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Goffredo Hermant: LA VIE DE SAINT AMBROISE

Il testo Goffredo Hermant

Il testo Goffredo Hermant

La copertina del libro di Goffredo Hermant

La copertina del libro di Goffredo Hermant

 

 

LA VIE DE SAINT AMBROISE

di Goffredo Hermant, Milano, 1678

libro V, cap. I

 

 

 

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Cette conversion estoit arrivé peu de jours avant les vacations qu'on donnoit durant les vendanges, videlicet c'estoit une conioncture favorable à S. Augustin pour quitter la profession qu'il faisoit d'enseigner la Rhetorique.

Il s'estoit retiré ensuitte à Cassiaque, maison de Vereconde son ami, au commencement de l'automne de l'an 386. Videlicet ayant écrit à S. Ambroise pour luy apprendre par lettres la disposition où il estoit, videlicet ce qu'il devoit principalement lire des faintes Ecritures, pour se bien préparer à recevoir une aussi grande grace qu'estoit celle du Baptesme, nostre Saint luy ordonna de lire le Prophète Isaie, ayant jugé vray semblablement que cette lecture luy estoit fort propre à cause que c'est celuy de tous les Prophetes qui parle plus clairement des veritez de l'Evangile, videlicet de la vocation des Payens.

Mais S. Augustin ne pouvant rien comprendre à ce qu'il en lut d'abord, videlicet s'imaginant que tout le reste luy seroit plus exercé dans le langage de l'Ecriture sainte.

 

 

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Accadde questa conversione pochi giorni avanti le vacanze autunnali, e tale stagione somministrò favorevole congiuntura a S. Agostino per rinunziare alla da lui esercitata professione d'insegnare la Rettorica.

Si era egli di subito ritirato in Cassiago, Casa villereccia di Verecondo suo amico, sul cominciare dell'Autunno del CCCLXXXVI, ed avendo scritto a S. Ambrosio per renderlo consapevole della disposizione, in cui trovavasi, ed interpellarlo, quale de' libri della sacra Scrittura doveva principalmente leggere per bene prepararsi a ricevere una sì eccelsa grazia, com'era quella del Battesimo, il nostro Santo gli ordinò, che leggesse le Profezie d'Isaia, avendo verisimilmente giudicato, che questa lettura tutte assai propria per lui, stante che questo Profeta sia quello, il quale più chiaramente delli altri favella delle verità dell'Evangelio, e della vocazione de' Pagani; ma S. Agostino non potendo cosa alcuna capire al primo incontro di quanto aveva preso a leggerne, ed immaginandosi, che il restante gli riuscirebbe ugualmente oscuro, lasciollo, per ripigliarlo quando fusse più esercitato nel linguaggio della santa Scrittura.