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PITTORI: Andrea Previtali

Sant'Agostino in trono tra Santo Stefano e San Lorenzo

Sant'Agostino in trono tra Santo Stefano e San Lorenzo

 

 

PREVITALI ANDREA

1520-1530

Nembro, chiesa di san Martino

 

Sant'Agostino in trono tra Santo Stefano e San Lorenzo

 

 

 

Questa tavola cinquecentesca è un'opera che nasce nell'ambito culturale e artistico bergamasco del secolo XVI. Fra le attribuzioni va ricordata quella certamente autorevole di Andrea Previtali. Il soggetto raffigurato riguarda sant'Agostino che è seduto in trono tra i santi Lorenzo e Stefano. Questa pala d'altare è stata realizzata con la tecnica ad olio su tela e misura cm 195x168 per l'altare di sant'Agostino.

Il vescovo di Ippona è seduto in trono indossando i paramenti episcopali. In testa ha la mitra, mentre con la sinistra regge il bastone pastorale.

Con la mano destra tiene aperto un libro che sta leggendo con attenzione. Il viso del santo è quello di una persona anziana con una foltissima barba riccioluta. Sotto l'abito vescovile si nota molto bene il nero abito degli eremitani agostiniani. Questo particolare non è nuovo e di solito è associato ad una committenza agostiniana che, con questa modalità simbolica, intende affermare la sua discendenza dall'originario movimento monacale istituito da Agostino in Africa nel V secolo. Un panneggio nero dietro il capo del santo è tenuto ben alto da due angioletti appoggiati con i piedi al trono. Ai lati del santo si ergono in piedi san Lorenzo e santo Stefano facilmente riconoscibili per i simboli che identificano.

 

 

 

Andrea Previtali

Previtali Andrea

Andrea Previtali nacque in un piccolo borgo della valle Imagna, in provincia di Bergamo. Le sue innate doti artistiche lo condussero in giovane età a Venezia, uno dei principali centri artistici del tempo. Qui si formò ed affinò la sua abilità grazie a Giovanni Bellini, che lo ospitò nella propria bottega. I dipinti giovanili, tra cui ritratti ed incantevoli paesaggi, risentono delle influenze di pittori quali il Carpaccio, Giorgione e Palma il Vecchio, che l'artista incontrò durante il suo soggiorno presso la Serenissima. Attorno al 1511 il Previtali tornò a Bergamo, sua città natale, dove cominciò a dipingere opere che risentivano dell'influenza artistica di Lorenzo Lotto. Le sue numerose opere riguardavano principalmente la sfera della devozione, con ritratti molto realisti e luminosi, frutto di raffinatezza e perizia.