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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Duemila: Anthony ViscoPITTORI: Anthony Visco
I santi intercessori di santa Rita: dettaglio nel murale "L'opera della pace"
VISCO ANTHONY
2004
Philadelphia, Santuario di santa Rita da Cascia
Santa Rita accompagnata da Agostino, Giovanni Battista e san Nicola da Tolentino
Gli americani di origine irlandese della zona di South Philly furono i primi benefattori della chiesa di Santa Rita, poco prima dell'immigrazione degli italo americani.
I frati agostiniani volevano una parrocchia con santa Rita come patrona e finalmente la chiesa fu costruita nel 1907. Santa Rita era stata canonizzata solo alcuni anni prima nel 1900.
All'interno, lungo il lato sinistro della navata centrale ci sono vetrate a tema Agostino. Sul lato destro si trovano invece vetrate che trattano episodi della vita di santa Rita da Cascia. Nella cappella si trova infine un dipinto murale dal titolo "L'opera della pace" di Anthony Visco, che mostra santa Rita seduta sotto una quercia che porge un ramo di ulivo, simbolo di pace, a tutte le persone che sono attratte dalla sua presenza. Alla sua sinistra si trova il Beato Simone di Cascia, un frate agostiniano i cui insegnamenti spirituali influenzarono Rita. Il ragazzo che libera la colomba sarebbe Leonardo da Vinci, che ammira la santa.
Nell'angolo in basso a destra del murale si possono osservare i tre santi patroni di Santa Rita, uniti a braccetto; Agostino, Giovanni Battista e Nicola di Tolentino.
Agostino indossa i paramenti episcopali con la mitra in testa e sta discutendo con il Battista. Sotto il piviale si intravede chiaramente la tunica nera dei monaci agostiniani. Dietro di loro ci sono Madre Katharine Drexel e John Neumann, entrambi santi di Filadelfia, cui sono dedicati due santuari nelle vicinanze. A destra troviamo San Giovanni XXIII, recentemente è canonizzato, e alla sua sinistra, Francesco d'Assisi.
Battezzata nella chiesa di Sant'Agostino a Cascia, Rita conobbe le suore agostiniane locali del monastero di Santa Maria Maddalena, ma i suoi genitori le imposero un matrimonio con Paolo Mancini da cui ebbe due figli. In uno dei conflitti fra famiglie Paolo venne assassinato quando i figli erano ancora giovani. Rita, influenzata dall'esempio di pace dei suoi genitori, non si vendicò ma si impegnò a perdonare gli assassini di suo marito. Entro breve tempo morirono entrambi i figli per malattia. Dopo queste tragedie, Rita, dopo diciotto anni di matrimonio, si sentì chiamata alla vita religiosa nel convento agostiniano cittadino. Ma le suore del monastero di Santa Maria Maddalena erano titubanti e rifiutarono la sua richiesta. Tuttavia, Rita non si scoraggiò, e chiese di nuovo di entrare in convento ricevendo un secondo rifiuto. Ispirata dai suoi tre santi patroni Agostino di Ippona, Nicola di Tolentino e Giovanni Battista, Rita iniziò a fare pace tra le famiglie. Andò dalla famiglia di suo marito e dalla famiglia rivale. Le due famiglie si scambiarono un abbraccio di pace e firmarono un accordo scritto. All'età di 36 anni, Rita fu finalmente accettata nel convento agostiniano. Ha vissuto una vita regolare di preghiera, contemplazione e lettura spirituale, secondo la Regola di sant'Agostino. Il Venerdì Santo del 1442, quindici anni prima della sua morte, ebbe un'esperienza straordinaria. In contemplazione davanti a un'immagine di Gesù che le era molto cara, il Gesù del Sabato Santo o Cristo Risorto, fu commossa da una consapevolezza più profonda del carico fisico e spirituale del dolore di Cristo. Con il cuore compassionevole, ha espresso il suo desiderio di alleviare la sofferenza di Cristo condividendo anche la parte più piccola del suo dolore. La sua offerta fu accettata, la sua preghiera fu esaudita e Rita fu unita a Gesù in una profonda esperienza di intimità spirituale, una spina dalla sua corona che le penetrava sulla fronte. La ferita che ha causato è rimasta aperta e visibile fino al giorno della sua morte.
Anthony Visco
E' fondatore e direttore dell'Atelier for the Sacred Arts di Filadelfia, dove esegue lavori su commissione e offre servizi professionali come consulente d'arte devozionale. Si è laureato all'Università delle Arti di Philadelphia e ha ricevuto il Fullbright - Hayes Grant grazie al quale ha potuto viaggiare e studiare in Italia, dove ha frequentato l'Accademia delle Belle Arti di Firenze. Ha ricevuto l'ambito premio Arthur Ross due volte per la scultura in un contesto architettonico. E' conosciuto per le sue opere scultoree in rilievo. Nel Santuario Nazionale di san Giuseppe nella Vecchia Filadelfia si possono ammirare i suoi pannelli che raffigurano le Stazioni della Croce, così come la sua grande scultura in rilievo intitolata "Libertà religiosa", realizzata per il 250° anniversario della fondazione di questa chiesa. Nella chiesa presbiteriana di Bryn Mawr Visco ha scolpito tre pannelli in bronzo raffiguranti "Battesimo, Eucaristia e Parola" progettati per la Cappella commemorativa di Catherine Pew. Nel 1997 ha completato due rilievi in bronzo per la Holy Family College Chapel e nel 1999 ha iniziato a lavorare per il Santuario Nazionale di Santa Rita a Filadelfia, dove i suoi rilievi, sculture e dipinti murali si uniscono per creare un ambiente devozionale davvero unico. Fra le sue opere ricordiamo pure un san Tommaso da Villanova a grandezza naturale in bronzo per la provincia di Villanova e una statua in bronzo di San Norberto per la comunità norbertina nell'Abbazia di Daylesford a Paoli, in Pennsylvania.