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PITTORI: Galdino da Varese

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

GALDINO DA VARESE

1480-1500

Gemonio, chiesa di S. Pietro

 

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

L'affresco, attribuito a Galdino da Varese, si trova nell'abside della chiesa di san Pietro a Gemonio.

La figura del santo, raffigurato come anziano vescovo seduto a uno scrittoio intento a scrivere su una pergamena, fa parte del gruppo di santi che rappresentano i quattro Dottori della Chiesa.

Ai suoi piedi troviamo la raffigurazione in piccolo dell'apostolo Giovanni che mostra il suo Vangelo. Gli affreschi sono sopravvissuti perchè quando nel 1631 Gemonio fu colpito dalla peste, la chiesa venne adibita a lazzaretto e pertanto fu imbiancata a calce. Le pitture riuscirono a resistere fino al 1960, quando furono avviati i primi lavori di restauro della chiesa che li riportò alla luce.

Gli affreschi dell'abside sono subito visibili sin dal primo accesso alla chiesa. Nella fascia inferiore sono raffigurati solo undici apostoli, poiché manca Giuda Iscariota che venne sostituito da Mattia colo in un secondo tempo. Assieme agli apostoli troviamo San Paolo e San Giovanni Battista.

Nella calotta dell'abside compare Dio in Gloria all'interno dello spicchio centrale, affiancato dai quattro Dottori della Chiesa occidentale, vicino ai quali vi sono i simboli dei quattro evangelisti. Nell'arco santo, esterno dell'abside, sono rappresentati l'arcangelo Gabriele e la Madonna, nella classica scena dell'annunciazione. Sotto l'arcangelo Gabriele si osserva una Madonna in trono con il Bambino, che risale all'età del gotico. Quest'ultima immagine viene datata alla fine del XIV secolo.

La maggior parte delle pitture risalenti al XVI secolo sono riferibili, anche se non con esattezza assoluta, al cosiddetto "Maestro dell'abside di Santo Stefano in Bizzozero". Questo anonimo frescante era probabilmente un allievo di Galdino Campanigo da Varese, autore di vari dipinti nella chiesa di Bizzozero, che realizzò nel 1536.

 

 

Galdino da Varese

Galdino da Varese ha firmato nel 1498 gli affreschi che ornano la cappella che in S. Stefano a Bizzozero incornicia l'affresco trecentesco della Madonna del Latte. Galdino firma, assieme ad un pittore che si sigla Iob. De Prioris, anche un polittico oggi conservato nella chiesa di S. Vittore a Cannobio. Studi recenti comprovano che Galdino apparteneva alla famiglia dei Campanigo da cui discende Giovan Martino Spanzotti, nipote di Galdino in quanto figlio di un Giovanni Ingegnere fratello del padre di Giovan Martino. Giovan Martino Spanzotti è "il genio di famiglia", un notevole pittore che si trasferì in Piemonte dove si stabilì lavorando a lungo. A Ivrea, nella chiesa conventuale francescana di S. Bernardino, ha realizzato uno spettacolare ciclo di affreschi, che senz'altro costituisce il suo capolavoro.