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CICLo AGOSTINIANo di Algeri

Basilica di Notre Dame d'Afrique a Algeri con pannelli di scene agostiniane

Basilica di Notre Dame d'Afrique ad Algeri con pannelli di scene agostiniane

 

 

SALVADOR LYRA CASTILLO

1998

Algeri, Basilica Notre Dame d'Afrique

 

Il ciclo agostiniano

 

 

 

L'arcidiocesi comprende la città di Algeri. Il territorio è suddiviso in 15 parrocchie. La diocesi di Algeri fu eretta il 10 agosto 1838, ricavandone il territorio dalla diocesi delle Isole Canarie. Il 25 luglio 1866 ha ceduto porzioni del suo territorio a vantaggio dell'erezione delle diocesi di Costantina e di Orano e contestualmente è stata elevata al rango di arcidiocesi metropolitana.

Costeggiando il porto nella direzione nord di Algeri si arriva a un promontorio che domina il mare, dove sorge la Basilica di Notre Dame d'Afrique, meta di pellegrinaggi e centro spirituale non solo dei cristiani, ma anche dei mussulmani.

L'iscrizione posta nell'abside è abbastanza significativa: «Notre Dame d'Afrique priez pour nous et pour les Musulmans». La costruzione della Basilica risale al 1858, per l'interessamento del vescovo Pavy e la beneficenza di due donne di Lione, Margherite Berger e Anna Cinquin, ed è stata consacrata dal vescovo di Algeri Lavigerie nel 1872 dopo 14 anni di lavori. E' stata progettata da Jean Eugene Fromageau, l'architetto capo per gli edifici ecclesiastici durante il dominio coloniale francese. La basilica è una combinazione di elementi romani e bizantini, che era popolare in Francia all'epoca. L'esterno di questa imponente struttura è dominata dalla grande cupola d'argento che si estende verso l'alto con una croce nella parte superiore. Un fregio di mosaico azzurro e bianco si snoda intorno all'edificio appena sopra le cupole, compensando le pareti di arenaria. Alcune piccole torrette a cupola si appoggiano sopra dei colonnati attorno l'edificio mentre il campanile quadrato è sormontata da una cupola e croce.

L'arco della Porta d'ingresso della basilica è sormontata da tre cupole. L'interno del palazzo è riccamente ornata di dipinti religiosi, archi, colonne, mosaici e vetrate.

La statua della Vergine, collocata sull'altare centrale, è di colore nero perché in bronzo, ed ha ricevuto il nome di Notre Dame d'Afrique dai francesi, i quali, giungendo in Algeria, venivano a venerare questo antico luogo di pellegrinaggio, dicendo di aver messo piede in Africa e non semplicemente in Algeria. Sull'abside sono affissi alcuni quadri con scene agostiniane. Le due cappelle laterali del transetto sono dedicate l'una a sant'Agostino (a sinistra dell'altare maggiore), con scene che descrivono la nascita, la conversione, il servizio pastorale del Vescovo di Ippona, e la sua morte; l'altra a santa Monica (a destra dell'altare maggiore). In quest'ultima cappella sono state affisse alle pareti delle maioliche commemorative con i nomi dei martiri cristiani uccisi in Algeria, tra i quali figurano i 7 monaci di Ttbhirine rapiti e decapitati il 21 maggio 1996 dal Gruppo Islamico armato e le due suore agostiniane spagnole, suor Esther Paniagua e suor Candidad Maria Alvarez, assassinate il 23 ottobre 1994 nel quartiere popolare di Beb el Oued.