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Battesimo di Agostino a Milano
BRILLA ANTONIO
1880
Saluzzo, chiesa di sant'Agostino
Battesimo di Agostino a Milano
Sulla lunetta dell'attuale portale d'ingresso della chiesa di sant'Agostino a Saluzzo è raffigurato il Battesimo che sant'Agostino ricevette dal vescovo Ambrogio. Il bel rilievo è stato scolpito da Antonio Brilla intorno al 1880. Al centro si erge maestosa la figura del vescovo di Milano mentre ai suoi piedi, in ginocchio, Agostino è in attesa davanti al fonte battesimale. Accanto al vescovo si notano diaconi, chierici, notabili e la madre Monica.
La prima pietra per la costruzione di questa chiesa fu posta il 13 febbraio 1500, alla presenza del Marchese Ludovico II e della moglie Margherita di Foix. Il cantiere sorse nella parte bassa della città. Nell'annesso convento si insediarono gli agostiniani, che si sarebbero presi cura della chiesa che venne consacrata nell'anno 1504, anno della morte del marchese fondatore.
La chiesa fu officiata dagli Agostiniani sino 1802, quando venne sconsacrata e venduta.
Da una veduta della città di Saluzzo legata al “Theatrum Sabaudiae” del 1682 si può notare che la chiesa era piuttosto ampia e presentava tre navate. Inoltre era abbellita da un campanile che superava poco più d'un piano il tetto della chiesa. All'interno c'erano vari altari laterali mentre la facciata presentava affrescature. Nel corso della guerra di successione austriaca (1740-1748), il re Carlo Emanuele III di Savoia convertì la chiesa e il convento di S. Agostino in ospedale militare. Gli agostiniani fecero ritorno solo dopo la pace di Aquisgrana, conclusa nel 1748. Dopo la soppressione degli ordini religiosi nel 1798 fu tenuta aperta ancora per qualche tempo, finché nel 1802 venne chiusa definitivamente e venduta all'asta, con il convento ed i beni annessi.
La navata centrale e la parte confinante con il convento furono trasformate in fabbrica di salnitro e poi in stalla e fienile. Il campanile fu demolito e il convento trasformato in piccoli alloggi. Il cortile del chiostro venne diviso in tanti piccoli orti.
Dal 1879 al 1885 il vescovo Buglioni di Monale acquistò i fabbricati ed il terreno contiguo per poter riconsacrare la chiesa. Dell'antico edificio restava poco o nulla e dunque il vescovo incaricò l'ingegnere Melchiorre Pulciano di ricostruire la chiesa e l'annesso campanile. Nel 1882 l'interno, con volte a crociera, venne ridecorato secondo il gusto neogotico, nel contesto dei restauri diretti dall'ingegnere Melchiorre Pulciano. La nuova decorazione è opera di Gabriele Ferrero ed Enrico Gamba, artisti attivi presso l'Accademia Albertina di Torino. La chiesa fu riaperta al culto il 28 agosto 1882 e 10 anni dopo divenne sede parrocchiale.
Della originaria struttura decorativa cinquecentesca sopravvivono due pitture: una è l'affresco staccato dalla lunetta soprastante l'antico portale, opera del pittore Hans Clemer, originario di Cambrai, che raffigura la Pietà tra i santi Agostino e Domenico, dipinta intorno al 1504. L'altra è una decorazione pittorica clemeriana della volta dell'abside che reca lo stemma del sole raggiante di Ludovico II. Dal 1892 la chiesa di Sant'Agostino è sede parrocchiale intitolata ai Santi Martino e Bernardo.
Antonio Brilla
Nasce a Savona, patria insieme a Albissola della ceramica ligure nel 1813. Nella sua arte ha espresso nella ceramica, nel legno, nel gesso, il marmo dei poveri, sia soggetti sacri che opere profane. Oggi le sue opere si possono ammirare non solo nelle chiese ed oratori, ma anche in antichi palazzi e sulla facciata del teatro Chiabrera di Savona.