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PITTORI: Augustus Welby Pugin

Immagine di santa Monica

Santa Monica

 

 

AUGUSTUS WELBY PUGIN

1839

Chiesa di S. Agostino di Canterbury a Solihull (UK)

 

 

Santa Monica

 

 

 

Nel 1760 diversi acri di terra conosciuta come "Campo del leone", su cui sorgerà in parte la chiesa attuale, vennero donati dal benefattore cattolico Hugford Hassall perchè vi si costruisse la casa di un prete e una piccola cappella.

Solo nel 1839 viene realizzata una nuova chiesa a forma rettangolare progettata da Augustus Welby Pugin Northmoor davanti alla casa del prete costruita nel 1761. La chiesa di S. Agostino a Solihull è la prima chiesa edificata da Pugin.

L'edificio fu iniziato nel 1838 e inaugurato il 6 febbraio 1839. Pugin non ha seguito l'orientamento tradizionale delle chiese cattoliche che pone l'altare rivolto verso est: Pugin l'ha disposto quasi a Sud Ovest.

Tre finestre ogivali furono realizzate nella parete Ovest ma vennero sostituite nel 1904 dalle attuali tre finestre.

Pugin lasciò la chiesa senza decorazioni ad eccezione del tetto che fu dipinto di blu con stelle d'oro.

Nel 1892 la chiesa venne dipinta da Joseph A. Pippet. L'altare originale, il tabernacolo e il battistero sono stati disegnati da Pugin.

Nel 1939 in occasione del Centenario della chiesa venne progettata e realizzata una nuova grande finestra da John Powell Hardman figlio di Pugin con cinque luci principali. Lo sfondo è chiaro vetro blu scuro con una rosa Tudore. La luce centrale raffigura la Crocifissione. Nostro Signore è circondato da raggi dorati del sole e S. Maria Maddalena è inginocchiata ai piedi della Croce. La Madonna è disegnato nella tradizione della scuola fiamminga e si trova a sinistra della croce. Sulla destra si trova San Giovanni. La luce di sinistra raffigura un quadro di S. Agostino di Canterbury e all'estrema destra si trova S. Edoardo Re e confessore. Il donatore, padre Edward Hodson (1849-1877) è stato rappresentato sotto la figura di sant'Agostino di Canterbury.

Fra le varie immagini che furono raffigurate nelle vetrate troviamo questa delicata pittura di santa Monica assai ricca di espressività e profondità spirituale. La santa che porta sopra la testa un nimbo che alloca il suo nome, è raffigurata con un abito che ricorda le suore agostiniane ed è stata descritta in un devoto atto di preghiera.

La madre di Agostino viene spesso raffigurata nell'iconografia agostiniana, da sola, vestita da monaca o assieme al figlio. Ella partecipa a scene fondamentali, come l'estasi di Ostia, la partenza da Cartagine o il soggiorno milanese e poi a Cassiciaco. La ritroviamo ancora assieme ai monaci ed ella stessa monaca o vestita da monaca mentre illustra la regola agostiniana nella versione femminile. Toccanti sono pure le scene che la vedono in azioni caritative. Con Agostino lasciò Milano diretta a Roma, e poi a Ostia, dove affittarono una casa, in attesa di una nave in partenza per l'Africa. Fu un periodo carico di dialoghi spirituali, che Agostino ci riporta nelle sue Confessioni. Lì si ammalò, forse di malaria, e in nove giorni morì, all'età di 56 anni. Drammatiche e toccanti sono le rappresentazioni della sua morte a Ostia. Di lei Agostino offre una biografia stupenda nella parte finale del libro IX delle Confessioni.