Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Cinquecento: Palma il Vecchio

PITTORI: Palma il Vecchio

Santa Monica opera di Palma il Vecchio

Santa Monica

 

 

PALMA IL VECCHIO

1510-1520

Bergamo, Accademia Carrara

 

Santa Monica

 

 

 

Questo magnifico affresco che raffigura una giovane e intensa santa Monica si trova all'Accademia di Carrara a Bergamo ed è opera di Jacopo Negretti detto Palma il Vecchio, Dipinta a olio, la tavola misura 45 cm x 53 e si tratta probabilmente dello scomparto laterale sinistro superiore di un polittico smembrato e disperso. L'intero probabile complesso è comunque di origine ignota. La santa è stata raffigurata da palma come una monaca con la tonaca propria delle agostiniane. Il suo volto esprime una grande serenità, grazie anche alla nitidezza della pennellata ed alla attenta cura dei particolari.

Nella mano destra regge un libro chiuso e un fiore, mentre nella sinistra tiene nel palmo un cuore da cui emerge un crocifisso. Il viso dal pallore chiaro, ma ben illuminato, contrasta con lo sfondo azzurro scuro ed esalta i lineamenti delicata di Monica.

 

 

Palma il Vecchio

Il suo vero nome era Jacopo Negretti o Jacopo Palma o Jacopo Nigretti. Di lui resta una sola opera firmata, una Madonna conservata a Berlino. A Serina, dove nacque, probabilmente rimase poco: preferì trasferirsi a Venezia, fulcro artistico ed economico dell'Italia settentrionale. Lo troviamo in questa città nel 1510, dove diventa amico e concorrente di Lorenzo Lotto cercando mecenati che gli possano permettere di guadagnare e produrre dipinti. Apprende lo stile artistico da Andrea Previtali, bergamasco come lui, da Giovanni Bellini e infine da Giorgione. Frequenta Tiziano e lavora assiduamente per le committenze che non mancano mai. La sua arte è incentrata su soggetti mitologici e sacri. Non disdegna tuttavia la ritrattistica. Le sue Sacre Conversazioni sono per lo più commesse da privati o enti religiosi. Nelle committenze religiose Palma dipinge in maniera più prettamente veneziana, con un tipico fondale belliniano e la preminenza marcata della sacra famiglia, mentre alla committenza privata predilige l'ascesa alla divinità, l'intimità al divino, con linearità di contorni e verismo più vicini al Lotto. L'Assunzione della Vergine che si trova all'Accademia di Venezia è un'opera mirabile per la pacatezza di tutti i personaggi e l'atmosfera è bagnata da una luce dorata ravvivata dall'intenso rosso degli abiti di alcuni personaggi.