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Santa Monica
ZANTER GUSTAVE
1961
Clervaux, chiesa dei Santi Cosma e Damiano
Santa Monica
In diverse occasioni Gustave Zanter si è misurato con la raffigurazione di santa Monica. Nel 1961 ha prodotto questa sua raffigurazione in una vetrata della navata nella chiesadei Santi Cosama e Damiano a Clervaux.
La santa (definita S. MONICA) è ritta in piedi con in mano un rosario che le scende fino ai piedi. Indossa un abito religioso come frequentemente si trova nella sua iconografia sin dal tardo medioevo, quando la si voleva credere monaca del nascente ordine agostiniano.
La madre di Agostino viene spesso raffigurata nell'iconografia agostiniana, da sola o assieme al figlio. Ella partecipa a scene fondamentali, come l'estasi di Ostia, la partenza da Cartagine o il soggiorno milanese e poi a Cassiciaco. La ritroviamo ancora assieme ai monaci ed ella stessa monaca o vestita da monaca mentre illustra la regola agostiniana nella versione femminile. Toccanti sono pure le scene che la vedono in azioni caritative. Con Agostino lasciò Milano diretta a Roma, e poi a Ostia, dove affittarono una casa, in attesa di una nave in partenza per l'Africa. Fu un periodo carico di dialoghi spirituali, che Agostino ci riporta nelle sue Confessioni. Lì si ammalò, forse di malaria, e in nove giorni morì, all'età di 56 anni. Drammatiche e toccanti sono le rappresentazioni della sua morte a Ostia. Di lei Agostino offre una biografia stupenda nella parte finale del libro IX delle Confessioni.
Finalmente guadagnò a te anche il marito, già quasi al limite estremo della vita temporale: e in lui che ormai era credente non rimpianse ciò che aveva tollerato nel miscredente. Era poi la serva dei tuoi servi. Chi di loro l'aveva conosciuta, in lei rendeva lode e onore e amore a te, sentendo nel suo cuore la tua presenza, testimoniata dai frutti di una vita consacrata a te. Era stata la moglie d'un solo uomo, aveva reso ai genitori il bene ricevuto, aveva retto con devozione la sua casa, a testimonio aveva le sue buone opere. Aveva allevato dei figli, partorendoli di nuovo ogni volta che li vedeva allontanarsi da te. Infine di tutti noi, Signore, che possiamo per tuo gratuito favore dirci servi tuoi, e ricevuta la grazia del tuo battesimo vivevamo già in una nostra comunità, al tempo in cui ancora lei non s'era addormentata in te, di tutti noi si prese cura quasi fossimo tutti figli suoi, e quasi fosse figlia di noi tutti ci servì.
AGOSTINO, Confessioni, 9, 22
Riposi dunque in pace con l'uomo di cui fu sposa, il solo di cui lo fu, e che servì portandoti il suo frutto con pazienza, per guadagnare anche lui a te. E tu ispira, mio Signore e Dio mio, ispira tu i tuoi servi e miei fratelli, i tuoi figli e padroni miei, che io servo col cuore e la voce e la penna: e ogni volta che leggeranno queste pagine si ricorderanno davanti al tuo altare di Monica, tua ancella, con Patrizio che fu un tempo suo sposo. Attraverso la loro carne mi hai fatto entrare in questa vita - come, non so. Con devozione si ricorderanno di loro: genitori miei in questa luce provvisoria, e miei fratelli in te che ci sei Padre e nella madre cattolica, e miei concittadini nella Gerusalemme eterna, a cui sospira il tuo popolo lungo tutto il suo cammino dall'inizio al ritorno. Così sia meglio appagato in virtù di queste confessioni il suo estremo desiderio: lo sia nella preghiera di molti, piuttosto che nella mia soltanto.
AGOSTINO, Confessioni, 9, 3
Gustave Nicolas Zanter
Attivo dalla metà del Novecento, varie sue opere sono conservate nelle chiese del Granducato di Lussembrugo. Zanter (1916-2001) ha studiato Belle Arti a Liegi, acquisendo il diploma di pittore su vetro e fusione a piombo. Ha creato un proprio laboratorio di lavorazione del vetro a Lussemburgo.
Sue opere sono conservate a Trintange (chiesa della Immacolata Concezione), a Boulaide (chiesa del Sacro Cuore), a Untereisenbach (chiesa di Saint-Willibrord), a Machtum (chiesa di Saint-Joseph). a Lussemburgo Weimerskirch (chiesa di san Martino), a Hachiville (chiesa di san Martino), a Reisdorf (chiesa di san Bartolomeo), a Rollingen (chiesa di san Appoline), a Luxembourg-Merl (chiesa di san Gengoul), a Tuntange (chiesa dei santi Pietro e Paolo), a Berdorf, Pfäffikon, Rolleng, Housen, Uewerkuer, Esch-sur-Alzette, Echternach, Berna. Ha realizzato anche mosaici a Kräizwee, Differdange e nella cappella del sacro Cuore nel convento di Boulevard d'Avranches.