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PITTORI: Pietro Alamanno

Polittico di Monterubbiano:  Agostino, la Vergine e santi

Polittico di Monterubbiano: Agostino, la Vergine e santi

 

 

PIETRO ALAMANNO

1440 - 1498

Polittico di Monterubbiano, Milano alla Pinacoteca di Brera

 

Agostino vescovo, la Vergine e santi

 

 

 

 

Di Pietro Alamanno si conoscono vari polittici, tra cui va ricordato questo Polittico di Monterubbiano. Vi è raffigurata al centro una Madonna col Bambino in mezzo a Santi. Nella Lunetta è dipinta la Risurrezione. La Pala, oggi conservata a Milano nella Pinacoteca di Brera, in origine si trovava nella Chiesa dei frati minori conventuali di Monterubbiano. Sant'Agostino è raffigurato nel primo scomparto in basso a sinistra con i tipici attributi di vescovo e pastore. Sue opere sono conservate oltre che nella Marche in varie città d'Italia, Milano, Firenze, Gubbio, Roma , Urbino e in città europee, a Parigi e Cracovia. La sua attività artistica è documentata nelle Marche attorno agli anni 1466.

 

Pietro Grill è il vero nome del pittore, ma non fu mai utilizzato perché egli stesso si siglava come ALAMANI o ALAMANUS. Alemanno a quell'epoca indicava generalmente ogni persona di lingua o provenienza tedesca. Più tardi è stato conosciuto anche come Pietro da Göttweih, Göttweich o Göttweig, Pietro d'Alemagna, Alemanno, Alamanno o Alemanni. La sua firma: "PETRUS ALAMANUS DE CHOETBEI" su una mal conservata predella del polittico di Monterubbiano, ci testimonia il nome del suo paese di nascita e documenta con certezza la sua attività nelle Marche a partire dal 1475. L'affresco della "Madonna con Bambino e Santi", della chiesa della Madonna delle Rose di Torre San Patrizio, datato 1466 e attribuito all'Alemanno, attesta invece la probabile presenza dell'autore nella Marca Fermana almeno due anni prima del suo maestro Carlo Crivelli.

L'Alemanno si trasferì ad Ascoli Piceno verso il 1470 forse invogliato dall'esistenza di una nutrita comunità di origini tedesche. in questa cittadina acquistò una casa nel 1477 e nel 1485 ne ottenne la cittadinanza probabilmente in virtù del gran lavoro svolto a seguito delle numerose committenze. La sua produzione migliore iniziò con il suo arrivo presso lo studio di Crivelli del quale seguì intensamente lo stile rendendo molto spesso difficile l'attribuzione di dipinti di questa bottega che ci sono pervenuti privi di firma.

L'Alemanno è universalmente riconosciuto come allievo del famoso maestro veneziano. Alamanno stesso lo riconosce quando in una tavola centrale di polittico appartenuta alla collezione di Lord James Carnegie, si firma: "OPVS·PETRI·ALAMANI·DISCIPVLI·MAIST :I·KAROLI·CRIVELLI·VENETI· 1·4·8·8".

Il suo stile semplice e la rappresentazione schematica delle Icone Sacre lo resero anche più richiesto del Crivelli tanto che nelle zone delle attuali province di Macerata, Fermo, Ascoli Piceno e Teramo sono individuabili molte sue opere che esprimono quasi sempre gli stessi soggetti. Si possono trovare pertanto Madonne in trono con Bambino accostate, in base ai patroni o ai protettori delle comunità committenti, a vari Santi. Le sue opere più numerose furono costituite da affreschi, che tuttavia si sono mal conservati. La sua produzione risulta essere influenzata notevolmente dalla cosiddetta scuola padovana dello Squarcione presso la cui bottega si formarono oltre al Crivelli, anche il dalmata Giorgio Schiavone e il più talentuoso Andrea Mantegna.