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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Cinquecento: Lorenzo LottoPITTORI: Lorenzo Lotto
Particolare di sant'Agostino
LORENZO LOTTO
1516
Bergamo, chiesa di S. Bartolomeo
Madonna col bambino, Agostino e santi
Splendida tela voluta da Alessandro Colleoni dipinta per la Chiesa domenicana di S. Bartolomeo a Bergamo. Agostino è raffigurato a sinistra del trono su cui siede la Vergine. Viene dipinta nel 1516, l'anno della maturità e dei grandi capolavori, in cui rompe con ogni tradizione e dà la sua inconfondibile visione del miracolo raccontato. In una tesa composizione formale, affiora in questa pala una grande musicalità dove traspone dei fatti naturali con un linguaggio essenzialmente narrativo. Pacata e serena è l'espressione del viso di Agostino, che esprime l'equilibrio interiore raggiunto dal santo e forse anche dall'artista. L'imponente macchina figurativa della pala Colleoni (in origine 8x4 m) corrispondeva alle ambizioni politiche della famiglia Malpaga: nel tamburo una ridda festosa e mobilissima di simboli e stendardi.
La devozione per la Vergine fu un carattere specifico dell'ordine agostiniano. Già Agostino, nei suoi scritti, esaltò le virtù, affermando inseparabile la sua azione da quella di Cristo e proponendola come modello per tutti i credenti. Agostino si fece veicolo di precisi contenuti dottrinari che ebbero lo scopo di confutare le tesi eterodosse diffuse a quei tempi. Agostino ribadì ripetutamente e con chiarezza i concetti della maternità fisica e insieme divina di Maria nonché la sua verginità, che ne fanno il simbolo della Chiesa, nello spirito vergine, per integrità e pietà, e madre nella carità.
Dei tre vangeli sinottici quello che parla più diffusamente di Maria è il Vangelo di Luca. Vi si racconta che Maria viveva a Nazaret, in Galilea e che, promessa sposa di Giuseppe, ricevette dall'arcangelo Gabriele l'annuncio che avrebbe partorito il Figlio di Dio (Lc. 1, 26-38). Ella accettò e, per la sua totale fedeltà alla missione affidatale da Dio, è considerata dai cristiani il modello per tutti i credenti. Lo stesso Vangelo secondo Luca racconta la sua pronta partenza per Ain Karem, per aiutare la cugina Elisabetta, anziana, incinta di sei mesi.
Da Elisabetta è chiamata "la madre del mio Signore". Maria le risponde proclamando il Magnificat: « Allora Maria disse: L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.» (Lc. 1, 46)
Lorenzo Lotto
Nato a Venezia nel 1480, Lorenzo Lotto lavorò nelle Marche, a Roma, Bergamo e Venezia. Morì a Loreto nel 1556. Allievo di Alvise Vivarini, fu un seguace dello stile pittorico di Giovanni Bellini. Le sue opere risentono anche dell'influenza dello stile di Raffaello, Palma il Vecchio, Giorgione e Tiziano e forse anche di Dürer e altri tedeschi suoi contemporanei. Le sue opere sono contrassegnate con la lettera G fino al 1520, mentre posteriormente al 1540 Lotto si firmò con la T. Sue opere sono presenti in molte collezioni straniere e italiane: la sua produzione fu prolifica e ricchissima di temi trattati.