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PITTORI: Bonifacio Bembo

Agostino Dottore della Chiesa

Agostino Dottore della Chiesa

 

 

BONIFACIO BEMBO

1460

Monticelli d'Ongina, Castello Pallavicino-Casali, Cappella

 

Agostino Dottore della Chiesa

 

 

 

L'affresco è collocato nella cappella del castello Pallavicino-Casali a Monticelli d'Ongina. Posta al primo piano del torrione posteriore, la cappella è affrescata da un ciclo di dipinti che furono commissionati dal protonotario apostolico Carlo Pallavicini che nel 1436 divenne vescovo di Lodi. La cappella ha una sezione quadrata con una volta crociera ed è preceduta da un arcone che narrano la vita di san Bassiano protettore di Lodi.

Sulle pareti della cappella ci sono scene della Passione di Cristo, san Giorgio e il drago, l'Annunciazione e l'immagine del committente. Sulla parete dietro l'altare è conservata una immagine della Madonna con il Bambino tra san Bernardino ed un vescovo. La volta propone nelle vele le immagini degli evangelisti affiancati dai rispettivi simboli e da un Dottore della Chiesa. Agostino è raffigurato assieme a san Giovanni e può essere agevolmente riconosciuto rispetto ad Ambrogio per la presenza di un Bambino che usa una ciotola, celebre episodio simbolico della ricerca del significato della Trinità.

 

 

 

Bonifacio Bembo (attivo 1444-1477)

Figlio di Giovanni, anch'egli pittore, Bonifacio è nominato per la prima volta negli archivi cremonesi nel 1444. Sin dall'inizio della sua carriera sono documentati i suoi rapporti con il duca di Milano Francesco Sforza, dovuti anche al fatto che la duchessa Bianca Maria aveva portato in dote Cremona, città natale del pittore. A questo periodo risalgono gli affreschi della Cappella Cavalcabò in Sant'Agostino a Cremona e quelli della cappella Pallavicini a Monticelli d'Ongina. Nel 1457 Francesco Sforza lo incarica di alcuni lavori in un castello pavese e nel 1463-67 gli commissiona l'ancona dei santi Grisante e Daria destinata a sant'Agostino in Cremona. In quegli stessi anni dipinge i celebri ritratti del duca e della duchessa, eseguiti per la stessa cappella e in seguito spostati nella cappella Cavalcabò. Negli anni sessanta il pittore esegue un'ancona perduta e i Baroni armati per l'Arengo di Milano. Verso il 1470 il Bembo lavora per il nuovo duca Galeazzo Maria nelle sue principali imprese artistiche e dirige i lavori della cappella ducale nel Castello di Milano e della cappella delle reliquie del Castello di Pavia.