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PITTORI: Girolamo Muziano

Sant'Agostino e sant'Ambrogio

Sant'Agostino e sant'Ambrogio

 

 

GIROLAMO MUZIANO

1570-1580

Parigi, Museo del Louvre, Fondo Disegni

 

Sant'Agostino e sant'Ambrogio

 

 

 

Questo interessante disegno preparatorio viene attribuito a Girolamo Muziano, un artista italiano cinquecentesco. L'opera si trova conservata nel Fondo dei Disegni e delle Miniature di Grande Formato del Museo del Louvre. Muziano ha qui raffigurato i due santi Dottori della Chiesa Agostino (a sinistra) ed Ambrogio (a destra), la cui vita si è fecondamente incrociata a Milano. I due santi seggono uno di fianco all'altro senza la mitra in testa. Agostino, che indossa l'abito monacale, si sta torcendo verso Ambrogio con un forte dinamismo strutturale. Con la mano destra impugna una penna con cui sta scrivendo sulle pagine di un libro aperto che regge con la mano sinistra e con l'aiuto di un angioletto.

La scena è arricchita dalla presenza di altri angioletti che aiutano in vario modo i due santi.

 

 

Girolamo Muziano

Girolamo Muziano nasce ad Acquafredda, un paese vicino a Brescia, nel 1532. Svolge la sua attività pittorica nel tardo-rinascimento e all'epoca del Manierismo. La sua prima preparazione incomincia alla bottega del Romanino, un pittore influenzato dallo stile di Tiziano. L'apprendistato tuttavia lo conclude nella bottega di Domenico Campagnola e Lambert Sustris fra il 1544 e il 1546 a Padova. Si trasferì quindi a Venezia dove restò fino al 1549, quando decide di recarsi a Roma nel 1550, dove rimase fino alla morte. Attivo a Roma lo troviamo anche a Orvieto (1555-1558), Foligno (1559-1560) e Tivoli. Fu anche a servizio di papa Gregorio XIII dal 1576, del cardinale Ippolito d'Este (1560-1566) e del cardinale Farnese. Direttore dei lavori alle Fabbriche Vaticane a partire dal 1576, è stato uno dei fondatori dell'Accademia di San Luca a Roma (1577). Noto come il "Giovane dei paesaggi" Muziano raffigurò molti episodi storici seguendo un approccio basato in gran parte sullo stile di Michelangelo. L'opera che lo rese famoso è la tela che raffigura la Resurrezione di Lazzaro del 1555, che venne dipinta per il Palazzo di Colonna a Subiaco. Curioso è il destino dell'opera, perché subì un primo trasferimento nella Basilica di Santa Maria Maggiore sopra la tomba dell'artista. Fu poi trasferita al Palazzo Quirinale, da dove passò ai Musei Vaticani. Il periodo di maggior splendore di questo artista cade fra il 1570 e il 1580, quando realizza opere secondo i gusti della controriforma. Venne inoltre chiamato a rifondare l'Accademia di San Luca a Roma. Morì nel 1592 e fu sepolto nella Basilica di Santa Maria Maggiore.