Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Quattrocento: Battista da Vicenza

PITTORI: Battista da Vicenza

La pala d'oro dipinta da Battista da Vicenza nella Badia di sant'Agostino

La pala d'oro dipinta da Battista da Vicenza

 

 

BATTISTA DA VICENZA

1404

Vicenza, chiesa di sant'Agostino

 

Sant'Agostino, la Vergine in trono e altri santi

 

 

 

L'anno 1404 fu di grande importanza storica per la città di Vicenza che, sottraendosi al dominio dei Visconti, decise di unirsi alla Serenissima Repubblica Veneta. E' proprio in questo periodo che Ludovico Chiericati per celebrare questo evento commissionò a Battista da Vicenza una pala espressamente destinata alla chiesa di sant'Agostino. Ne risultò un polittico diviso in ventiquattro scomparti che, racchiuso entro una magnifica cornice dorata assai elaborata, doveva servire come ancona dell'altare maggiore.

L'ancona ha le pitture disposte in tre fasce sovrapposte. La fascia centrale presenta al centro la Madonna con il Bambino in braccio, seduta su una panca intarsiata. Una parete in cuoio dorato ed arabescato fa da sfondo alla scena. Da sinistra, entro nicchie in stile gotico, si succedono in piedi i seguenti santi: Agnese, Gerolamo, Paolo, Pietro, Agostino (che è stato dipinto come vescovo) e Caterina d'Alessandria. Nell'ordine superiore la parte centrale, che è alquanto rialzata, forma un trittico quasi a sé stante.

Nel centro c'è Gesù Cristo in figura di Ecce Homo con ai lati Maria e santa Maria Maddalena. In alto, entro un quadrilobo, è dipinto il Padre Eterno con un cartiglio dove si può leggere: ECCE AGNUS DEI. Ai lati di questo trittico, ma un poco più in basso, sempre entro nicchie gotiche, sono stati dipinti i santi Quirico, poi i quattro evangelisti Marco, Giovanni, Matteo, Luca e da ultimo san Giorgio.

Sul basamento, al centro, troviamo un san Giovanni Battista fra due angeli con la scritta: VOX CLAMANTIS IN DESERTO PARATE VIAM DOMINI. Ai suoi lati Battista da Vicenza ha dipinto altre sei figure di santi ponendoli ancora una volta entro delle nicchie: si tratta di san Fermo, san Giovanni Crisostomo, san Gregorio papa, san Cipriano, sant'Ambrogio e san Rustico. Ai lati estremi del basamento si notano i due stemmi in rilievo di Casa Chiericati, Sul listello inferiore della cornice una ulteriore scritta recita: OPUS FACTUM VINCENCE COMISSIONE MAGNIFICI LUDOVICI DE CHIEREGATIS IN MCCCC QUARTO XII INDICIONE. La firma dell'artista si legge ai piedi della Madonna con il Bambino in braccio: OPUS BATTISTE DE VINCENCIA.

L'ancona è di tipo quadrato, circa 2,20 x 2,20 m, mentre il basamento è più largo di 6 cm per lato. La bella cornice dorata in stile gotico introduce già, specialmente nella sezione superiore, i primi influssi dell'incipiente Rinascimento. Nella tavola sono disegnati e dipinti, con grande diligenza e precisione, i paramenti, le mitre e i bastoni pastorali dei vescovi, la foggia delle armature e il colore delle vesti dei santi guerrieri. Quest'opera non è solo una preziosa opera d'arte, ma pure un interessante documento che testimonia i costumi dell'epoca. Il polittico costituisce una delle più significative testimonianze di Battista da Vicenza, un maestro locale, cui giungono, anche attraverso influssi emiliani, i bagliori del grande insegnamento giottesco, ma che rimane pur sempre attardato in un suo prezioso goticismo.

La tavola fu esposta al Museo Civico nel 1867 quando la grande Badia di sant'Agostino fu chiusa al culto e quasi abbandonata. Nel 1942, conclusi i lavori di restauro della chiesa, su richiesta di don Federigo Mistrorigo il polittico fece ritorno a sant'Agostino.

Il polittico, posto sopra un basamento in pietra tenera dei Colli Berici, ha davanti una semplice mensa, l'altare maggiore, creata appositamente per rimettere al suo posto la pala. Si tratta di un grosso dado monolitico in marmo grigio di Valdagno lavorato dallo scultore Zanetti che ha ricavato in altorilievo alcuni simboli eucaristici.

 

 

Battista da Vicenza

Figlio del pittore Luca, Battista nacque verso il 1375. Lavorò nel Vicentino, con un orizzonte culturale locale che perpetuò nei primi decenni del Quattrocento lo stile trecentesco. Sensibile al richiamo della pittura bolognese, di quella di Altichiero, di Avanzo e di Giotto, non disdegna la pittura arcaicizzante di Paolo e Lorenzo Veneziano. Mostra un gusto eclettico, che in alcune tavole raggiunge un livello simile al miglior gotico fiorito assai diffuso nella provincia veneta. Il polittico del 1404, eseguito per S. Agostino di Vicenza, fu eseguito quale ex voto per l'ottenuta annessione di Vicenza alla Repubblica veneta. Oltre a quest'opera è documentato un polittico del 1408 per S. Giorgio di Velo d'Astico con la Madonna, santi e donatori. Nel 1412 il pittore firmò una tavola con la Madonna col bambino in trono. Si sposò con Biagia Faldi da cui ebbe due figlie, Elisabetta e Maddalena. Battista morì a Vicenza nel 1438.