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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Cinquecento: Federico BarrocciPITTORI: Federico Barrocci
Agostino, Monica e la Madonna della Cintura
FEDERICO BARROCCI detto il FIORI
1580-1590
Montepulciano, chiesa di sant'Agostino
Agostino, Monica e la Madonna della Cintura
Sul secondo altare a sinistra nella chiesa di sant'Agostino a Montepulciano si trova la pala che raffigura la Madonna della Cintola opera di Federico Fiori detto il Barroccio (1528-1612).
Il genio di questo artista si esprime attraverso pennellate appassionate e libere, dove la singolare luminosità della sua tecnica di pittura si materializza in una luce spirituale che sembra tremolare come un gioiello attraverso facce, mani, drappeggi e cielo. La pennellata emotiva di Barocci fu assai apprezzata da Pieter Paul Rubens. La composizione avvolgente di Barocci e la messa a fuoco sull'impressionabile e sullo spirituale sono elementi che precorrono il barocco di Rubens.
L'espressione estatica dei personaggi, il drappeggio animato, l'unità della figura con la sorgente luminosa divina, le mani che ricevono: Barocci sembra proporre il dramma palpabile del barocco più di qualunque altro artista del suo tempo. Nell'alto dei cieli la Vergine e il Bambino offrono la sacra cintura ad Agostino e Monica, mentre nel piano inferiore, che si apre su un largo orizzonte san Nicola da Tolentino e santa Chiara si rivolgono estaticamente verso l'alto ad accogliere il grande dono che viene offerto ai padri fondatori dell'Ordine agostiniano.
Federigo Barocci o Baroccio detto il Fiori
Nato a Urbino verso il 1528, questo pittore, per il suo stile elegante costituisce un importante esponente del Manierismo italiano e del periodo della Controriforma, nell'intervallo che intercorre fra Correggio e Caravaggio. La sua famiglia aveva origini lombarde e fra i suoi antenati va annoverato Ambrogio Barocci o Ambrogio da Milano, uno scultore quattrocentesco.
Le sue prime commissioni sono a Roma, dove, ispirato da Raffaello, la sua arte fu ammirata anche da un ormai anziano Michelangelo. Un personaggio decisivo nella sua vita fu San Filippo Neri, i cui Oratori cercavano di ricollegare il regno dello spirito con la vita di ogni girono. San Filippo gli commissionò una pala d'altare con la Visitazione per la sua Chiesa Nuova di straordinaria fattura, dove la scena è ambientata nella Roma contemporanea.
Barocci fuggì da Roma per un tentativo di avvelenamento che gli menomò la salute per tutta la vita e ritornò a Urbino nel 1565. Protetto da Francesco Maria II della Rovere, duca di Urbino, produsse numerosi dipinti le cui prospettive anticipano il barocco.
Nei pastelli e negli schizzi a olio, tecnica di cui fu un pioniere, le sue sfumature morbide ricordano l'etereo e lo sfumato di Leonardo da Vinci. Esistono oltre 2000 suoi disegni, che gli servivano per studiare i particolari dei personaggi delle sue composizioni e delle sue pale d'altare. Morì nella città natale nel 1612.