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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Cinquecento: Pomponio AmalteoPITTORI: Pomponio Amalteo
Vescovo e Dottore della Chiesa
POMPONIO AMALTEO
1544-1550
Spilimbergo, chiesa di Santa Croce, località Baseglia
Vescovo e Dottore della Chiesa
In località Baseglia, nel Comune di Spilimbergo, si trova la Chiesa di S. Croce, una costruzione cinquecentesca di semplice struttura. La località è citata già nel 1204 come "in villa Baseglie".
All'esterno della chiesa, sul lato sinistro, accanto ad una sobria porta del secolo XIV dagli eleganti capitelli, è ben visibile un San Cristoforo entro una nicchia dipinta ad affresco della prima metà del Cinquecento.
In un documento del primo Trecento, si indica che i canonici di Aquileia percepivano metà delle decime della Pieve di Travesio e specificatamente in alcuni villaggi, fra cui Basella.
Le funzioni religiose nella chiesa, che apparteneva ai Signori di Spilimbergo, erano probabilmente celebrate da un cappellano eletto da questi ultimi e vicario del pievano di Travesio.
L'interno è arricchito da un coro con un grandioso ciclo di affreschi di Pomponio Amalteo, allievo e genero di Pordenone, che sviluppa il ciclo delle "Storie della Vera Croce" (1544-1550). Nella parte sinistra del coro, si ammira una grande Crocifissione, mentre altre Storie della Croce sono dipinte sulle pareti e nelle lunette del coro. Nella volta, si osserva il Cristo in Gloria, i quattro Dottori della Chiesa, Sibille, Profeti e Angeli. Sempre all'interno ci sono due telamoni ed un'acquasantiera del XVI secolo, una Madonna con Bambino in pietra di Donato Casella della metà del Cinquecento. Fra gli ulteriori dipinti riconosciamo una Madonna con Bambino in trono tra i santi Elena e Giovanni Battista di Osvaldo Gortanutti (secolo XVII), un Cristo Crocifisso di Gaspare Narvesa realizzato all'inizio del Seicento ed un paio di affreschi staccati da case demolite nelle vicinanze tra cui una Madonna con Bambino tra i santi Lorenzo e Giovanni Battista, una popolaresca invenzione di Marco Tiussi della metà del Cinquecento.
Pomponio Amalteo
Nato a Motta di Livenza nel 1505, era figlio di Leonardo della Motta e Natalia Amaltei, da cui prese il nome. Solo nei primi tempi usò firmarsi Pomponio della Motta. Aveva dei fratelli, Paolo e Marcantonio Amalteo, che si distinsero in ambito artistico e letterario e furono maestri di Girolamo Aleandro. Probabilmente il cognome gli derivò da un avo materno tal Giambattista Amaltheus, dal termine malta, cioè muratori stranieri. Pomponio fu allievo del Pordenone e ne sposò la figlia Graziosa. Anche suo fratello Girolamo fu un valente pittore. Nel 1536 si trasferì dal paese natale a San Vito al Tagliamento, dove rimase fino alla morte nel 1588. Fu lodato dal Vasari, che ne parla molto bene, specialmente a proposito dell'opera di maggiore importanza dell'Amalteo, gli affreschi di San Vito al Tagliamento. Morì probabilmente di peste e fu sepolto nella locale chiesa di san Lorenzo Salvaroli, nota anche come quella dei Frari.