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Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Settecento > NaroCICLo AGOSTINIANo di Naro
Particolare di Agostino ordinato sacerdote
MAESTRO DI NARO
1713
Naro, chiesa di sant'Agostino
Agostino ordinato sacerdote
All'interno dell'ovale la scena raffigurata, secondo la comune interpretazione. è la ordinazione sacerdotale di Agostino. Tuttavia non è da escludere che si tratti della scena leggendaria relativa alla vestizione da monaco di Agostino da parte di Ambrogio subito dopo il battesimo.
Il santo è inginocchiato penitente ai piedi del vescovo Valerio che gli offre l'abito sacerdotale. Ai suoi lati si notano un chierico, a destra, che impugna il bastone pastorale e regge un paramento e un anziano monaco con la barba e un cappello intesta, che segue con attenzione lo sviluppo dell'azione del vescovo.
Sopra la testa del vescovo un grande baldacchino amplifica gli spazi della scenografia, così come il coro ligneo alle spalle del chierico assicura profondità alla scena.
Agostino venne ordinato sacerdote da Valerio nell'391 a Ippona su acclamazione del popolo: Agostino non pensava di diventare sacerdote e, per paura dell'episcopato, scappava anche dalle città nelle quali era necessaria un'elezione. Ma un giorno, essendo stato chiamato ad Ippona da un amico, stava pregando in una chiesa quando un gruppo di persone improvvisamente lo circondarono, lo consolarono ed implorarono Valerio, il vescovo, di elevarlo al sacerdozio; nonostante i suoi timori, Agostino fu ordinato nel 391.
Il novello sacerdote considerò la sua ordinazione come una ragione in più per riprendere la vita religiosa a Tagaste e Valerio la approvò così entusiasticamente che gli mise a disposizione delle proprietà della chiesa, autorizzandolo a fondare un monastero.
In quel tempo esercitava l'ufficio di vescovo nella comunità cattolica di Ippona il santo Valerio. Mentre egli un giorno parlava al popolo di Dio circa la scelta e l'ordinazione di un prete e l'esortava in proposito, perché così richiedeva la necessità di alcune persone, che conoscevano la dottrina di Agostino e i suoi propositi, gettategli le mani addosso, lo tennero fermo e, come suole accadere in casi del genere, lo consacrò sacerdote, mentre tutti unanimi in quel proposito chiedevano che così si facesse. Infine la cosa si compì secondo quanto voleva il desiderio del popolo.
POSSIDIO, Gesta Augustini 4, 1