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Immaginette:  Agostino tra il latte della Vergine e il sangue di Cristo

Agostino vescovo tra il latte della Vergine e il sangue di Cristo

Agostino tra il latte della Vergine

e il sangue di Cristo

 

 

IMMAGINETTA

XX secolo

Collezione Privata

 

Agostino tra il latte della Vergine e il sangue di Cristo

 

 

 

L'immaginetta propone una scena iconografica agostiniana che incomincia a comparire nel tardo medioevo soppiantando la raffigurazione della vedova che cerca di parlare con Agostino, mentre il santo è tutto preso dal suo rapporto intimo con la Trinità. L'episodio è relativo a una leggenda che nasce probabilmente in Italia. Diversi pittori ne hanno tratto ispirazione: il tutto trae spunto da alcuni passi delle meditazioni agostiniane.

Il santo è presentato ai piedi o in ginocchio innanzi al Cristo crocefisso ed alla Vergine, mentre, pregando, si domanda: "Hinc a vulnere pascor", e, volgendosi verso Maria, soggiunge: "Hinc lactor ab Ubere", concludendo: "Positus in medio quod me vertere nescio, Dicam ergo Jesu Maria miserere". La critica storiografica ritiene che l'episodio prenda spunto da un passo di Cornelius Lancelotz, S. Aurelii Augustini ... vita, edito ad Anversa nel 1616. Lancillottus scrive, riportando parole apocrife di Agostino: "Positus in medio quo me vertam nescio. Hinc pascor a vulnere, hinc lactor ab ubere."

La medesima scritta fu riportata da Francesco Francia e poi da Kartarius, un incisore nativo di Viterbo, che lavorò a Roma fra il 1560 e il 1570, nella sua stampa della Vita di Agostino edita nel 1570.

 

Nel santino in oggetto la dicitura posta sotto la scena ricorda il significato teologico dei due episodi che sono costantemente presenti in questa tipologia iconografica agostiniana: il latte della Vergine starebbe a significare il Mistero della Incarnazione, mentre il sangue che Cristo versa sulla Croce ci indica il Mistero della Redenzione. La prima immagine di Maria "Galactotrephousa" (così era chiamata in Oriente, mentre in Occidente veniva appellata come "Maria Lactans") è di origine copta e si trova in una cella monastica di Banit in Egitto e in una caverna eremitica del Monte Latmos in Asia minore (entrambi del sec. VI - VII) nonché a Roma in un frammento di scultura del secolo VI rinvenuto nel Cimitero di San Sebastiano. L'immagine paleocristiana della Virgo lactans, che nella rappresentazione del gesto materno per eccellenza evidenziava l'incarnazione del Cristo in una creatura terrena, fu recuperata nel secolo XII e incontrò enorme successo a partire dal XIII secolo, in coincidenza con la diffusione, promossa dai crociati, delle icone della Galactotrephousa che stimolò una fiorente produzione d'immagini devozionali sia nella pittura che nella scultura.