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PITTORI: Giovanni Canavesio

San Domenico, i quattro dottori della Chiesa, Madonna col Bambino e santi

San Domenico, i quattro dottori della Chiesa, Madonna col Bambino e santi

 

 

GIOVANNI CANAVESIO

1472

Taggia, chiesa del convento di San Domenico

 

San Domenico, i quattro dottori della Chiesa, Madonna col Bambino e santi

 

 

 

Il Polittico con can Domenico, i quattro Dottori della Chiesa, la Madonna col Bambino e santi fu dipinto dal Canavesio nel 1472 per la chiesa del convento di San Domenico a Taggia.

Agostino è stato dipinto all'estrema destra, vicino a san Gerolamo. Agostino indossa il piviale vescovile, ha in testa la mitra e regge con la mano sinistra il bastone pastorale.

Sotto la veste si nota il saio nero degli agostiniani, secondo una consuetudine molto diffusa nell'ambiente culturale della committenza agostiniana.

Giovanni Canavesio (Pinerolo, 1450-1500) fu attivo nella seconda metà del XV secolo, in Piemonte, in Liguria e sul versante francese delle Alpi Marittime.

Le notizie sulla sua vita sono piuttosto scarse. Sappiamo dagli archivi che nel 1450 aveva una bottega a Pinerolo (ove è registrato come "maestro pittore"); nel 1472 era presente in Albenga assieme al fratello Giacomo, poi sino al 1500 si spostò con grande frequenza lungo i crinali delle Alpi Marittime, firmando e datando le sue opere.

La firma "Presbiter Johes canavesis" posta sul polittico conservato alla Galleria Sabauda di Torino testimonia che prese i voti. Gli furono affidate commesse relative a grandi cicli di affreschi le cui raffigurazioni pittoriche erano pensate come "Biblia Pauperorum" ad uso dei fedeli.

Tra i cicli di affreschi eseguiti da Canavesio in Liguria va ricordato quello della chiesa di San Bernardo a Pigna (1482) con scene della Passione e del Giudizio Universale e l'affresco araldico del 1477 presso il palazzo vescovile di Albenga. La sua opera più importante è il grandioso ciclo di affreschi (1491) dai colori smaglianti, posto nella cappella di Notre Dame des Fontaines vicino a Briga. Tra i polittici rimasti, oltre a quello della Sabauda, vanno menzionati quello nella chiesa del convento di San Domenico a Taggia, quello che ora si trova nella chiesa dei Santi Giuseppe e Floriano a Verderio Superiore e quello, recentemente restaurato, nella parrocchia di San Michele a Pigna datato 1500.

Cresciuto nel contesto della pittura piemontese dominata dalla lezione gotica di Giacomo Jaquerio, Canavesio fece propri i canoni stilistici di una pittura religiosa che deve rendere con crudezza le passioni e dare forma grottesca alle malvagità dell'animo umano. La sua arte seguì l'aggiornamento della pittura ligure sulla scia di Vincenzo Foppa e per impulso di Ludovico Brea.