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PITTORI: Bartolomeo Montagna

Madonna in trono con il Bambino e i santi Giovanni Battista, Bartolomeo, Agostino e Sebastiano

Madonna in trono con il Bambino e i santi Giovanni

Battista, Bartolomeo, Agostino e Sebastiano

 

 

BARTOLOMEO MONTAGNA

1450-1523

Vicenza, Museo Civico

 

Madonna in trono con il Bambino e i santi Giovanni Battista, Bartolomeo, Agostino e Sebastiano

 

 

 

Le sue origini furono nel contado di Orzinuovi, presso Brescia, terra dalla quale partì il padre di Bartolomeo per trasferirsi al Biron di Monteviale. Fu proprio questo borgo a dare i natali verso il 1460 al primo grande pittore di Vicenza, che avrebbe lasciato nelle sue Madonne e nelle sue Sacre rappresentazioni per le pale d'altare un saggio di straordinaria qualità sia per invenzione e ricerca formale, sia per colorito. Bartolomeo passò la giovinezza a Vicenza, dove si formò educato "a certo acerbo Rinascimento di provincia ancora invaghito di grazie tardo-gotiche". I segreti del mestiere e l'apertura alle novità artistiche più importanti li apprese in prolungati periodi di fecondo mestiere nella bottega veneziana di Giovanni Bellini. A Venezia tra il 1469 e il 1474 collaborò con i maggiori pittori del suo tempo, assimilandone i diversi stilemi e caratterizzandoli con il suo sentire artistico: oltre ai Bellini, guardò ad Andrea Mantegna, a Vittore Carpaccio, ad Antonello da Messina. Fu attivo a Vicenza, a Venezia (1482), a Padova (1488, 1512) e a Verona. Pur in ambito provinciale, fu una delle personalità artistiche più originali del suo tempo, passando dalla sensibilità propria di Bellini delle opere giovanili (Madonna col Bambino, Vicenza, Museo civico; Sacra Conversazione, Venezia, collezione Cini) all'ampio monumentalismo del periodo maturo (Madonna in trono e santi, Vicenza, Museo civico), ai più tardi accenti di contenuto patetico (Pietà , 1500, Vicenza, santuario di monte Berico). Suo allievo fu il figlio Benedetto, pittore e incisore (Venezia 1481 - 1558 ca.) che rappresentava il secolo che avanza. L'attività pittorica, pur risentendo degli influssi del padre, non fu stilisticamente e formalmente cosi alta; tuttavia egli fu abilissimo e intelligente incisore.

 

La devozione per la Vergine fu un carattere specifico dell'ordine agostiniano. Già Agostino, nei suoi scritti, esaltò le virtù, affermando inseparabile la sua azione da quella di Cristo e proponendola come modello per tutti i credenti. Agostino si fece veicolo di precisi contenuti dottrinari che ebbero lo scopo di confutare le tesi eterodosse diffuse a quei tempi. Agostino ribadì ripetutamente e con chiarezza i concetti della maternità fisica e insieme divina di Maria nonché la sua verginità, che ne fanno il simbolo della Chiesa, nello spirito vergine, per integrità e pietà, e madre nella carità.

Nella Madonna, Agostino vede sintetizzate meravigliosamente la perfezione della Grazia di Dio e della libertà umana. Su questo punto ci possono essere degli equivoci e pensare che l'influsso della Grazia di Dio possa diminuire la libertà dell'uomo. In verità, come Agostino ha cercato di far capire, si tratta di due realtà che si richiamano a vicenda: più la libertà umana è corroborata dalla Grazia di Dio e più è libera dalle forze che la indeboliscono e le impediscono di scegliere il bene, più la Grazia di Dio invade un'anima e più le sue facoltà si dispiegano in tutta la loro potenza. Nella Madonna, allora, tutto è Grazia, tutto è dono che viene da Dio: questo ci spiega la grandezza della Vergine Maria. Nella Madonna, però, tutto è allo stesso tempo frutto del suo libero consenso al progetto di Dio: questo ci dà ragione della santità eccelsa della Vergine Maria.

La santità di Maria esclude che si possa persino immaginare il peccato parlando di Lei. È l'unica creatura che non conosce peccato: "Eccettuata la Santa Vergine - scrive sant'Agostino in uno dei suoi capolavori, intitolato La natura e la Grazia - della quale, per l'onore del Signore, non voglio assolutamente che si faccia questione quando si parla di peccato, poiché come possiamo sapere quale maggiore abbondanza di grazia le sia stata conferita per vincere da ogni parte il peccato, mentre meritò di concepire e partorire colui che è ben certo di non avere alcun peccato?".

Tra le virtù mariane che Agostino ama mettere in evidenza, c'è senz'altro la fede.