Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Trecento > San Juan de las Abadesas

CICLo AGOSTINIANo a San Juan de las Abadesas

Il retablo marmoreo di San Juan de las Abadesas (Girona) con Storie di Sant'Agostino

Il retablo marmoreo di San Juan de las Abadesas (Girona) con Storie di Sant'Agostino

 

 

BOTTEGA DE SAN JUAN

1340 ca.

San Juan de las Abadesas (Girona), chiesa del Monastero

 

Scene dalla vita di sant'Agostino

 

 

 

Il monastero con la relativa chiesa si trova nella cittadina di San Juan de las Abadesas presso Girona, ha origini benedettine e fu consacrato nell'anno 887. Fondato dal conte Goffredo il Peloso (840-897), il monastero fu affidato alla figlia Emma che ne fu la badessa dall'anno 898 al 942. Nel 1017 il conte Bernardo Tagliaferro, che ambiva a possedere i territori del monastero, ottenne la soppressione della comunità benedettina.

Solo dopo il 1114 per diretto intervento papale il monastero fu affidato ai Canonici regolari di regola agostiniana che vi rimasero fino al 1592, allorché papa Clemente VIII (1592-1605) la trasformò in Collegiata. La attuale chiesa sorge nel centro della città e fu costruita e consacrata nel 1150. Due secoli dopo fu realizzato un grande retablo in alabastro che narra le Storie di sant'Agostino. Le origini della presenza agostiniana è testimoniata in loco è testimoniata da un manoscritto, conservato oggi nell'archivio episcopale di Vich, che contiene la Regola dove una miniatura raffigura Agostino che consegna la regola ai canonici regolari.

All'interno della chiesa si conserva un retablo incompleto che narra alcuni episodi della vita di Agostino. La sua presenza è una testimonianza dell'uso spagnolo trecentesco di utilizzare formelle "all'inglese" in alabastro scolpite per comporre retabli. Localmente gli artisti utilizzavano materiale proveniente dalle cave di Gerona e Lérida e diedero vita a diversi retabli conservati ancora in città fra cui questo di sant'Agostino. La sua esecuzione viene attribuita a una generica Bottega di Sant Juan de las Abadesas e viene citato in testi seicenteschi che tuttavia non si soffermano a descrivere le scene che lo componevano. Dei sei episodi originari oggi se ne conservano solo quattro e per di più incompleti.

La fascia superiore è coronata da cinque sculture con al centro la figura di Agostino vestito da vescovo e seduto in trono. Ai suoi lati sono raffigurati quattro canonici che tengono in mano dei libri. La scena, mutila, potrebbe rappresentare la scena di Agostino che consegna la regola ai canonici o anche di Agostino che insegna.