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PITTORI: Sebastiano Novelli

Sant'Agostino di Sebastiano Novelli

Sant'Agostino monaco

 

 

SEBASTIANO NOVELLI

1540-1550

Località sconosciuta

 

Sant'Agostino monaco

 

 

 

L'opera rappresenta un frammento di una tavola dispersa e di ignota ubicazione. E' stata attribuita a Sebastiano Novelli dallo storico e critico dell'arte Federico Zeri.

Sebastiano Novelli è l'unico pittore piemontese la cui formazione si possa definire in qualche modo legata all'esperienza del Grammorseo, un pittore fiammingo originario di Mons (capoluogo dello Hainaut, nell'odierno Belgio) noto, attraverso opere firmate e documenti, solamente per la sua attività piemontese, accertata almeno a partire dal 1521.

L'opera in questione riporta la scritta D. P. AVGVSTINVS il che ci riporta ad una committenza agostiniana: il D. P. andrebbe interpretato come Dives Pater. Il santo inoltre non indossa gli abiti vescovili, ma la semplice tonaca nera dei monaci agostiniani. E' dunque evidente il richiamo ad una origine conventuale dell'opera, quando il committente richiedeva un esplicito riferimento alla primogenitura di Agostino dello stesso Ordine agostiniano nato nel 1256.

Il santo è seduto al suo tavolo di lavoro, dove è aperto un libro voluminoso: con la sinistra impugna una penna, mentre con la destra, in modo del tutto inconsueto, porta l'indice alla bocca quasi a indicare di fare silenzio o comunque prestare attenzione.

Il viso del santo ha un aspetto di uomo maturo ed una folta barba gli copre il viso fino a coprire il petto.

La testa, parzialmente stempiata, è avvolta da un nimbo che ne ricorda la santità.

Agostino dopo il suo ritorno in Africa condusse una vita appartata prima a Tagaste nella sua città natale e poi anche a Cartagine. In questo periodo, assieme ad amici, fonda delle piccole comunità, che sono le prime esperienze di quelle che diventeranno negli anni seguenti dei veri e propri monasteri. L'iconografia agostiniana ha sempre privilegiato, specialmente alle origini della fondazione dell'ordine agostiniano nel XIII secolo la figura dell'Agostino monaco, riconoscendo nel santo l'autentico fondatore dell'ordine stesso. In queste rappresentazioni il santo appare con la tradizionale veste nera dei monaci agostiniani.

 

Ricevuta la grazia, insieme con altri concittadini e amici che ugualmente servivano a Dio, volle tornare in Africa, alla sua casa e ai suoi campi. Tornato, vi rimase circa tre anni; e dopo aver ceduto quei beni, insieme con quelli che gli erano vicini viveva per Dio, con digiuni preghiere buone opere, meditando notte e giorno la legge del Signore. 3. 2. E tutto ciò che Dio faceva comprendere a lui che meditava e pregava, egli faceva conoscere a presenti e assenti con discorsi e libri.

POSSIDIO, Vita beati Augustini 3, 1.