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PITTORI: Beserraga Daniele

San Nicola e il miracolo del pane, con Agostino, Monica e la Vergine, opera di Baserraga a Cuzco

San Nicola e il miracolo del pane,

con Agostino, Monica e la Vergine

 

 

BESERRAGA DANIELE

2005

Chiesa di Ocongate a Cuzco

 

San Nicola e il miracolo del pane, con Agostino, Monica e la Vergine

 

 

 

 

Nella cattedrale di Cuzco si conserva una bella tela moderna del pittore Daniele Baserraga che raffigura un celebre episodio miracoloso che riguarda san Nicola da Tolentino. Dipinto nel 2005, l'opera utilizza uno stile classico rivisitato con una forte accento alla vigorosità cromatica: il che si inserisce nel solco della tradizione pittorica locale. San Nicola è seduto sul proprio letto, ha un aspetto giovanile, con un sottile velo di barba rossastra, con le mani dolcemente disposte sul corpo. Il suo viso e lo sguardo sono rivolti verso un angelo che gli sta offrendo un cesto colmo di pani. Accanto al suo letto si muovo alcuni angioletti, di cui uno gli offre un bicchiere d'acqua. In alto, seduto su una grande nuvola grigiastra osservano la scena la Vergine in trono, che tiene in braccio il Bambino Gesù, assieme ai santi Agostino e Monica in piedi ai suoi fianchi.

Entrambi, come san Nicola, indossano la cocolla nera degli agostiniani: Agostino tuttavia porta anche i simboli della dignità episcopale. Un angioletto al suo fianco gli regge il bastone pastorale. In testa ha la mitra: il viso, maturo e con una folta barba, ha lo sguardo rivolto verso il basso in direzione di Nicola, che osserva paternamente. L'intera scena, ben strutturata e con un gran numero di personaggi, dona un senso di grande movimento e di partecipazione all'episodio miracoloso.

Dello stesso autore ricordiamo un'altra bella rappresentazione di sant'Agostino fra i suoi monaci, nella stessa chiesa peruviana.

 

44. Viveva nella stessa zona un tale chiamato Minalduto e viveva in povertà. Era solito comprare un po' di frumento per la sua casa, in varia misura a seconda del momento. Decideva poi con la moglie come e quanto pane preparare e conservare. Comprata dunque una volta una salma di frumento e cotto con quella il primo pane, capitò a sua moglie di dare un pane al sant'uomo che secondo il costume dei mendicanti le aveva chiesto l'elemosina. Il sant'uomo prese a benedire la povera benefattrice, dicendo: «Quel Dio per amore del quale pur essendo povera compisti con amore questa gioiosa elemosina, moltiplichi a te la farina che conservi».

Né il sant'uomo interruppe questa preghiera fin tanto che non fu giunto al convento, che del resto era vicino alla casa della donna.

45. Essendo giunto il tempo di rifare il pane, la donna si recò alla credenza e avendola trovata zeppa e sovrabbondante di farina rese grazia al Salvatore e al beato Nicola, per il grande dono che si era degnato di offrire. La donna però ritenne di non parlarne e nascose al marito il segreto. Essendosi avvicinato il tempo in cui si poteva stimare che la farina fosse prossima a finire, Minalduto, da buon padre di famiglia, si consigliò con la moglie a proposito del frumento da acquistare, ma la moglie non gli rispondeva, per quanto il marito più volte la interpellasse sulla misura che le pareva necessaria. Siccome lui insisteva, ella non riuscì più a trattenersi: lo portò a vedere la credenza stracolma e gli spiegò come avesse ottenuto ciò.

Dal Capitolo V della VITA DI NICOLA DA TOLENTINO, di Pietro da Monterubbiano