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PITTORI: Tito Troja

La pala con sant'Agostino sull'altare maggiore della chiesa

I due angioletti che scrivono l'incipit della Confessioni

 

 

TITO TROJA

1888

Carpineto Romano, chiesa di sant'Agostino

 

Sant'Agostino vescovo e cardioforo

 

 

 

La pala d'altare che raffigura sant'Agostino si trova all'interno della omonima chiesa di Carpineto Romano. La struttura della chiesa è a croce latina con una unica navata. L'edificio è ingentilito da una capriata lignea, con una specie di arco trionfale che divide il presbiterio dal resto dell'edificio. Sull'altare si trova la pala che raffigura Agostino, opera di Tito Troja, che è pure l'autore dei dipinti sul catino che rappresentano la liberalità di papa Leone XIII, circondato dalla corte pontificia e il trionfo dell'ordine agostiniano. Alle spalle dell'altare una porta conduce all'ambiente dedicato al coro.

Nella pala d'altare Agostino è raffigurato come vescovo: con la mano sinistra tiene un gran libro chiuso, mentre il braccio destro è steso in avanti quasi ad accompagnare lo stesso Agostino e l'osservatore verso una destinazione che si intravede attraverso dei sottili raggi che discendono dall'alto. Ai suoi piedi un angioletto gli offre il cuore fiammante e una piccola freccia, simboli rituali che raffigurano il suo amore smisurato per Dio.

In basso a destra altri due angioletti stanno scrivendo su un rotolo di carta l'incipit della Confessioni: Inquietum est cor nostrum donec requiescat in Te.

Documentata fin dal Duecento, la chiesa in origine era dedicata a sant'Antonio abate, ed retta da un priore degli Antoniani. Nel trecento il complesso conventuale e la chiesa passarono agli Eremitani di sant'Agostino, che diedero il nuovo titolo di sant'Agostino. Gli Agostiniani furono presenti in loco ininterrottamente sino all'epoca napoleonica. Tito Troja nella stessa chiesa affrescò anche il catino con il trionfo dell'ordine Agostiniano e la liberalità di papa Leone XIII, attorniato dalla corte pontificia.

 

 

Tito Troja

Nato ad Arcinazzo nel 1847 e morto nel 1916 a Roma, Troja è noto in Italia e all'estero soprattutto per le raffigurazioni dei Santi, fra cui principalmente santa Rita da Cascia, i ritratti di Papi e vari rappresentanti del clero e dell'ordine degli agostiniani, di cui divenne pittore ufficiale. Tito Troja da giovane intraprese gli studi ecclesiastici nel convento dei Benedettini di Subiaco dove scoperse il suo talento e la passione per l'arte. Divenne allievo del pittore, scultore e architetto Luigi Fontana (1827-1908). Per perfezionarsi si trasferì a Roma, dove morì in assoluta solitudine e povertà nel 1916. Il suo stile si inserisce in quella corrente di pittori "tradizionalisti", che a Roma andavano per la maggiore, entrando nella scuola del Fontana, a sua volta allievo ed erede del Minardi. La sua pittura, lontanissima dalle suggestioni degli Impressionisti, si richiama al Seicento con i suoi simbolismi e allegorie, avvicinandosi alla corrente dell'Accademia e al Barocco. Il suo profilo artistico, originale e libero da manierismi, ha una meticolosa attenzione per la devozione, ispirata e presentata per aiutare la preghiera. Il conflitto politico fra Stato italiano e Stato pontificio non incentivava nuove espressioni artistiche, e i pittori prediletti da Leone XIII, più che guardare al panorama europeo, si rifacevano ai grandi maestri della pittura italiana: Tito Troja ricorre spesso ai preziosi insegnamenti di Raffaello e a volte sembra addirittura guardare a Giotto. Fra i lavori più importanti di Tito, ricordiamo la partecipazione agli affreschi per le basiliche di San Lorenzo, dei santi Apostoli e di san Salvatore a Roma, il ciclo degli affreschi di Carpineto Romano, le immagini di santa Rita (una conservata a San Pietro) a sant'Agostino e a san Nicola da Tolentino (a Malta), i ritratti di Leone XIII e del Cardinal Martinelli, un ciclo di otto pitture sulla vita di Agostino destinate alla città di Filadelfia, e L'Ultima cena a Santiago del Cile. Fu anche ricercatissimo ritrattista e potrebbe essere definito il pittore ufficiale degli Agostiniani dato che ha ritratto tutti i Padri Generali dal fondatore sant'Agostino fino al Padre Thomas Rodriguez ultimo della serie al 1916.