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PITTORI: Pierangelini Silvana Recchioni

Sant'Agostino e sua Madre a Cartagine

Sant'Agostino e sua Madre a Cartagine

 

 

PIERANGELINI SILVANA RECCHIONI

1988

Cassago, Collezione Associazione S. Agostino

 

Sant'Agostino e sua Madre a Cartagine

 

 

 

 

La scena raffigurata in questa china 70x100 richiama un episodio di grande respiro drammatico che viene narrato da Agostino nelle Confessioni: " ... mia madre pianse disperatamente la mia partenza e mi seguì fino al mare. Dovetti ingannarla, perché cercava di trattenermi con la forza e costringermi o a rinunciare o a prenderla con me: e finsi di voler solo andare a tener compagnia a un amico che stava per partire, in attesa che si levasse il vento. Ho mentito a mia madre, a quella madre: e sono fuggito. Sì, e anche questo tu mi hai condonato se la tua indulgenza poi mi salvò dalle acque del mare, pieno di sozzure com'ero, per preservarmi all'acqua della tua grazia: quando scorrendo su di me fece asciugare i fiumi di lacrime di cui mia madre ogni giorno ti irrigava il suolo ai suoi piedi. Eppure, poiché si rifiutava di tornare a casa senza di me, io la convinsi a fatica a passare la notte in un luogo vicino alla nostra nave, una cappella dedicata al beato Cipriano. Ma quella notte io partii clandestinamente e lei rimase a piangere e a pregare. E cosa ti chiedeva, Dio mio, fra tante lacrime, se non che tu mi impedissi di prendere il mare? Ma nella profondità del tuo pensiero tu esaudisti la sostanza del suo desiderio, senza curarti della preghiera del momento, per far di me quello che lei ti aveva sempre chiesto.

Il vento si levò e ci gonfiò le vele, e il lido scompariva ai nostri occhi, quel mattino, quando lei pazza di dolore ti tempestava le orecchie di lamenti e gemiti. Tu nella tua sprezzante indifferenza intanto mi strappavi alle mie passioni per stroncarle, e lasciare che un giusto staffile di dolore punisse quel suo carnale struggimento. Amava avermi con sé, come tutte le madri, ma molto più della gran maggioranza di loro; e non sapeva quali gioie tu le avresti fatto nascere dalla mia assenza." L'autrice ha sicuramente saputo rendere con intensità l'intima sofferenza di Monica, che dal viso trasmuta al gonfiarsi delle vele che portano via l'amato figlio. Il percorso artistico della Recchioni è stato molto fecondo. L'opera, che è stata esposta alla Galleria Agostiniana di Roma, è stata recentemente (2006) donata dall'autrice alla Associazione S. Agostino di Cassago.

 

Ingannando la madre Monica Agostino parte di nascosto per Roma.

Fu dunque per la tua azione verso di me che mi lasciai indurre a raggiungere Roma e a insegnare piuttosto là ciò che insegnavo a Cartagine. Non tralascerò di confessarti cosa m'indusse a tanto, perché anche in questa circostanza si deve riconoscere e proclamare l'occulta profondità e l'indefettibile presenza della tua misericordia verso di noi. A raggiungere Roma non fui spinto dalle promesse di più alti guadagni e di un più alto rango, fattemi dagli amici che mi sollecitavano a quel passo, sebbene anche questi miraggi attirassero allora il mio spirito. La ragione prima e quasi l'unica fu un'altra. Sentivo dire che laggiù i giovani studenti erano più quieti e placati dalla coercizione di una disciplina meglio regolata; perciò non si precipitavano alla rinfusa e sfrontatamente nelle scuole di un maestro diverso dal proprio, ma non vi sono affatto ammessi senza il suo consenso. invece a Cartagine l'eccessiva libertà degli scolari è indecorosa e sregolata. Irrompono sfacciatamente nelle scuole e col volto, quasi, di una furia vi sconvolgono l'ordine instaurato da ogni maestro fra i discepoli e commettono un buon numero di ribalderie incredibilmente sciocche.

AGOSTINO, Confessioni 5, 8, 14

 

Mia madre pianse atrocemente per la mia partenza. Mi seguì fino al mare, quando mi strinse violentemente, nella speranza di dissuadermi dal viaggio o di proseguire con me, la ingannai, finsi di non voler lasciare solo un amico, che attendeva il sorgere del vento per salpare. Mentii a mia madre, a quella madre, eppure scampai, perché la tua misericordia mi perdonò anche questa colpa ... però si rifiutò di tornare indietro senza di me, e faticai a persuaderla di passare la notte nell'interno della chiesuola dedicata a san Cipriano, che sorgeva vicinissima alla nostra nave. Quella notte stessa io partivo clandestinamente, mentre essa rimaneva a pregare e a piangere. La riva scomparve al nostro sguardo la stessa mattina in cui ella folle di dolore riempiva le tue orecchie di lamenti e gemiti.

AGOSTINO, Confessioni 5, 8, 15

 

La madre lo seguì fino al porto per trattenerlo o per seguirlo, ma egli di soppiatto la notte partì. Gemette la madre quando la mattina appresso lo seppe, e da allora andava mattina e sera in chiesa a pregare per lui.

JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea

 

 

Pierangelini Silvana Recchioni nasce a Roma, dove vive ed opera il 15 gennaio 1931. Dopo il Liceo Artistico si diploma all'Accademia delle Belle Arti di Roma in scenografia con Peppino Piccolo e studia scultura con Michele Guerrisi. Nel 1961 ottiene la sua prima medaglia (medaglia d'argento; d'oro a Domenico Purificato) partecipando alla rassegna "Arredo Sacro nella chiesa e nella casa" organizzata da Mons. Sante Montanaro in concomitanza con la fiera d'Oltremare di Napoli. Dal 1955 al 1965 insegna presso il CIAC (Centro Italiano Addestramento Cinematografico) per il quale organizza anche mostre e sfilate di moda. Dal 1958 al 1965 si occupa di moda e costume. Fino al 1969 inoltre, si occupa di ceramica. Dal 1965 al 1968 insegna disegno, storia dell'arte e storia del costume al Tecnico Superiore "M. di Savoia". Dal 1982 al 1986 è Consigliere Nazionale e facente parte della Giunta di Presidenza dell'U. C. A. I. (Unione Cattolica Artisti Italiani) della quale tra il 1983 e il 1984 è anche segretaria nazionale. Collabora con altri artisti alle illustrazioni di "Le stagioni di Sant'Agostino in Brianza" (testi di Luigi Biraghi, Franco Cajani, Luigi Gandini, Giuseppe Lazzati, Carlo Maria Martini, Claudio Pollastri, Luigi Santucci - edizioni Gr Besana Brianza, dicembre 1986). Nel 1992 realizza la medaglia offerta a Giovanni Paolo II dalla Scuola di Polizia di Stato di Nettuno. Nel dicembre del 1999 realizza, per la fonderia d'arte Picchiani e Barlacchi di Firenze, "Oltre il 2000", medaglia ufficiale della stessa per l'Anno Santo. Sue opere (disegni, dipinti, sculture, mosaici e vetrate) si trovano in collezioni pubbliche e private, in Italia e all'estero. Numerosissimi i premi e i riconoscimenti. Il suo nominativo è inserito nell'archivio storico della Galleria Nazionale di Arte Moderna.