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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Novecento: Anton WendlingPITTORI: Anton Wendling
Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
WENDLING ANTON
1940
Bergisch Gladbach, chiesa di San Clemente
Sant'Agostino cardioforo vescovo e Dottore della Chiesa
La vetrata si trova nella chiesa di san Clemente a Bergisch Gladbach, una città del Nord Reno-Westfalia, in Germania, che appartiene al distretto governativo di Colonia.
In questa chiesa romanica la parte settentrionale del muro esterno fu abbellita nel 1940 con quattro finestre che raffiguravano Santi opera di Wendling Anton che ne curò il progetto. L'idea di quest'opera fu concepita dal pastore Henry Weinand ministro della parrocchia dal 1926 al 1950.
Tra i Santi da raffigurare furono scelti quelli di grande importanza teologica, fra cui Agostino. Anton Wendling ha progettato altre quattro piccole finestre a scopo puramente ornamentale. Tutte le vetrate furono prodotte presso una azienda a Kevelaer Derix.
Agostino viene frequentemente raffigurato nelle sue vesti di vescovo e di Dottore della Chiesa. Spesso Agostino è associato ad altri santi e soprattutto agli altri tre Dottori Gerolamo, Ambrogio e San Gregorio Magno. Con questi ultimi fu praticamente raffigurato in tutte le chiese cristiane d'Occidente sui piloni o sulle volte del presbiterio e della navata centrale. Appare vestito sia da vescovo che da monaco che da canonico; talvolta ha una chiesa in mano, altre volte un libro, una penna o un cuore. Il significato di questo tema iconografico è chiarissimo: Agostino è stato uno dei vescovi che ha maggiormente difeso la Chiesa in tutti i suoi scritti e soprattutto con tutta la sua anima e il suo cuore.
8. 1. Ma il beato Valerio, ormai vecchio, che più degli altri esultava e rendeva grazie a Dio per avergli concesso quello speciale beneficio, considerando quale sia l'animo umano, cominciò a temere che Agostino fosse richiesto come vescovo da qualche altra chiesa rimasta priva di pastore, e così gli fosse tolto. E ciò sarebbe già accaduto, se il vescovo, che era venuto a sapere la cosa, non lo avesse fatto trasferire in un luogo nascosto, sì che quelli che lo cercavano non riuscirono a trovarlo.
8. 2. Il santo vecchio, vieppiù timoroso e ben consapevole di essere ormai molto indebolito per le condizioni del corpo e per l'età, scrisse in modo riservato al primate di Africa, il vescovo di Cartagine: faceva presente la debolezza del corpo e il peso degli anni e chiedeva che Agostino fosse ordinato vescovo della chiesa d'Ippona, sì da essere non tanto suo successore sulla cattedra bensì vescovo insieme con lui. Di risposta ottenne ciò che desiderava e chiedeva insistentemente.
8. 3. Qualche tempo dopo, essendo venuto Megalio, vescovo di Calama e allora primate della Numidia, per visitare dietro sua richiesta la chiesa d'Ippona, Valerio, senza che alcuno se l'aspettasse, presenta la sua intenzione ai vescovi che allora si trovavano lì per caso, a tutto il clero d'Ippona ed a tutto il popolo. Tutti si rallegrarono per quanto avevano udito e a gran voce e col massimo entusiasmo chiesero che la cosa fosse messa subito in atto: invece il prete Agostino rifiutava di ricevere l'episcopato contro il costume della chiesa, mentre era ancora vivo il suo vescovo.