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Percorso : HOME > Cassiciaco > Vexata quaestio > Antonio SassiAntonio Sassi: Historia Litterario-typographica mediolanensis
Il testo dell'opera di Antonio Sassi relativo ad Agostino
HISTORIA LITERARIO-TYPOGRAPHICA MEDIOLANENSIS
in qua
DE STUDIIS LITERARIIS ANTIQUIS ET NOVIS IN HAC METROPOLI INSTITUTIS
di Giuseppe Antonio Sassi
Milano 1745
... cum vix Flagrium Manlium Mediolanensem Valentiniani Caesaris Praeceptorem, intepretatione etiam Georgicorum Virgilii celebrem, Chalcus eo seculo memoret, et Verecundi Grammatici nomen nobis fervaverit Augustinus ipse, qui opera usus est, cum ad Briantaeos colles se recipiens piis meditationis Autumni bimestre impenderet, ut ad Baptismum se pararet, dimissione muneris sui ab Urbe nostrae Praefecto, exeunte Octobre impetrata. Sed fortasse tabti Doctiris fama aliorum gloriam obduxit, cum unus nobis instar omnium esset Augustinus, quo nihil illustrius Mediolenensium famae relinquere potuit antiquitas, aut vovere ac sperare posteritas, ut ajebat Puteanus. Merito itaque eidem à Repubblica Mediolanensi in Scholis Palatinis decreta est statua, quae adhuc perdurat adjecta Epigraphe digna, ut in publicam lucem producta futuris aetatibus innotescat:
AVGVSTINVS, HIC HVMANA DOCENS,
DIVINA DIDICIT
La citazione del Prefetto dell'Ambrosiana Antonio Sassi, che la scrisse nella sua opera Historia Literario-typographica mediolanensis, fu ripresa dall'Argelati nella sua rassegna degli autori milanesi dal titolo Bibliotheca Scriptorum Mediolanensium che pubblicò a Milano nel 1745. Giuseppe Antonio Sassi e Filippo Argelati, il letterato bolognese che a Milano seguiva direttamente la pubblicazione, diedero alle stampe il testo il Chronicon di Romualdo Salernitano. Il bolognese Filippo Argelati (1685-1755), amico di Ludovico Antonio Muratori e di Giuseppe Antonio Sassi, prefetto dell'Ambrosiana, riuscì nel 1721 a costituire in Milano una società di undici nobili, che dal luogo della tipografia (posta al pianterreno di palazzo reale) prese il nome di Società Palatina. Molte opere uscirono da questa tipografia. Tra le più importanti viene ancora oggi ricordata la Bibliotheca scriptorium Mediolanensi. Questa è la prima edizione, in due volumi, dedicata a Maria Teresa d'Austria. Si tratta in realtà di un catalogo, con brevi notizie biografiche, delle opere edite ed inedite degli scrittori milanesi. Un lavoro meramente compilatorio che però dà concreta esemplificazione delle doti di ricercatore e di esperto bibliografo dell'Argelati.
Di Sassi ricordiamo anche le opere Vindiciae de adventu Mediolanum s. Barnabae apostoli (Milano 1748), ripubblicato successivamente con numerazione autonoma in testa a Sassi, Archiepiscoporum Mediolanensis series, I, Mediolani, 1755. Di antonio sassi la biografia migliore rimane quella di B. Oltrocchi, De vita et scriptis I. A. Saxi, premesso a sassi, Archiepiscoporum Mediolenensium series, I. Notizie sulla sua attività e le sue opere, si trovano pure in Sassi Giusepep Antonio, in NBG, XLIII, Parigi 1864, coll. 349-350. Ancora in F. Cusani, Storia di Milano, IV, Milano 1865 a pag. 237; L. Vischi, La Società palatina, ASL, 7 (1880), pp. 391-556; Ceruti, Biblioteca, pp. 183-184; E. Belgioioso, Guida del Famedio nel Cimitero Monumentale, Milano 1888; Castiglioni, I Prefetti, pp. 406-409; Seregni, La cultura milanese, pp. 573-574; Bertelli, Erudizione e storia, indice; G. Soldi Rondinini, L'interpretazione del Medioevo nella storiografia milanese del Settecento, ASL, 101 (1975), pp. 57-58; A. Annoni, Storia e storiografia nell'Illuminismo lombardo, ASL, 101 (1975), pp. 160-176. Certamente superiore al Sormani, il Sassi non appare tuttavia oggi all'altezza della reputazione di cui godette in bita; soprattutto la sua indubbia erudizione fu raramente accompagnata da eguale senso critico. Delle sue opere però l'Historia literario-typographica Mediolanensis ab anno MCDLXV ad annum MD nunc primum edita una cum indicibus necessariis locupletissimis, pur con inevitabili errori, resta un insostituibile punto di riferimento per la storia del primo affermarsi della stampa a Milano.