Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Cinquecento: Lafreri Antonio

PITTORI: Lafreri Antonio

Agostino tra il sangue di Cristo e il latte della Vergine

Agostino tra il sangue di Cristo e il latte della Vergine

 

 

ANTONIO LAFRERI

1512-1577

El Escorial, Biblioteca Reale

 

Agostino tra il sangue di Cristo e il latte della Vergine

 

 

 

La scena si riallaccia ad una leggenda medioevale che vede protagonista Agostino.

L'autore in questa incisione presenta Agostino in ginocchio, vestito da vescovo, mentre prega fra le immagini di Cristo appeso in Croce che versa il suo sangue per l'Umanità e la Vergine che offre il suo latte al bambino Gesù.

Due cartigli che si allungano sotto le nubi indicano la presenza del sangue di Cristo e del latte della Vergine.

 

L'episodio è relativo a una leggenda che nasce probabilmente in Italia. Diversi pittori si sono ispirati a essa che trae spunto da passi delle sue meditazioni: il santo è presentato innanzi al Cristo crocefisso ed alla Vergine, mentre, pregando, si domanda: "Hinc a vulnere pascor", e, volgendosi verso Maria, soggiunge: "Hinc lactor ab Ubere", concludendo: "Positus in medio quod me vertere nescio, Dicam ergo Jesu Maria miserere". Sembra che l'episodio prenda spunto da un passo della S. Aurelii Augustini Hipponensis episcopi et S. R. E. doctoris vita di Cornelius Lancelotz (1574-1622) O.S.A. edito ad Anversa nel 1616.

Lancillottus scrive, riportando parole apocrife di Agostino: "Positus in medio quo me vertam nescio. Hinc pascor a vulnere, hinc lactor ab ubere." La medesima scritta fu riportata da Francesco Francia e poi da Kartarius, un incisore nativo di Viterbo, che lavorò a Roma fra il 1560 e il 1570, nella sua stampa della Vita di Agostino edita nel 1570.

La prima immagine di Maria "Galactotrephousa" (così era chiamata in Oriente, mentre in Occidente veniva appellata come "Maria Lactans") è di origine copta e si trova in una cella monastica di Banit in Egitto e in una caverna eremitica del Monte Latmos in Asia minore (entrambi del sec. VI - VII) nonché a Roma in un frammento di scultura del secolo VI rinvenuto nel Cimitero di San Sebastiano.

L'immagine paleocristiana della Virgo lactans, che nella rappresentazione del gesto materno per eccellenza evidenziava l'incarnazione del Cristo in una creatura terrena, fu recuperata nel secolo XII e incontrò enorme successo a partire dal XIII secolo, in coincidenza con la diffusione, promossa dai crociati, delle icone della Galactotrephousa che stimolò una fiorente produzione d'immagini devozionali sia nella pittura che nella scultura.