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PITTORI: Cagnola Tommaso

Sant'Agostino e sant'Ambrogio

Sant'Agostino e sant'Ambrogio Dottori della Chiesa

 

 

CAGNOLA TOMMASO

1480-1500

Baceno, chiesa di san Gaudenzio

 

Sant'Agostino e sant'Ambrogio

 

 

 

L'affresco qui riprodotto si trova nella crociera del presbiterio della chiesa monumentale di san Gaudenzio a Baceno. La crociera è racchiusa da tre archi elegantemente affrescati. Vi si possono individuare otto immagini di Profeti sull'intradosso dell'arco trionfale, mentre sugli intradossi delle volte laterali si sviluppano due serie di Sibille. La vela meridionale della crociera è dedicata alla “Maiestas Domini” una imponente figura di Cristo Pantocratore seduto in trono in atto di benedire. Sulla vela contrapposta è stata affrescata l'Assunzione della Madonna in cielo. Sulle vele laterali invece sono stati rappresentati a coppie i quattro Dottori della Chiesa: san Gregorio Magno e san Girolamo da un lato e sant'Agostino e sant'Ambrogio nell'altro. Agostino è dipinto a sinistra, seduto allo scrittoio mentre con le mani alzate rivolge lo sguardo ad un libro aperto che sta consultando. Di fronte a lui un Ambrogio anziano sembra rivolgersi a lui. Agostino ha un viso giovanile, con una folta barba riccioluta rossastra. In testa porta la mitra, avvolta dal nimbo dei santi. Sopra il piviale si può notare la mantellina della cocolla nera dei monaci agostiniani, che così rappresentandolo, hanno sempre voluto dimostrare che Agostino fu il fondatore dell'Ordine agostiniano.

La scena nella sua architettura compositiva ricalca gli stilemi iconografici quattrocenteschi.

Tutti gli affreschi della crociera del presbiterio, fra cui i simboli ai pennacchi degli Evangelisti, l'Aquila (Giovanni), il Leone (Marco), il Vitello (Luca) e l'Uomo-Angelo (Matteo), sono opera dei fratelli Cagnola, appartenenti a un gruppo di pittori ritenuti minori, che contribuirono a far grande il Quattrocento e Cinquecento Lombardo.

I primi documenti che parlano di una primitiva cappella risalgono all'XI secolo. Bascapè, vescovo di Novara dal 1593 al 1615, nel suo libro "Novaria Sacra" rammenta l'esistenza in Baceno di una "cappellam" donata ai canonici di S. Maria di Novara da Gualberto, vescovo di Novara dal 1032 al 1039. Costruita in romanico lombardo, fu dedicata a S. Gaudenzio, primo vescovo di Novara (337-417). Diffondendosi sempre più il cristianesimo fra le genti di Antigorio, si avvertì la necessità di un nuovo ampliamento della chiesa con l'aggiunta delle attuali navate laterali. L'occasione fu data nel 1486 dal matrimonio di Bernardino de Baceno, valvassore imperiale di Antigorio e Formazza, con la nobildonna Ludovica Trivulzio, figlia di Antonio Trivulzio, rappresentante del duca di Milano in Ossola.

 

 

Tommaso Cagnola, o Cagnoli

Documentato dal 1479 al 1509) Tommaso fu capostipite di una famiglia di pittori che diede vita a una delle principali botteghe presenti a Novara tra il XV e il XVI secolo. Nella sua bottega lavorarono anche i suoi figli Giovanni, Francesco e Sperindio. Quest'ultimo divenne allievo e collaboratore di Gaudenzio Ferrari e trasformò la produzione artistica della bottega in forme espressive rinascimentali. Giovanni e Francesco invece, anche se con minor talento, continuarono la via tracciata dagli insegnamenti paterni. La produzione artistica di Tommaso, di Giovanni e Francesco, si realizzò soprattutto negli affreschi a soggetto religioso, che vennero apprezzati da una larga committenza novarese, nel territorio ossolano, e perfino in Valsesia. Ritroviamo loro opere in antiche chiese romaniche ed oratori di campagna, le cui pareti furono popolate di immagini di santi e di scene evangeliche di gusto popolare, soddisfacendo le speciali devozioni dei committenti. In altri casi la loro pittura aveva più una funzione didattica che la chiesa affidava alle immagini come Biblia pauperorum.