'altra chiesa non antica. Questa chiesa non antica è la chiesa di S. Brigida divenuta parrocchiale all'epoca di S. Carlo nel 1522. Questa chiesa di S. Brigida esisteva nel sec. XII; infatti è citata da Goffredo da Bussero nel L.N.S.M. Ne consegue che la chiesa antica, l'oratorio veteri esisteva prima della chiesa di S. Brigida e cioè prima del mille.
Cosa fecero i cassaghesi quando costruirono questa chiesa antica, questo oratorio veteri?
Dalla villa di Verecondo, dalla casa o dal giardino, presero una tavola di pietra e ne fecero una pietra d'altare nella chiesa antica, nell'oratorio v teri, che allora era nuovo.
Con ciò vollero conservare in luogo sacro un ricordo di S. Agostino. E ciò perchè la casa di S. Agostino, la villa di Verecondo andava in rovina e di essa vollero salvare qualche COSA che perpetuasse la memoria del soggiorno del santo fra i loro antenati.
Quando questo oratorio fu demolito nel 1611 i cassaghesi portarono la pietra di S. Agostino nella chiesa parrocchiale di S. Brigida e ivi fu conservata con cura nel battistero. Nel 1759 anche la chiesa di S. Brigida divenuta vecchia fu demolita e ne venne costruita una nuova, l'attuale. La pietra di S. Agostino fu allora murata a frontale dell'altare di S. Agostino nella cappella a lui dedicata, dove si può vedere tuttora.
Questa pietra dunque legata al ricordo di S. Agostino, proveniente dalla Villa di Verecondo, poi portata nell'oratorio veteri ed infine nella chiesa parrocchiale vecchia e poi nella chiesa parrocchiale nuova, è la testimonianza della tradizione ininterrotta del soggiorno di S. Agostino a Cassago dalle origini ai nostri giorni.
Dunque anche alla luce della tradizione CASSAGO in Brianza corrisponde al Cassiciaco O Cassiaco agostiniano.
Termino queste brevi note con l'autorevole testimonianza del Cardinale Federico Borromeo che scrisse: « Id porro CASSICIACUM, quem locum inclyti doctoris (S. Agostino) verba celebrant, nos credimus esse CASSAGUM, coniectramque nostram et natura loci, et ratio nominis, et veterum Aedificiorum reliquia, plurimaque vestigia antiquitatis adiuverunt ».
(Cfr. De christianae mentis jucunditate. Mediolani 1632, p. 87).
Traduzione:
Noi crediamo che CASSAGO è la località di CASSICIACO, resa celebre dalle parole dell'inclito dottore (S. Agostino). Ciò non solo per nostra convinzione personale e per la configurazione naturale del luogo e per la ragionevolezza del nome, ma anche per la presenza in luogo di parti di edifici di antica costruzione, oltre moltissime tracce e resti di antichità.