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La morte di Monica a Ostia
LIVACHE VICTOR
1910-1920
Angers, Atelier Livache
La morte di Monica a Ostia
Il disegno, abbozzo preparatorio di altra opera, forse una vetrata, raffigura la morte di Monica. Victor e il figlio nel loro atelier realizzarono numerosi progetti per vetrate, affreschi e pitture decorative per lavori nella regione dell'Anjou e in tutta la Francia dal 1873 al 1940. Parecchi di questi bozzetti sono custoditi nei Fondi del Museo delle Belle Arti ad Angers: i disegni sono a matita su carta grigia. Le dimensioni del bozzetto sono 22,9 x 28,3 cm.
La scena ci presenta Monica sul letto di morte, mentre è accudita dal figlio Agostino (con l'aureola in testa) e da altri personaggi presenti al bordo del letto. In primo piano una figura di donna con due bambini stempera il dramma della morte con una nota di gioiosità e serenità.
Volle poi tornare in Africa per rivederla con sua madre, ma essa morì piamente mentre egli era ad Ostia.
JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea
Tu che fai abitare in una casa i cuori unanimi, associasti alla nostra comitiva anche Evodio, un nostro giovane concittadino. Era impiegato nell'amministrazione imperiale, e si era convertito a te prima di noi, aveva ricevuto il battesimo e lasciato il servizio nel mondo per dedicarsi al tuo. Vivevamo insieme e avremmo abitato insieme anche in futuro, questo era il nostro solenne impegno. Eravamo in cerca di un luogo in cui potessimo renderci più utili vivendo al tuo servizio: insieme facevamo ritorno in Africa. Giunti vicino a Ostia, sul Tevere, mia madre morì.
AGOSTINO, Confessioni 9, 8, 17
Monica morì pochi giorni dopo questo colloquio con il figlio, che così ci racconta gli ultimi istanti della vita della madre. Era l'autunno del 387: "... Entro cinque giorni o non molto più, si mise a letto febbricitante e nel corso della malattia un giorno cadde in deliquio e perdette la conoscenza per qualche tempo. Noi accorremmo, ma in breve riprese i sensi, ci guardò, mio fratello e me, che le stavamo accanto in piedi, e ci domandò, quasi cercando qualcosa: "Dov'ero?"; poi, vedendo il nostro afflitto stupore: "Seppellirete qui, soggiunse, vostra madre".
Io rimasi muto, frenando le lacrime; mio fratello invece pronunziò qualche parola, esprimendo l'augurio che la morte non la cogliesse in terra straniera, ma in patria, che sarebbe stata migliore fortuna. All'udirlo, col volto divenuto ansioso gli lanciò un'occhiata severa per quei suoi pensieri, poi, fissando lo sguardo su di me, esclamò: "Vedi cosa dice", e subito dopo, rivolgendosi a entrambi: "Seppellite questo corpo dove che sia, senza darvene pena. Di una sola cosa vi prego: ricordatevi di me, dovunque siate, innanzi all'altare del Signore"
AGOSTINO, Confessioni 9, 11, 27
Victor Livache
Vistor Livache (1872-1944) fu un importante artista francese che lavorò ad Angers e insegnò nella locale scuola regionale di Belle Arti, di cui fu Direttore dal 1921-1944.