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PITTORI: Lorenzo Lotto

Sant'Agostino con i santi Domenico e Francesco

Sant'Agostino con i santi Domenico e Francesco

 

 

LORENZO LOTTO

1524

Trescore Balneario, Cappella Suardi

 

 

Sant'Agostino con i santi Domenico e Francesco

 

 

 

L'affresco fu dipinto da Lotto sulla parete di sinistra della cappella Suardi nella impaginazione della decorazione della Vita di santa Barbara. I tralci che si dipartono dalle dita del Cristo si avvolgono in dieci girali che racchiudono 20 santi. Agostino, in abiti monacali, è raffigurato assieme a san Domenico (sinistra) e san Francesco (a destra). Il nome dei santi un tempo si leggeva su tutti i cartigli, oggi in gran parte muti. La scena ha un forte richiamo teologico contro gli eretici, visti come vendemmiatori abusivi del Cristo. Questa esegesi trae origine dai Moralia in Job. La presenza di un rettile simbolizza il demonio: anche Agostino introduce il motivo dell'abisso nel Tractatus in Ioannis evangelium (81,2).

 

Nato a Caleruega nel 1170, Domenico de Guzman studiò presso la cattedrale di Palencia, quindi entrò a far parte dei Canonici regolari del capitolo di Osma. Ordinato sacerdote si distinse per l'austerità della vita penitenziale e per lo studio assiduo. Incaricato di una delicata missione diplomatica nel nord Europa, si rese conto del grave pericolo degli albigesi e capì che doveva dedicarsi all'apostolato in difesa della fede cattolica. Dopo varie traversie riuscì a ottenere il permesso di raccogliere attorno a sé compagni e compagne fondando un Ordine religioso, cui diede la regola di S. Agostino.

Il 22 dicembre 1216, papa Onorio III diede l'approvazione ufficiale e definitiva, all'ordine fondato da Domenico. Ottenuto il riconoscimento ufficiale, l'ordine crebbe e, già dal 1217, fu in condizione di inviare monaci un po' in tutta Europa, soprattutto nella penisola iberica e nei principali centri universitari del tempo, a Parigi e a Bologna, dove si recò egli stesso. Subito incontrarono delle opposizioni da parte dei vescovi locali, che furono superate dalla bolla papale dell'11 febbraio del 1218, che ordinava a tutti i prelati di dare assistenza ai domenicani. Morì a Bologna nel 1221 e fu canonizzato da Gregorio IX nel 1234.

 

Lorenzo Lotto

Nato a Venezia nel 1480, Lorenzo Lotto lavorò nelle Marche, a Roma, Bergamo e Venezia. Morì a Loreto nel 1556. Allievo di Alvise Vivarini, fu un seguace dello stile pittorico di Giovanni Bellini. Le sue opere risentono anche dell'influenza dello stile di Raffaello, Palma il Vecchio, Giorgione e Tiziano e forse anche di Dürer e altri tedeschi suoi contemporanei. Le sue opere sono contrassegnate con la lettera G fino al 1520, mentre posteriormente al 1540 Lotto si firmò con la T. Sue opere sono presenti in molte collezioni straniere e italiane: la sua produzione fu prolifica e ricchissima di temi trattati.