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PITTORI: Galizzi Giovanni

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

GALIZZI GIOVAN BATTISTA

1924

Clusone, Basilica di Santa Maria Assunta

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

Giovan Battista Galizzi realizzò nel 1924 questo sant'Agostino per la Basilica di santa Maria Assunta a Clusone. Si tratta di un dipinto murale inserito in una serie di sette santi realizzati da Galizzi quell'anno. Dipinto con la tecnica dell'affresco e stucco modellato e dorato misura cm 184x65 e si trova attualmente in un buono stato di conservazione.

Il santo è stato raffigurato seduto in cattedra con tutti i suoi attributi episcopali seguendo un modello molto diffuso nella iconografia agostiniana. In testa porta la mitra con uno strano simbolismo geometrico, mentre con la mano destra accenna a una benedizione e con la sinistra impugna il bastone pastorale. Un ricco panneggio fa da sfondo alla scena. Molto curata è pure l'esecuzione del piviale con interessanti motivi artistici.

 

 

Galizzi Giovanni Battista

Figlio di Luigi e Selene Scuri, entrambi pittori, nacque a Bergamo nel 1882. A 14 anni si iscrisse all'Accademia Carrara, diretta da Cesare Tallone, cui subentrò, nel 1897, Ponziano Loverini, che lo ammise direttamente alla scuola delle statue e del nudo. Seguì a intervalli i corsi di "colorito" di Loverini, e nel 1902 vinse il concorso Canonica, indetto dall'Accademia di Brera.

Nel 1903 vinse il primo premio nella scuola del colorito e ottenne un encomio alla scuola del nudo. Nello stesso anno realizzò l'affresco con S. Francesco in preghiera e La predicazione del Battista nel deserto nella chiesa bergamasca di S. Lazzaro. Conclusi gli studi alla Carrara, ottenne una borsa di studio dall'Arciconfraternita dei Bergamaschi di Roma. Proseguì con successo anche l'attività di caricaturista: nel 1906 espose nove lavori alla mostra dei bozzetti del Circolo artistico di Bergamo. Nel luglio del 1911, insieme con il fratello Carlo e la pittrice Adriana Fabbri Bisi, partecipò a una mostra a San Pellegrino.

Nel 1913 sposò Camilla Ghirardelli e sempre nel 1913 fu tra i fondatori della Società degli acquafortisti. L'anno seguente si piazzò tra i primi tre partecipanti al concorso Ussi di Firenze grazie al dipinto Alba di redenzione in cui risulta evidente la sua propensione moralistica, che troverà un importante sviluppo anche nell'attività di caricaturista. Nel 1915 partecipò all'Esposizione d'arte sacra di Assisi con La Santa Messa. Nel 1916 venne esposto e premiato alla Mostra dell'autoritratto promossa dalla Famiglia artistica di Milano e nel 1917 vinse il concorso "Per la nostra guerra", indetto dal ministero per le Armi e Munizioni. Negli anni 1917-18 fu a Piacenza per il servizio militare e in questa città frequentò artisti come Ghittoni e Monti. All'Esposizione nazionale di Brera del 1918 Galizzi espose Gli altri eroi, un'opera che tributa un omaggio a coloro che sostennero lo sforzo dell'Italia in guerra. Nel 1923 lavorò per la casa editrice inglese Dent and Sons e quindi eseguì, a olio su tela, le sedici lunette per la sala del Consiglio nel palazzo della Camera di commercio a Bergamo. Nel 1925 affrescò nel nuovo palazzo di Giustizia di Bergamo Il Giudizio e, insieme con altri artisti, illustrò parte dei Contes drolatiques di H. de Balzac. Nel 1927 ricevette l'importante incarico di illustrare I Promessi Sposi nell'edizione commemorativa del centenario della pubblicazione del romanzo, voluta dall'Istituto italiano d'arti grafiche. Negli anni precedenti il 1932, data di pubblicazione dei Vangeli presso la casa editrice Arti grafiche Pizzi e Pizio di Milano, presentò le tavole di quest'opera a varie mostre, ottenendo un grande successo e consolidando la propria fama di pittore "sacro". Nel 1933 fu nominato accademico dei Virtuosi al Pantheon. Le sue ultime importanti opere di illustratore sono riferibili agli anni 1940-1943 con delle tavole per la Divina Commedia e per Le avventure di Pinocchio. Le commissioni di opere si susseguirono intense, dagli anni Trenta fino a pochi anni prima della scomparsa dell'artista avvenuta a Bergamo nel 1963.