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PITTORI: Maestro di Grossgmain

Sant'Agostino dottore della Chiesa

Sant'Ambrogio nello studio

 

 

MAESTRO DI GROSSGMAIN

1498

Vienna, Museum Mittellalterlicher

 

Sant'Agostino dottore della Chiesa e il mistero della Trinità

 

 

 

 

L'opera che raffigura sant'Agostino è attribuita al Maestro di Grossgmain, un pittore che lavorò nelle principali città austriache nella seconda metà del Quattrocento. La pittura è stata realizzata su una tavola di legno che apparteneva a una pala che si trovava nella chiesa parrocchiale di Salisburgo. Ne è rimasto un altro frammento che raffigura sant'Ambrogio. Il Maestro di Grossgmain viene spesso associato alla figura di un altro grande pittore medioevale noto come Rueland Frueauf il Vecchio.

Altre opere di questo Maestro si trovano nella parrocchiale di santa Maria a Grossgmain un paese poco lontano da Salisburgo. Si tratta di una chiesa gotica del XV secolo poi barocchizzata che conserva sull'altare una Schöne Madonna del tardo XV sec. e nel coro sei tavole del Maestro di Grossgmain. La tavola conservata a Vienna raffigura un Agostino dai tratti netti in un ambiente tardo gotico che rimanda allo stile d'oltralpe. Il santo sta sfogliando con attenzione un libro aperto sullo scrittoio. Indossa degli eleganti abiti vescovili e una bella mitra ricca di elementi preziosi.

  

C'è un misterioso processo che avviene in Dio. Il Vangelo ci dice che Gesù di Nazareth era il Figlio di Dio. Ma che cosa significa? Che cosa vuol dire che Cristo e il Padre sono uno solo? L'interezza del messaggio cristiano sta proprio in questa unità, che si realizza sulla croce, grazie alla morte di Gesù, in quanto uomo. A questo proposito l'intelletto umano può trovare solo analogie. E il genio di Agostino ha esposto, in quindici analisi incredibilmente valide, il suo modo di approssimarsi a questo mistero dell'incarnazione di Dio e dello Spirito Santo. Di questi 15 libri possiamo qui prenderne in esame solo uno, e anch'esso solo per brevi cenni. Che cosa c'è di più misterioso dell'incarnazione di Dio?

 

D'altra parte fuori di te non esisteva nulla, da cui potessi trarre le cose, o Dio, Trinità Una e Trinità trina. Perciò creasti dal nulla il cielo e la terra ... Tu sei onnipotente e buono, per fare tutto buono, il cielo grande, come la piccola terra. C'eri tu e null'altro.

AGOSTINO, Confessioni 12, 7, 7

 

[...] Inoltre, partendo dalla creatura, opera di Dio, ho cercato, per quanto ho potuto, di condurre coloro che chiedono ragione di tali cose, a contemplare con l'intelligenza, per quanto era loro possibile, i segreti di Dio per mezzo delle cose create e ho fatto particolarmente ricorso alla creatura ragionevole e intelligente, che è stata creata ad immagine di Dio, per far loro vedere, come in uno specchio, per quanto lo possono e, se lo possono, il Dio Trinità, nella nostra memoria, intelligenza e volontà. Chiunque, con una intuizione viva, vede che queste tre potenze, in virtù di una intenzione divina, costituiscono la struttura naturale del suo spirito; percepisce quale cosa grande sia per lo spirito il poter ricordare, vedere, desiderare la natura eterna ed immutabile, la ricorda con la memoria, la contempla con l'intelligenza, l'abbraccia con l'amore, certamente vi scopre l'immagine di quella suprema Trinità. Per ricordare, vedere, amare quella suprema Trinità deve ad essa riferire tutto ciò che vive perché tale Trinità divenga oggetto del suo ricordo, della sua contemplazione e della sua compiacenza. Tuttavia ho mostrato, per quanto mi sembrava necessario, che questa immagine che è opera della stessa Trinità, che è stata deteriorata dalla sua propria colpa, si deve evitare di compararla alla Trinità come se le fosse in tutto simile, ma si deve vedere anche una grande dissomiglianza in questa tenue somiglianza.

AGOSTINO, De Trinitate, XV, 39