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PITTORI: Andrea di Niccolò

Madonna con Bambino in trono, santa Caterina d'Alessandria, sant'Agostino, santa Monica e san Sebastiano

Madonna con Bambino in trono, santa Caterina d'Alessandria,

sant'Agostino, santa Monica e san Sebastiano

 

 

ANDREA DI NICCOLO'

1495-1500

Siena, Pinacoteca Nazionale

 

Madonna con Bambino in trono, santa Caterina d'Alessandria, sant'Agostino, santa Monica e san Sebastiano

 

 

 

Andrea di Niccolò è l'autore di questa interessante tavola, dove possiamo trovare la raffigurazione della Madonna in trono con il Bambino in grembo, attorniata da quattro santi. Alla sua destra si riconoscono santa Caterina d'Alessandria e sant'Agostino, mentre a destra troviamo santa Monica e san Sebastiano.

La tavola è di grandi dimensioni e misura cm 178 in altezza e 170 in larghezza. L'opera è firmata e fu eseguita verso la fine del Quattrocento.  Attualmente è conservata a Siena nella Pinacoteca Nazionale.

Santa Caterina d'Alessandria è stata considerata dagli Agostiniani patrona dei loro Studia e la presenza anche di Agostino e di Monica fa ritenere che la tavola sia stata commissionata nell'ambito agostiniano. Agostino, vestito da vescovo, con mitra e bastone pastorale, indossa la nera tunica dei monaci nel rispetto di una consuetudinaria tradizione che lo voleva fondatore degli agostiniani.

La stessa Monica indossa gli abiti delle suore agostiniane con  un lungo saio nero. La scena, piuttosto statica nella sua concezione e realizzazione richiama le diffuse composizioni quattrocentesche ad uso della pietà popolare.

 

 

Andrea di Nicolò di Giacomo

Documentato a Siena dal 1450 al 1529, Andrea di Niccolò nasce attorno all'anno 1440. Nel 1469, si sposa con Angelica di Francesco di Michele. Nel 1470, collabora con Giovanni di Paolo nell'esecuzione di alcune opere per l'Ospedale di S. Maria della Scala a Siena; nello stesso anno, realizza un tabernacolo per l'Oratorio della Compagnia di S. Bernardino. Nel 1477 affresca Scene della vita di San Lucia sulla stessa facciata dello stesso Oratorio. Nel febbraio 1509 è tra i testimoni in una causa contro un certo Neroccio di Benedetto. La sua pittura risente l'influenza del Vecchietta, del Neroccio e di Matteo di Giovanni, ed è rappresentativa della pittura senese nel secondo Quattrocento. L'ultimo suo lavoro è l'affresco datato 1514 a S. Maria a Piantasala a Casciano di Murlo.